Tavolo
Cittadino sui richiedenti asilo e rifugiati
CONFERENZA STAMPA
LA PAROLA AI RIFUGIATI
In vista della celebrazione
della Giornata mondiale del Rifugiato, prevista per il 20 giugno 2003,
le organizzazioni a tutela dei rifugiati e dei richiedenti asilo partecipanti
al tavolo cittadino istituito presso l'Assessorato alle Politiche Sociali
del Comune di Roma, vogliono denunciare all'opinione pubblica e al mondo
dei media i disagi e le difficoltà che i richiedenti asilo ed i rifugiati
in Italia devono affrontare quotidianamente. Gli stessi, in tale occasione,
racconteranno, anche
attraverso l ausilio di immagini, le loro esperienze di vita nel nostro
Paese e le tante falle del nostro sistema di accoglienza.
L attuale
momento storico propone una situazione certamente non rosea: le presunte
esigenze di sicurezza nazionale fanno ormai passare in secondo piano
il rispetto sostanziale dei diritti della persona e delle Convenzioni
internazionali; i consistenti tagli economici alle politiche di welfare
in genere ed in particolare alle misure di accoglienza e integrazione
di immigrati e richiedenti asilo dimostrano l incapacità
di risposta da parte del Governo ai bisogni e alle urgenze quotidiane
di quanti fuggono da guerre e persecuzioni.
L opinione
pubblica non è informata sul fatto che oggi tutte le misure
di accoglienza per richiedenti asilo o di accompagnamento per i rifugiati
siano di fatto bloccate.
Sia per quanto riguarda
il numero dei rifugiati che di domande di asilo, l Italia presenta
cifre molto basse rispetto ad
altri Paesi dell Unione Europea in termini sia assoluti che relativi.
I rifugiati
riconosciuti e residenti in Italia sono circa 14.000 (0,022
per cento della popolazione totale). Nel 2002 in Italia sono stati riconosciuti
rifugiati 1.270 richiedenti asilo una persona ogni 45.000 abitanti
- ovvero lo 0,02 per cento, a fronte di una media europea cinque volte
più elevata (0,1%). Non essendoci ancora cifre ufficiali, caso unico
in Europa, si stima che, sempre nel 2002, circa 17.000 stranieri hanno
presentato domanda di asilo alle varie Questure, pari al solo 4,4% delle
domande presentate complessivamente nei paesi dell Unione Europea.
Più della metà di questi richiedenti sono passati per il
Centro S. Anna di Crotone ed ospitati per circa un mese, tempo necessario
per l identificazione ed il rilascio del permesso di soggiorno, in
roulottes e container, avendo a disposizione uno spazio medio di 3mq
a persona privi di mensa e riscaldamento, con le docce all aperto,
circondati da filo spinato.
Molte disposizioni introdotte
dalla legge Bossi-Fini colpiscono in realtà i richiedenti asilo, restringendone
pesantemente la possibilità di accedere alla protezione come previsto
dalla Convenzione di Ginevra suscitando gravi perplessità: il trattenimento
nei centri di identificazione della quasi totalità dei richiedenti asilo
politico, l introduzione di una procedura semplificata per la definizione
dell istanza di riconoscimento dello status di rifugiato, la composizione
delle commissioni territoriali. Il diritto di asilo subisce così una consistente
erosione dei suoi contenuti essenziali.
Attualmente, la legge
ancora in vigore (Martelli) prevede un sussidio in denaro per i richiedenti
asilo indigenti di 17 euro al giorno, per un massimo di 45 giorni (la Bossi/Fini
abolisce tale sussidio). Inoltre a causa delle difficoltà
burocratiche ed al forzato spostamento delle persone dai Centri di prima
accoglienza verso altre Province, Roma in testa, solo pochi riescono
ad ottenere davvero tale pagamento, e spesso dopo molti mesi di file
e suppliche nei vari uffici.
Dagli anni Novanta fino al 31/3/2002 esisteva in Italia
un fondo del Ministero dell Interno gestito insieme all UNHCR, pari
a 10 mld di lire, per favorire l integrazione dei rifugiati riconosciuti nei
primi mesi dopo l avvenuto riconoscimento dello status. Adesso questo
fondo non esiste più; è stato assorbito dalla Legge Bossi-fini, sotto
il nuovo nome di Fondo Nazionale per le politiche ed i servizi dell'Asilo
, tuttora non attivato. Dall inizio del 2002 ad oggi, i rifugiati non hanno
avuto nessun tipo di assistenza dallo Stato Italiano, caso unico in
tutta l Unione Europea.
Nel Programma
Nazionale Asilo (PNA), promosso dal Ministero dell Interno, UNHCR e
ANCI, confluisce l intera quota italiana del Fondo europeo per i Rifugiati,
del quale gli Stati membri dell U.E. sono obbligati ad utilizzare una
parte per misure di integrazione dei rifugiati. Il programma presentato
dal Governo italiano prevede una quota del 15% a tale scopo. Dal mese
di aprile 2002, tali misure non vengono più attuate per mancanza
di fondi.
Aderiscono all'iniziativa:
Agenzia Chances, Arciconfraternità
del SS.Sacramento e di S. Trifone, Associazione Centro Astalli, ACISEL-Associazione
Cooperazione, Internazionale Studi e Lavoro, Associazione o.n.l.u.s
Virtus Ponte Mammolo, Associazione Centro Astalli, Caritas Diocesana
di Roma, Casa dei Diritti Sociali- Focus, CIES-Centro Informazione e Educazione allo Sviluppo,
Comunità di Capodarco di Roma, CIR-Consiglio Italiano
per i Rifugiati, Caritas Diocesana di Roma, FCEI-Federazione delle Chiese
Evangeliche in Italia, Fondazione Nenni, ICS, Medici Senza Frontiere,
S.S.I-Servizio Sociale Internazionale.
|