COMUNICATO STAMPA L’Islam rappresenta
la seconda religione in Italia, cui appartengono più di un terzo dei cittadini
immigrati che hanno scelto il nostro paese come luogo stabile di residenza.
Possono le differenze culturali e religiose diventare strumenti per nuove
forme di coesione sociale? La risposta a questa domanda sarà affermativa
se ci proponiamo di ripartire dalle comunità locali, per costruire nuove
forme di partecipazione che mettano assieme la ricchezza del tessuto sociale
locale con le emergenti esperienze associative degli immigrati musulmani.
Ricostruire la partecipazione sociale è il miglior antidoto contro i minacciosi
disegni che vogliono riservarci il ruolo di protagonisti inermi di uno
scontro di civiltà che troverebbe il nostro territorio come uno dei campi
di battaglia. La città di Roma e i suoi municipi rappresentano un osservatorio
privilegiato di questi processi, quale luogo della coabitazione più o
meno visibile delle diverse comunità e dell’affermazione progressiva di
un Islam europeo. Attento a questi sviluppi, il Comune di Roma ha attivato
da alcuni anni un Tavolo Interreligioso, rivolto al mondo della scuola,
e recentemente una Consulta delle Religioni. |