Mare nostrum
VALENTINO PARLATO
Barbarie e stupidità. E' difficile trovare
altre parole per approssimare un giudizio su quel che il
governo italiano sta facendo e sta dicendo a proposito
dell'immigrazione clandestina. I fatti sono noti, ma vale
ricordarli. Una carretta del mare affonda davanti a Lampedusa,
più di ottanta i naufraghi. Dodici vengono salvati da un
peschereccio di volenterosi (marina militare, vedette della
finanza, guardacoste e via dicendo non muovono un dito).
Sempre il peschereccio recupera dodici cadaveri di affogati. I
sopravvissuti vengono caricati su una motovedetta e arrestati
con una ostentazione di forze e violenza che sarebbe apparsa
esagerata anche per Al Capone. Per i dodici morti al cimitero
di Porto Empedocle (cittadina peraltro civile) non c'è posto e
forse non c'è neppure un frigorifero. Arriva poi il
ministro Scajola (quello di Genova) che non trova di meglio da
dire che gli immigrati vengono in Italia per delinquere, anche
se non tutti. Aggiunge una proposta esilarante, se non fosse
tragica: "Dobbiamo costruire dei centri di accoglienza
permanenti al di là del Mediterraneo, nei paesi di transito di
questa immigrazione clandestina, affinché di là queste persone
possano essere trattenute e verificate". Insomma, si
tratterebbe di presidiare tutta la lunghissima costa sud del
Mediterraneo, con uno straordinario dispendio di soldi e
soldati. Sarei curioso di sapere che cosa ne pensano i suoi
colleghi Tremonti e Martino. In tutti i casi il Mediterraneo
tornerebbe a essere il Mare Nostrum, come si illudeva che
fosse Benito Mussolini, quello del famoso (per i più vecchi)
"bagnasciuga". Il delirio è totale, ma è un delirio che rivela
le pulsioni più profonde, naturali, dell'attuale maggioranza
di governo: immigrati, lavoratori dipendenti, malati e poveri
sono tutta roba da buttare. Ma siamo seri. Siamo di fronte
a una terribile invasione di barbari delinquenti che
minacciano la nostra civiltà, dei nuovi Visigoti o qualcosa di
simile? Niente affatto: né per la qualità né per la quantità.
Decine di migliaia di questi immigrati clandestini lavorano
nelle nostre case, nei nostri negozi e nelle nostre fabbriche
dandoci amicizia e giovamento (vale ricordare che la mamma di
Erica non è stata ammazzata dagli albanesi come forse sarebbe
piaciuto al ministro Scajola?). E anche sulle quantità siamo
al ridicolo. A stare alle cifre fornite dal sottosegretario
agli Interni, Alfredo Mantovano, nel 2001 gli immigrati
sbarcati sono stati 20.143. Ora, ci vuole una bella
improntitudine a sostenere che l'Italia non può gestire
l'arrivo di poco più di ventimila persone senza scatenarsi in
eccessi di terrore e barbarie, tanto più che la repressione
ordinaria, quella che non chiede morti affogati, funziona: nel
2000 dall'Italia sono stati espulsi 66.000 clandestini e nel
2001 (il progresso c'è) un po' più di 75mila. Di fronte a
questa situazione di fatto è necessario e utile creare le
condizioni migliori perché questi esseri umani (ancorché
clandestini) affoghino? Non si potrebbe gestire meglio, con
meno stupidità e meno barbarie un problema che non è proprio
apocalittico? Ma c'è un'ultima frase del ministro Scajola
che merita di essere citata e addirittura stampata a colori:
"L'Occidente deve investire di più nei paesi poveri affinché
queste persone si possano sentire soddisfatte della loro terra
e non intraprendere queste vie di speranza che troppo spesso
diventano vie delle tragedie". Bravo Scajola, senonché
l'Occidente è da alcuni secoli che investe in questi paesi: la
finalità e i risultati sono noti.
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