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scheda
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Otto kurdi chiusi in un Tir sulla
Napoli-Bari La storia si è
ripetuta identica. Otto kurdi si sono nascosti in un tir.
Saliti qualche giorno fa, di nascosto, a bordo del camion che
si è imbarcato in un porto della Grecia, per arrivare nella
terra promessa, la Germania, passando per l'Italia. Ieri li ha
scoperti il conducente del camion che trasportava cocomeri.
Dei rumori hanno allarmato l'autista che si è fermato
sull'autostrada Napoli-Bari, nei pressi di Palma Campania,
paese dell'hinterland napoletano. Fin qui la storia è la
stessa di un'altra avvenuta appena due mesi fa. Gli otto
clandestini hanno ripercorso le tappe di altre nove kurdi che
il 31 agosto scorso avevano tentato la stessa avventura.
Partenza dalla Grecia, nascosti in un camion, viaggio in mare
senza mai poter uscire dall'abitacolo nel quale si era
introdotti, arrivo in Italia e ripresa del viaggio
sull'autostrada Napoli-Bari.
Per fortuna l'esito, però,
per i clandestini scoperti ieri è stato diverso. Gli otto
kurdi consegnati nella mattinata alle forze dell'ordine erano
in buone condizioni di salute e sono stati trasportati al
compartimento di Polizia di Caserta. Ben più tragico il
destino degli altri clandestini, che prima di loro avevano
pagato qualcuno affinchè gli organizzasse il viaggio. Dei nove
uomini partiti dalla Grecia per trovare lavoro in Germania,
solo tre sono sopravvissuti, cinque erano già morti asfissiati
quando furono trovati chiusi nel tir sempre sulla stessa
autostrada, mentre un sesto morì in ospedale. Intrappolati nel
camion avevano invano cercato di forzare la porta con dei
cacciavite e urlato per chiedere aiuto, nessuno si era accorto
di loro. Ancora sconvolto per le terribili ore trascorse senza
aria, uno dei giovani sopravvissuti si rivolse al suo popolo
per sconsigliare chiunque dal ripetere la tremenda esperienza.
Ma le sue parole sono state presto dimenticate, i kurdi
continuano a seguire lo stesso percorso alla ricerca della
salvezza e di un lavoro dignitoso. A niente è servita la sua
testimonianza neppure sul fronte dell'inchiesta giudiziaria,
arenatasi per la difficoltà di indagare rispetto ad
organizzazioni criminali operanti in altri paesi. Il tragico
epilogo di due mesi fa non ha bloccato i viaggi della speranza
verso l'Italia.
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