PRESENTAZIONE

L' immigrazione può ben essere il paradigma degli anni che ci attendono. La scuola, che prepara ad affrontare queste particolari circostanze, per prima sente il bisogno di orientarsi e gli insegnanti avvertono la mancanza di strumenti semplici per un lavoro con i ragazzi.

Il Mlal, Movimento Laici America Latina, ha incontrato il Terzo Mondo attraverso i suoi impegni di volontariato internazionale , attraverso lo studio per conoscere e per preparare i volontari, attraverso soprattutto la convivenza quotidiana con la gente latino americana.

Il Cestim, Centro Studi Immigrazione, ha incontrato persone del Sud e dell'Est che sono approdate nella nostra provincia per risiedervi, per lavorare, per studiare, per trovare un luogo più sicuro.

Assieme, Mlal e Cestim, hanno dato vita ad un Centro di Documentazione e ad iniziative indirizzate alla comprensione dei fenomeni del mal sviluppo, delle migrazioni, dell'incontro tra persone e gruppi di diverse culture. Rendendo disponibile questo sussidio per gli insegnanti, abbiamo voluto soprattutto valorizzare le esperienze di chi si è già mosso, di chi non ha solo atteso. Abbiamo voluto dare una risposta alle tante richieste di intervento diretto nelle scuole, di dati, di strumenti. I dati, per esempio, che illustrano il fenomeno immigratorio così come gli altri relativi al debito estero dei Paesi in via di sviluppo che sono riportati nelle schede sono in continua evoluzione e devono essere quindi aggiornati con frequenza.

Questo semplice lavoro è però importante e giustifica non solo lo sforzo nostro di Studio e di Documentazione, che offriamo al pubblico interessato, ma influenza lo stesso pensiero, le idee che ci facciamo dei fenomeni e delle loro conseguenze. In questo particolare frangente, infatti, l'improvvisa presenza nelle nostre regioni di differenziati gruppi etnico-culturali scuote in profondità il nostro abituale assetto di lettura della realtà e di risposta automatica, già fortemente provato dai fenomeni dell'urbanizzazione o della trasformazione tecnologica nella produzione e nei servizi, dalla caduta demografica, dalla stessa dissoluzione dello schema geopolitico est/ovest del dopoguerra. L'aggiornamento dei dati allora significa affrontare il problema che esiste e non quello che non c'è: non quello che ci fa vedere l'ideologia per esempio, sia essa di estrema chiusura agli "extra"come di ineluttabile capacità di convivere tra simili e dissimili. Il dato ci dà una tendenza, il dato ci dà una dimensione, il dato ci dà un obiettivo di contenuto. Affrontare oggi un grande problema in piccole dimensioni ci può aiutare domani ad affrontare le probabili grandi dimensioni, vale a dire altri problemi ed altri obiettivi. Non nascondiamo che si tratta di una strada in salita quella che ci attende. Non è facile per nessuno, neanche per una civiltà antica e provata a tutto come quella europea, "accettare che vengano cambiate le domande proprio quando si credeva di aver imparato le risposte". Non nascondiamo che la strada facile della colpevolizzazione dei portatori di nuove domande si è già aperta. Ci aspetta certamente un lavoro duro, ma nell'orizzonte possiamo vedere dei buoni risultati.

 

 

L'elaborazione di questi materiali didattici e la loro pubblicazione a stampa (1994) e su internet (2001) sono state rese possibili dal contributo dell'Unione Europea e della Regione Veneto.