il manifesto - 14 Gennaio 2003
VERONA
Tutti contro tutti
Scontro aperto dopo la rissa Sotto accusa le tv. Chi aprì la porta?
PAOLA BONATELLI
VERONA
Cinque sedi di Forza Nuova perquisite, computer e materiali, tra cui l'elenco degli iscritti, sequestrati. La probabile firma, stamattina, della convalida degli arresti dei sei fermati. Un'altra ventina di giovani su cui la Procura sta svolgendo indagini. Un mare di comunicati e polemiche. Più qualche minaccia di Forza Nuova sulle sue future iniziative (comitati civici a salvaguardia della civiltà cristiana e opposizione al Gay Pride 2003). E' questa l'aria che si respira dopo il pestaggio in diretta di Adel Smith, leader dell'Unione musulmani d'Italia, e del suo segretario Massimo Zucchi, picchiati sabato scorso a Verona da un gruppo di giovani forzanovisti durante un dibattito su Telenuovo. Sotto tiro, oltre al partitino di Fiore (di cui da più parti è stato chiesto lo scioglimento), anche Adel Smith, da cui la comunità musulmana prende le distanze. Non sta in salute neanche l'informazione locale, accusata di dare spazio a personaggi discutibili: la diretta di TeleSerenissima, prevista per domenica sera con la presenza di Smith, non è andata in onda. Se Forza Nuova rivendica, per bocca dello stesso Fiore e dell'avvocato Bussinello, difensore dei sei fermati (ma anche di Erich Priebke), tutta l'azione, sostenendo che la porta degli studi tv «è stata aperta» e che non c'era polizia fuori, non scherza neanche Mario Zwirner, il conduttore del talk show con botte. Sta sotto la lente d'ingrandimento del Corecom, il comitato regionale per il controllo delle emittenze locali, ma anche dei cittadini che hanno avuto il dubbio (e l'hanno detto) che l'aggressione fosse «annunciata». Sotto accusa la frase che rivolse ai giovani picchiatori «E' meglio che andiate via prima che arrivi la polizia». Lui voleva - dice - convincerli ad andarsene in fretta e aggiunge che nessuno ha indicato loro la strada per raggiungere lo studio, «l'avvocato Bussinello la conosce benissimo, dato che è spesso ospite della nostra emittente»

Così, mentre la destra dice cose uguali e contrarie (chi difende i «agazzi» chi li condanna apertamente), e le associazioni antifasciste con Rifondazione annunciano interrogazioni e una manifestazione nazionale per marzo, il sindaco Zanotto sostiene che «Verona non c'entra nulla», sono solo «alcuni teppisti». Forse una rinfrescata di storia locale, anche molto recente (vedi la manifestazione con svastiche e celtiche del 30 novembre scorso), non gli farebbe male.