Per coprire il buco della sanità - 433 miliardi in un anno -
Formigoni aumenta le tasse ai lombardi. Nel 2002 le aliquote
dell'Irpef saliranno tra lo 0,3% e lo 0,5%. A chi ha un reddito
tra i 30 e i 60 milioni la tanto decantata libertà di scelta e i
favori alla sanità privata costeranno 140 mila di tasse in più
all'anno. Per indorare la pillola, l'artefice del buco diminuirà
altri balzelli e abolirà l'imposta addizionale sul metano.
L'effetto combinato delle due manovre, stando al governatore,
sarà uno sgravio fiscale per i meno abbienti, un carico invariato
per la fascia intermedia, un aumento per i redditi medio-alti. "I
nodi sono venuti al pettine e i cittadini pagano gli errori e la
protervia di Formigoni", commenta Pierangelo Ferrari, capogruppo
Ds al Pirellone. "Hanno gridato per anni contro lo Stato
centralista e ladrone, hanno decantato il privato, hanno promesso
che avrebbero abbassato le tasse", afferma Gianni Confalonieri
per il Prc, "ora si dimostra che era tutta propaganda". E non
finisce qui, aggiunge Confalonieri, il deficit è destinato ad
aumentare con la devolution completa della sanità alle Regioni.
"Carta" no profit
Almeno 13 mila le organizzazioni, di cui 10.500 quelle censite
dalla Fondazione italiana per il volontariato, con una incidenza
di una ogni 3.500 cittadini. Oltre un decimo delle organizzazioni
volontarie (circa 1.100) opera in modo continuativo da
cinquant'anni e oltre il 50% ha superato la soglia dei dieci anni
di attività. Quasi metà delle organizzazioni, al contrario, ha
meno di dieci anni di vita. Questo il quadro in cui operano, a
titolo rigorosamente gratuito, centinaia di migliaia di cittadini
italiani che si sono dati ieri il proprio "statuto" con la Carta
dei valori del volontariato. Capisaldi la gratuità, la funzione
culturale, il ruolo politico, la difesa della dignità delle
persone. Le regioni in cui il volontariato è maggiormente
diffuso: Emilia Romagna e Toscana. Nel complesso, le 10.516
organizzazioni censite coinvolgono 363.000 volontari.
Profughi in transito
"Il 95% di quanti richiedono asilo in Italia finiscono in altri
paesi". Lo ha reso noto l'ormai ex sottosegretario all'Interno,
Carlo Taormina, intervenendo (poco prima di dimettersi) al
seminario "Unione Europea: verso una politica d'asilo comune?"
organizzato in Campidoglio dall'Alto commissariato delle Nazioni
unite per i rifugiati. "Il fenomeno dell'immigrazione - ha
spiegato - è meno grave di quanto si possa dedurre dai media:
sappiamo tutto dei profughi che arrivano sulle nostre coste, ma
non sappiamo niente di dove questi profughi finiscono. La realtà
è che stiamo diventando un paese di transito".
Bologna antifascista
Un migliaio di persone ha preso parte ieri pomeriggio alla
manifestazione promossa dal Bologna social forum contro le
aggressioni subite sabato scorso da tre giovani, picchiati da
alcuni skinheads (si sospetta vicini a Forza nuova) dopo aver
partecipato a una iniziativa in favore degli immigrati e contro
il ddl Bossi-Fini sull'immigrazione.
Genova all'Onu