I lager di Blair
11 SETTEMBRE Detenuti senza processo
gli stranieri sospetti di terrorismo: è legge
ORSOLA CASAGRANDE -
LONDRA
L'internamento senza processo è da ieri nuovamente legale.
La regina Elisabetta ha posto la sua firma in calce ad una delle
legislazioni antiterrorismo più draconiane degli ultimi tempi,
quella del ministro degli interni laburista David Blunkett. Da
ieri chiunque (straniero) venga sospettato di "terrorismo" potrà
essere sbattuto in galera senza processo in barba (pardon, "in
deroga temporanea") alla convenzione europea per i diritti umani
che anche la Gran Bretagna ha sottoscritto. La legge
antiterrorismo, la risposta laburista agli attentati dell'11
settembre, è una serie di articoli che violano i diritti più
elementari degli individui, come sottolineano le associazioni
tipo Liberty che già annunciano battaglia con il possibile
ricorso all'Alta corte proprio per denunciare la violazione di
tali diritti. Per farlo comunque ci sarà bisogno di avere in mano
un caso in cui sia stata applicata la legge. Non dovrebbe essere
una lunga attesa, considerato il fatto che alla vigilia del
dibattito parlamentare il ministro degli interni Blunkett aveva
sottolineato di aver scritto la proposta di "detenzione senza
processo" proprio pensando alla lista di "sospetti" già in
possesso della polizia. La legge, passata senza problemi ai
Comuni (dove il Labour ha una maggioranza oceanica) con soli 34
"no", ha avuto vita assai più dura presso i Lords.
Quanto alle misure che invece sono da ieri in vigore, la più
sconcertante è appunto quella che prevede la reintroduzione
dell'internamento senza processo. Misura repressiva adottata nel
nord Irlanda alla fine degli anni '60 e risultata in un
fallimento totale dal punto di vista della "prevenzione del
terrorismo" (lo scopo che si prefiggeva). Ma Blunkett non era
certo disposto a rinunciare a passare alla storia come il
ministro che ha reintrodotto in Gran Bretagna una delle misure
che più vanno a ledere i diritti delle persone. La versione
odierna dell'internamento infatti prevede anche l'impossibilità
per il "sospetto" di avvalersi di un tribunale "normale" per i
ricorsi in appello. I "sospetti terroristi" stranieri potranno
infatti ricorrere in appello solo presso la Special Immigration
Appeal Commission. Va da sé che sono considerati "stranieri" e
quindi internabili tutti coloro che non hanno passaporto
britannico: la stragrande maggioranza degli stranieri, anche
residenti da anni in Gran Bretagna.
La nuova legge inoltre conferisce alla polizia importanti poteri
e rende offese punibili con il carcere azioni di protesta come
"rivelare l'itinerario dei treni che trasportano scorie nucleari
o rifiuti tossici" - Greenpeace ha protestato duramente - ma
anche il rifiuto di togliersi dal volto maschere o trucchi
vistosi nel caso di manifestazioni che la polizia ritiene
potenzialmente violente. In altre parole la polizia avrà mano
libera per intervenire "preventivamente" rispetto a qualunque
assemblea o manifestazione di piazza.
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