Maurice
Othieno Maurice è venuto in Italia nel 1986 grazie alla Caritas, per un’operazione alla schiena; perse così ogni contatto con la sua famiglia, che non l’aveva mai veramente accettato proprio a causa della sua malformazione, credendolo mandato da Satana. Costretto alla sedia a rotelle per l’insuccesso dei medici, è tornato di nuovo in Italia per farsi curare con un intervento di trapianto al midollo osseo e si è fermato qui, non avendo più nessuno in Kenya. Da quando ha 17 anni vive in varie case-famiglia, prima a Roma e dal ’93 a Verona |
Dove
vorrebbe vivere? A
Roma, la mia prima città italiana, per l’apertura mentale e la spontaneità
della gente
Chi o cosa avrebbe voluto essere? Il mio sogno era fare il programmatore
di computer
Quali caratteristiche apprezza di più in un uomo? Sincerità,
rispetto e che accetti una persona per ciò che è e non per ciò che rappresenta
Quali caratteristiche apprezza di più in una donna? Spontaneità,
rispetto e che in un rapporto mantenga la propria indipendenza
Il suo colore preferito? Nero
Che cos’è, per lei, la più grande disgrazia? Vivere la vita
senza un perché; io ho sempre tentato di capire perché vivo, ma finora non
lo so
Che cosa fa più volentieri? Essere utile a qualcuno, magari
ascoltando e dando qualche consiglio, ovviamente sempre nel limite delle mie
possibilità
Chi o cosa odia di più? Odio la falsità e l’ipocrisia nei miei
confronti
Per quali ideali vale la pena di impegnarsi? Qualsiasi ideale
che combatta l’ingiustizia nelle società e protegga i più deboli
Che cos’è, per lei, l’amore? Un abbandono totale nelle mani
dell’altro, quando due persone diventano una cosa sola; non esiste niente
di più forte
Chi ammira di più per quello che è riuscito a fare nella vita?
Tutto sommato me stesso, perché sono riuscito a superare tutte le difficoltà
della mia vita così difficile e l’ho fatto sempre da solo
Che cosa apprezza di più nei suoi amici? Sono importanti la
spontaneità, la fiducia e la sincerità; mi rammarico solo che tutti i miei
amici sono bianchi, non ho trovato finora un amico africano, questo mi dispiace
perché mi sentirei più accettato e penso che in tante cose mi capirebbe meglio
di un bianco
Il suo più grande difetto? Sono permaloso e pessimista
Il suo più grande pregio? Non voglio farmi complimenti da solo,
ma penso di riuscire a dialogare bene con chiunque
Il suo sogno di felicità? Come tutti sogno di avere una mia
famiglia
Qual è l’esperienza più importante che ha fatto in Italia? A
12 anni sono stato portato a Roma per un intervento alla schiena, malformata
dalla nascita. Dopo tre anni di ricovero sono uscito sulle stampelle con un
ferro inserito e sono tornato in Kenya, dove a distanza di pochi mesi questo
ferro si è sganciato toccando i nervi vertebrali e facendomi finire sulla
sedia a rotelle. Il medico che mi ha curato al ritorno in Italia ha parlato
di una valutazione errata iniziale: il ferro non andava messo, sarebbe stato
meglio aver subito pensato al trapianto di midollo osseo. Ma ormai era troppo
tardi
Il dono di natura che vorrebbe possedere? Sono contento di quello
che ho
Dove pensa di trovarsi fra dieci anni? In un posto dove sarò
felice
Come vorrebbe morire? Ho sofferto tanto per gli interventi subiti
e quindi vorrei morire senza dolore fisico, che non ha un perché e per questo
è così difficile da accettare. In più non vorrei essere mantenuto in vita
artificialmente, preferirei l’eutanasia e una morte veloce
Il suo stato d’animo? Pessimista perché non sto vivendo un momento
facile
Il suo motto? Peggio di così non può andare, non mi fa paura
la vita ma soffrire di nuovo fisicamente