Stranieri in Italia al 1° gennaio 1998

La quantificazione della presenza straniera

L’immigrazione in Italia rappresenta uno dei fenomeni salienti di quest’ultimo decennio. La quantificazione dei flussi e la valutazione delle caratteristiche degli immigrati pongono notevoli problemi statistici che possono essere efficacemente affrontati integrando le diverse fonti disponibili sull’argomento. Relativamente alla componente regolare, dall’analisi integrata di due fonti differenti - permessi di soggiorno e registri anagrafici - possono essere tratte indicazioni dettagliate sull’evoluzione del fenomeno e sulle sue principali connotazioni.

Gli stranieri regolarmente presenti in Italia al 1° gennaio 1998, in base ai permessi di soggiorno in vigore a tale data, sono 1.022.896, in crescita rispetto all’anno precedente del 3,7%. Si ricorda che il dato sui permessi di soggiorno elaborato dall’Istat differisce da quello del Ministero dell’Interno - pari a 1.240.721 - poiché l’Istat esclude tutti i permessi scaduti.

Gli stranieri residenti, la componente più radicata del complesso di quelli regolarmente presenti, continuano ad aumentare: in base alla rilevazione dell’Istat, 992.566 cittadini stranieri risultano iscritti in anagrafe al 1° gennaio 1998, con incremento del 12,2% rispetto all’anno precedente e un’incidenza sul totale della popolazione residente in Italia pari all’1,7%. La distribuzione territoriale è caratterizzata da una forte concentrazione nelle ripartizioni nord-occidentale e centrale che, da sole, ospitano quasi il 62% del totale, anche se il Nord-est si è distinto negli ultimi anni per una maggiore capacità attrattiva.

La più elevata velocità della crescita degli iscritti in anagrafe rispetto a quella dei permessi di soggiorno è da ricondursi al progressivo impatto della norma di regolarizzazione del novembre 1995 (c.d. decreto Dini). I permessi di soggiorno rilasciati in quell’occasione sono stati emessi per lo più nel corso del 1996 e, dunque, sono stati rilevati dalle statistiche di gennaio 1997, mentre la registrazione in anagrafe è avvenuta con maggiore gradualità, cosicché il fenomeno è venuto pienamente alla luce soltanto con il dato di gennaio 1998.

Si deve precisare infine che i due dati non sono perfettamente confrontabili, soprattutto perché i permessi di soggiorno non considerano, se non in piccola parte, i minorenni stranieri:

al 1° gennaio 1998 questa fonte ne rileva infatti soltanto 30.000, rispetto a circa 150.000 che risultano dalla rilevazione sui residenti; ciò si verifica in quanto la legge non prevede per i minori stranieri il possesso di un proprio documento di soggiorno, ma consente la semplice annotazione su quello dei genitori.

L’origine etnica degli immigrati

La predominanza di particolari comunità immigrate in Italia sembra consolidarsi: le aree di provenienza maggiormente frequenti, in base ai dati sui permessi di soggiorno, sono l’Europa centro-orientale (22,1%) e l’Africa settentrionale (19,6%), rafforzatesi anche in virtù della citata legge di regolarizzazione, seguite dall’Unione Europea (13,2%). Le variazioni registrate fra il 1997 e il 1998, nella distribuzione degli immigrati secondo la cittadinanza, sono state modeste, dopo le profonde modificazioni registrate nell’anno precedente.

Nel medio periodo emerge soprattutto il grande incremento delle comunità provenienti dall’Europa orientale che, tra il 1992 e il 1998, hanno quasi triplicato la loro consistenza, soprattutto per effetto degli ingenti flussi di ingresso dalla ex-Jugoslavia degli anni 1993-94 e, più recentemente, per la regolarizzazione di molti cittadini est-europei, in gran parte albanesi e, in minor misura, rumeni e polacchi. Altri gruppi etnici che hanno conosciuto significativi incrementi, soprattutto per effetto dell’emersione dall’irregolarità avvenuta nel 1996, sono alcuni di quelli provenienti dall’Asia, sia orientale (Filippine e Cina) sia meridionale (Sri Lanka, India e Pakistan), e dall’America Latina, con il Perù in primo piano.

Tavola 1 - Permessi di soggiorno per continente e principali aree di cittadinanza, al 1° gennaio 1997 e 1998

CONTINENTI E PRINCIPALI

1997

1998

variaz. %

variaz. %

AREE DI CITTADINANZA

numero

%

1998/97

1998/92

EUROPA

369.737

382.924

37,4

3,6

85,3

di cui: Unione europea

128.123

135.207

13,2

5,5

34,7

Europa centro-orientale

220.691

226.387

22,1

2,6

161,8

AFRICA

301.305

310.748

30,4

3,1

36,6

di cui: Africa settentrionale

191.005

200.067

19,6

4,7

35,2

Africa occidentale

76.285

76.934

7,5

0,9

53,1

Africa orientale

27.901

27.436

2,7

-1,7

9,3

ASIA

182.475

192.864

18,9

5,7

64,9

di cui: Asia meridionale

64.117

69.108

6,8

7,8

99,1

Asia orientale

102.658

107.796

10,5

5,0

69,0

AMERICA

129.625

133.461

13,0

3,0

41,5

di cui: America centro-meridionale

82.349

86.456

8,5

5,0

72,7

OCEANIA

2.201

2.225

0,2

1,1

-14,8

Apolidi

677

674

0,1

-0,4

-24,9

TOTALE

986.020

1.022.896

100,0

3,7

57,6

La cittadinanza che all’inizio del 1998 risulta maggiormente rappresentata è ancora quella marocchina, caratterizzata da una forte prevalenza maschile, che del resto contraddistingue anche gli ex jugoslavi e gli albanesi, che seguono immediatamente nella graduatoria. Il rapporto fra i sessi è fortemente sbilanciato a favore dei maschi anche per tunisini e senegalesi mentre risulta più equilibrato per cinesi e rumeni. Fra i filippini lo squilibrio è a favore delle donne. Tra le dieci cittadinanze più numerose compaiono anche due paesi a sviluppo avanzato, Stati Uniti e Germania. La presenza di immigrati è però caratterizzata, in questi casi, da motivazioni e tipologie di inserimento del tutto differenti da quelle delle altre cittadinanze.

Tavola 2 - Graduatoria delle prime dieci cittadinanze di immigrati al 1° gennaio 1998

CITTADINANZA

Permessi di soggiorno rilasciati a maschi (%)

Marocco

122.230

77,1

ex Jugoslavia

73.492

62,9

Albania

72.551

69,3

Filippine

57.312

32,7

Stati Uniti

44.652

33,6

Tunisia

41.439

81,1

Cina

35.310

55,4

Germania

32.442

41,3

Senegal

32.037

94,3

Romania

28.796

46,9

 

CITTADINANZA

Permessi di soggiorno rilasciati a maschi (%)

Marocco

122.230

77,1

ex Jugoslavia

73.492

62,9

Albania

72.551

69,3

Filippine

57.312

32,7

Stati Uniti

44.652

33,6

Tunisia

41.439

81,1

Cina

35.310

55,4

Germania

32.442

41,3

Senegal

32.037

94,3

Romania

28.796

46,9

Tra i motivi per cui vengono concessi i permessi, si segnala soprattutto l’aumento di quelli familiari, indice di una progressiva evoluzione del modello di insediamento, non più legato soltanto a necessità lavorative; i motivi di lavoro risultano stabili in numero e in leggera diminuzione proporzionalmente.

Tavola 3 - Permessi di soggiorno per motivo, al 1° gennaio 1997 e 1998

MOTIVO DEL SOGGIORNO

numero

1997 %

numero

1998 %

variaz.%

98/97

Lavoro

656.585

66,6

660.335

64,6

0,6

Famiglia

188.008

19,1

214.709

21,0

14,2

Religione

51.286

5,2

53.675

5,2

4,7

Residenza

40.359

4,1

42.359

4,1

5,0

Studio

26.484

2,7

26.556

2,6

0,3

Altro

23.298

2,4

25.262

2,5

8,4

TOTALE

986.020

100,0

1.022.896

100,0

3,7

Il peso dei permessi rilasciati a personale religioso rimane significativo, pari a oltre il 5% del totale, come pure la quota di quelli accordati a stranieri - nella quasi totalità provenienti da paesi avanzati - che hanno scelto di fissare la propria dimora nel nostro Paese (4,1%); infine, il numero di studenti stranieri resta invariato, con un incidenza sul totale piuttosto modesta (2,6%).

Stranieri e territorio: un graduale e articolato processo di stabilizzazione.

Le quote più elevate di stranieri residenti si registrano nelle regioni nord-occidentali e centrali (rispettivamente 31,9% e 29,9% del totale), seguite dal Nord-est (20,7%) e dal Mezzogiorno che, complessivamente, raccoglie il 17,5% della popolazione straniera.

Rispetto al totale della popolazione residente, l’incidenza degli stranieri ha raggiunto un peso percentuale pari a 1,7%, un valore medio nazionale che nasconde livelli territoriali significativamente differenziati: si va dal 2,7% del Centro allo 0,7% nel Sud. In cinque anni, l’incidenza è cresciuta sostanzialmente: al 1° gennaio 1993 era pari all’1%. Negli altri principali paesi europei l’incidenza nel 1996 risulta: Germania 8,8%, Francia 6,3%, Regno Unito 3,4%, Spagna 1,3%.

La geografia del fenomeno immigratorio è ancora legata alle realtà urbane, con le punte delle città di Roma e Milano, dove gli stranieri residenti sono rispettivamente 134mila e 80mila. A livello nazionale, quasi la metà della popolazione straniera (48,2%) risiede nei comuni capoluoghi di provincia, rispetto a una percentuale del 30,3% riferita al totale della popolazione residente. Tuttavia, anche nel 1997 è continuato il processo di graduale redistribuzione degli immigrati dai grandi centri sul restante territorio: la quota di stranieri residenti nei comuni con più di 100.000 abitanti è infatti ulteriormente diminuita, raggiungendo un valore percentuale del 42,1%, rispetto al 46,3% dell’inizio del 1993, un calo piuttosto significativo se si considera la lentezza che generalmente caratterizza le trasformazioni degli assetti demografico-insediativi. Contemporaneamente, è aumentato il peso degli stranieri residenti in comuni al di sotto dei 20.000 abitanti, passati dal 32,8% al 35,7%, mentre, per i comuni compresi tra 20.000 e 100.000 unità, l’aumento è stato più modesto, dal 20,9% al 22,2%.

Tavola 4 - Stranieri residenti per ripartizione territoriale al 1° gennaio 1997 e 1998

RIPARTIZIONI TERRITORIALI

1997

numero

1998 %

incid. % su popol.resid.

variaz. % 1998/97

variaz. % 1998/93

Nord-ovest

272.806

316.693

31,9

2,1

16,1

74,2

Nord-est

179.109

205.725

20,7

2,0

14,9

96,1

Centro

274.894

296.830

29,9

2,7

8,0

65,5

Sud

89.616

101.909

10,3

0,7

13,7

83,3

Isole

68.130

71.409

7,2

1,1

4,8

38,4

ITALIA

884.555

992.566

100,0

1,7

12,2

73,1

Nell’ultimo anno l’aumento dei residenti è stato particolarmente consistente nelle regioni nord- occidentali (+16,1%), nord-orientali (+14,9%) e meridionali (+13,7%), mentre la crescita delle regioni centrali è risultata più contenuta (+8,0%), anche per effetto di un’operazione di revisione degli archivi anagrafici del comune di Roma che ha determinato un contenimento del dato relativo alla capitale. Va comunque ricordato che il Nord-est è la ripartizione che, negli ultimi anni, si è distinta per una dinamica più vivace: fra il 1993 e il 1998 gli stranieri residenti sono quasi raddoppiati. La notevole espansione verificatasi nel Sud è più recente ed è soprattutto connessa con la legge di regolarizzazione.

Il saldo migratorio relativo ai trasferimenti interni, che misura l’effetto netto dei fenomeni di redistribuzione territoriale degli stranieri residenti in Italia, mostra chiaramente la forza attrattiva delle regioni settentrionali, in particolare quelle del Nord-est, rispetto al Mezzogiorno.

Il saldo naturale risulta positivo, per effetto della particolare struttura per età della popolazione straniera, relativamente giovane e quindi con una natalità alta e una mortalità ridotta. E’ da rilevare la differenza tra regioni settentrionali e centro-meridionali, in favore delle prime, che testimonia una maggiore presenza di nuclei familiari degli immigrati residenti nel Nord del Paese.

Tavola 5 - Bilancio demografico degli stranieri residenti, per ripartizione territoriale. Anno 1997 (per 1.000 stranieri residenti)

RIPARTIZIONI TERRITORIALI

Saldo naturale

Saldo migr.interno

Saldo migr.estero

Nord-ovest

14,9

9,6

129,8

Nord-est

16,0

19,0

114,9

Centro

10,5

-1,5

103,5

Sud

8,5

-35,0

152,9

Isole

10,3

-23,4

85,1

ITALIA

12,8

1,1

117,8

La maggiore stabilità della presenza straniera nelle regioni settentrionali viene del resto indirettamente confermata dal dato sui minori stranieri: nel corso dell’ultimo anno essi sono aumentati in media del 20%, con una velocità maggiore nelle ripartizioni nord-orientale (+24,7%) e nord-occidentale (+22,4%).

Attualmente, l’incidenza dei minori stranieri sul complesso dei minori residenti nel Paese è pari a 1,5% a livello nazionale, ma con sostanziali differenze tra le ripartizioni centro-settentrionali, dove è superiore al 2%, e quelle del Mezzogiorno, dove invece si mantiene ben al di sotto dell’1%.

Tavola 6 - Minori stranieri residenti, per ripartizione territoriale al 1° gennaio 1997 e 1998

RIPARTIZIONI TERRITORIALI

1997

numero

1998 %

 

% su totale str. residenti

 

% su totale minori resid.

variaz. % 1998/97
Nord-ovest

41.460

50.759

33,8

16,0

2,2

22,4

Nord-est

29.321

36.551

24,3

17,8

2,3

24,7

Centro

35.034

40.433

26,9

13,6

2,3

15,4

Sud

10.223

12.010

8,0

11,8

0,4

17,5

Isole

9.527

10.441

7,0

14,6

0,7

9,6

ITALIA

125.565

150.194

100,0

15,1

1,5

19,6

Informazioni e chiarimenti: Servizio Struttura e dinamiche demografiche Dott. Domenico Gabrielli Tel. +39 6 85227333 Dott. Enrico Bisogno Tel. +39 6 85227332