01 Febbraio 2002
Megasbarco in Puglia. E il governo
si azzuffa
400 profughi salvati in alto mare. La Lega accusa l'esecutivo
di aver ceduto ai clandestini. Il Ccd: risposta intelligente
MARINA DELLA CROCE - GALLIPOLI
Il primo maxi sbarco dell'anno
sulla costa salentina è avvenuto verso le 11 di ieri mattina al
molo di Gallipoli, dove una carretta, battente bandiera turca e
stracolma di profughi, è stata trainata sana e salva dai mezzi di
soccorso della capitaneria di porto. L'imbarcazione era stata infatti
avvistata la sera di mercoledì mentre annaspava in alto mare. Dentro,
stremate dalla stanchezza e dalla fame, c'erano circa 400 persone,
in gran parte kurdi di nazionalità irachena, tra cui molte donne
(una ha partorito durante il lungo viaggio) e tantissimi bambini.
"Abbiamo pagato tremila dollari a testa - hanno raccontato - qualcuno
di noi anche qualcosa in più. E' stato un inferno, ma ora siamo
qui".
La solidarietà della popolazione, così come avvenuto in altre occasioni,
neanche questa volta è mancata: volontari, medici e semplici cittadini,
hanno fornito agli immigrati cure, cibo e indumenti, sopratutto
ai bambini, provati da un viaggio durato diversi giorni. Alcuni
sono stati portati in ospedale per accertamenti, ma tuttosommato,
hanno riferito i sanitari, le loro condizioni di salute non destano
preoccupazioni.
Più che preoccupati sono invece gli esponenti della maggioranza
di governo che, complice l'ennesimo sbarco, anche ieri si sono azzuffati
sul disegno di legge Bossi-Fini. E se il sottosegretario all'interno
delegato all'immigrazione, Alfredo Mantovano, An, si dice di molto
dispiaciuto per quanto è accaduto ieri a Gallipoli, il capogruppo
alla camera della Lega, Alessando Cè, accusa l'esecutivo di "scarsa
determinazione" contro gli sbarchi. "L'azione del ministro Scajola
e del governo ci appare inadeguata rispetto all'emergenza clandestini",
ha tuonato prendendosela in particolare con "alcune componenti della
maggioranza come Ccd-Cdu nel varo della legge Bossi-Fini". Secondo
il capogruppo del Carroccio c'è stato un "cedimento dovuto all'emendamento
del Biancofiore sulle colf che alimenta false aspettative in tutti
gli extracomunitari, che vedono nell'ingresso in Italia la soluzione
ai loro problemi". Replica Luca Volontè, capogruppo Ccd-Cdu alla
camera: "Non ha nessun senso logico paragonare le navi dei clandestini
che attraccano sulle noste coste con l'emendamento sulle colf condiviso,
su iniziativa del gruppo Ccd-Cdu, da autorevoli esponenti delle
forze politiche della coalizione - dice -. Il nostro emendamento,
e questo è chiaro, è innazitutto una risposta intelligente alla
domanda di aiuto e assitenza alle famiglie italiane".
Con il Ccd si schierano per l'occasione il Ds Luciano Guerzoni e
l'esponente della Margherita Rosy Bindi: "La richiesta del pugno
di ferro, magari utilizzando i cannoni della marina per bloccare
le navi dei disperati - dice l'ex ministro della Sanità - è irricevibile
dal punto di vista etico ma anche politicamente impraticabile per
un paese che voglia rispettare gli accordi europei".
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