il manifesto - 29 Ottobre 2002
DA NORDEST
La deriva leghista
GIANFRANCO BETTIN
Selvaggina futura Uno - Cosa farebbero se potessero. Sul «Gazzettino» del 17 ottobre scorso è stata segnalata la circolazione, in provincia di Treviso, del seguente volantino: «TERRITORIO DELLA PIAVE. Calendario venatorio 2002/2003. Comunichiamo l'apertura della caccia per la seguente selvaggina: Albanesi migratori; Kosovari migratori; Marocchini col tappeto; Zingari del caravan; Neri (solo di pellame nero) e in genere tutte le specie senza fissa dimora; Vescovi caramellosi; Newglobal (chiamati anche puzzoni); Industriali colorati (dal becco ricurvo); Merli dell'ulivo; Gallinelle della quercia e in genere tutte le specie "illuminate". E' sospesa da questo momento la caccia ai COMUNISTI (dal colbacco rosso) in quanto a far parte della razza in via d'estinzione, restando salva la possibilità di cacciarli in zone di ripopolamento quali case del popolo, coop, centri sociali ecc. In tal caso è consentito, vista la pelle coriacea, l'uso di armi quali fucili di ogni genere possibilmente a cinque colpi, carabine di precisione e pistole di grosso calibro. In presenza di stormi numerosi è ammesso anche l'uso di bombe a mano, obici, mitragliatori automatici, gas velenosi. Si possono cacciare di giorno e di notte senza limite di orario. E' tollerato l'uso di visori notturni, reti, tagliole e cani di ricerca e da attacco quali pitbull e rotweiler. Non esiste limite giornaliero di capi da abbattere. N.B. Ogni cento capi abbattuti sarà attribuito un viaggio soggiorno premio di una settimana per tutta la famiglia a Treviso-City gentilmente offerto dallo sceriffo GENTY. Al raggiungimento del numero di duecento capi abbattuti, sarà consegnato il certificato ufficiale di appartenenza alla RAZZA PIAVE ». Il volantino, esattamente come le celebri esternazioni di Gentilini, non è affatto "folclore" (?), come troppi dicono. Rivela esattamente che cosa costoro farebbero se non sussistessero, in questo Paese e anche in questa regione, elementi di diritto formali e resistenze sul campo ancora abbastanza solide. Ma la vocazione di costoro è proprio quella indicata, e confidano di poterla esprimere fino in fondo perdurando il governo della destra in Italia, prima o poi.

Due - Cosa fanno nel frattempo. Sabato scorso Gentilini ha aperto le braccia a Forza Nuova, che a sua volta lo ha eletto proprio sindaco ideale al grido «10, 100, 1000 Gentilini». Lo stesso giorno, il capogruppo leghista alla Regione Veneto, ha chiesto il blocco dei finanziamenti che la regione gira agli enti locali (una vera miseria, peraltro) per costruire alloggi per gli immigrati, nel solco di una strategia che, non potendo ancora trasformarli in selvaggina, cerca con ogni mezzo di rendergli la vita tormentosa, criminalizzando e minacciando, nel contempo, chi gli immigrati li considera esseri umani. Appunto: sinistra, ulivo, newglobal, centri sociali, vescovi, industriali e "tutte le specie di illuminati".

Tre - Da leggere. Sull'ultimo numero del "Mulino" (5/2002) compare una fra le più intelligenti analisi di questa deriva della Lega e del caso trevigiano dell'estate, l'occupazione del sagrato del Duomo da parte degli immigrati cacciati di casa da Gentilini. E' di Renzo Guolo, che insegna Sociologia a Trieste: «Immigrazione, etnicismo, crescita zero. La Lega e il Nord Est».