Parole di sabbia
Sandra Ammendola, Christiana Caldas Brito, Yousif Jaralla, Tahar Lamri, Kossi Komla-Ebri
Con il contributo di Carmine Abate, Hawad, Jack Hirschman, Alberto Masala, Serge Pey
A cura di Francesco Argento, Alberto Melandri, Paolo Trabucco
Edizioni Il Grappolo
Novembre 2002, 10 Euro
La sabbia in movimento
sabbia la sabbia sabbia…
La sabbia è la parola
in movimento nel tempo.
E nomadi del deserto
sono i nostri scrittori,
narratori di parole
"Parole di sabbia" presenta racconti di Sandra Ammendola,
italo-argentina, Christiana de Caldas Brito, brasiliana, Yousif Latif
Jaralla, iracheno, Tahar Lamri, algerino, Kossi Komla-Ebri, togolese.
Sono scrittori che, pur diversi per formazione e provenienza,
hanno in comune la condizione della "migranza", intesa come
spostamento, movimento, attraversamento di luoghi e culture in una
prospettiva sempre aperta.
Agli scrittori si alternano poeti, italiani e stranieri: Carmine
Abate, "transfuga linguistico", come egli stesso si definisce; Hawad,
poeta tuareg in cui rivivono tutte le suggestioni della
tradizione orale che appartiene agli uomini del deserto; Alberto
Masala, che fa della mescolanza linguistica (sardo, italiano, francese,
inglese, castigliano) uno strumento di liberazione e di difesa da ogni
tipo di omologazione; Serge Pey, sciamano che scavalca le pulsioni del
respiro del sangue. Con lui la poesia batte i piedi, diventa vertigine
e svuotamento di ogni forma del corpo. Jack Hirschman, definito da Poet
News: "il più importante poeta vivente d’America."
Questi poeti sono accomunati agli autori dei racconti
dall'adozione di un linguaggio di confine che scavalca frontiere, colma
distanze, affida all'universalità del canto e dell'ascolto della
parola la costruzione di un'identità aperta e plurima.