Migranti, "una brutta
legge" Molte le critiche al nuovo ddl: "precarizza i regolari"
CINZIA
GUBBINI - ROMA
Il giorno dopo l'approvazione del disegno di
legge sull'immigrazione, il ministro degli interni Scajola ha
delegato all'avvocato Carlo Taormina "le materie relative alle
libertà civili e all'immigrazione". Un nuovo, inequivocabile
segnale della strada imboccata dal governo sull'immigrazione.
L'avvocato Carlo Taormina, com'è noto, ha fatto spesso parlare
di sé in questi mesi di governo: ha difeso, già
sottosegretario, un detenuto accusato di reati di mafia; dopo
il G8 ha difeso a spada tratta il capo del reaprto mobile di
Roma Canterini. Taormina si occuperà, quindi,
dell'applicazione della nuova legge, delle norme sul diritto
d'asilo, nonché della "libertà di culto". E il governo
continua a elogiare il ddl che, secondo Bossi "cambierà
l'Europa". Domani, a Venezia, l'ultima fatica della
maggioranza sarà festeggiata durante la manifestazione
Devolution e libertà, a cui parteciperà anche
l'entusiasta sindacato di polizia Lisipo. Ma la nuova legge -
sbandierata come ricetta per bloccare l'immigrazione
irregolare - raccoglie più perplessi che sostenitori. Il
presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe
Gennaro dichiara: "Le ragioni che spingono all'immigrazione
clandestina sono molti forti e vanno ricercate nelle ragioni
di vita che vi sono nei paesi di provenienza". Gennaro teme
anche che si verificherà "un aumento del carico dei processi".
Ancora più esplicito il presidente di Magistratura
democratica, Claudio Castelli, che rispetto
all'introduzione del reato penale per chi rientra illegalmente
dichiara: "L'esperienza ci dice che la sanzione penale non
costituisce un valido deterrente per comportamenti di questi
tipo". La decisione, sottolinea Castelli, cozza contro le
promesse del governo che "giustamente dice di voler ricorrere
alla depenalizzazione". L'altro elemento di critica diffusa
riguarda la vera novità del disegno di legge: il contratto di
soggiorno. "Il ddl comporta una precarizzazione degli
immigrati presenti regolarmente sul territorio italiano",
Inoltre "una forte repressione dell'immigrazione clandestina
che viola diritti costituzionalmente difesi è controproducente
perché ostacola un regolare ingresso (per esempio l'abolizione
dello sponsor) incentivando l'ingresso di lavoro irregolare",
scrive l'Associazione di studi giuridici
sull'immigrazione. E rincara uno dei componenti dell'Asgi,
l'avvocato palermitano Fulvio Vassallo Paleologo: "Il
raddoppio dei giorni di detenzione nei centri di permanenza è
incomprensibile, i dati dimostrano che la metà degli immigrati
rinchiusi dal '98 nei cpt rimane in Italia, perché non
viene riaccettata dai paesi di provenienza". Senza contare
che, paradossalmente, il raddoppio dei giorni di parmanenza
renderà meno operativi i centri (già pieni) costringeno alla
costruzione di nuove carceri per immigrati. Almeno due sono in
via di completamento a Gradisca, in Friuli e a Milo, vicino
Trapani. Molti evidenziano che la nuova legge nasce sul
solco tracciato dalla Turco-Napolitano, come Fabio Parenti del
Naga di Milano: "vedo un irrigidimento della legge che
ha fatto il centrosinsitra", anche se "ora la ricattabilità,
che prima era riservata agli irregolari, viene
indiscriminatamente estesa anche a chi è regolare". Il
riferimento è, ovviamente, al contratto di lavoro e
all'obbligo, anche per chi ha un contratto a tempo
indeterminato, di ricontrattatre il soggiorno ogni due anni.
Un meccanismo che, paradossalmente, potrebbe produrre "ancora
più clandestinità", come osserva Tom Benettollo, presidente
dell'Arci, "la deregulation del mercato spingerà ancora
più persone ad entrare in condizione precarie". Benettollo
critica anche "la decisione di approvare il ddl in un momento
come questo, in cui è molto difficile aprire un dibattito
nell'opinione pubblica". Insoddisfatto anche il segretario
generale della Uil, Luigi Angeletti, deluso dalla scarsa
attenzione riservata alla Regioni nella decisione dei flussi
d'ingresso. Stesso appunto dal presidente della Regione Emilia
Romagna, Vasco Errani che aggiunge: "resta il problema
rappresentato da una cultura della chiusura, arretrata e
pericolosa". E sul fatto che la nuova legge covi un approccio
escludente nei confronti degli stranieri torna anche Giovanni
Russo Spena, vicepresdiente alla camera di Rifondazione:
"questo mostro anticostituzionale e incivile nega ogni
politica dell'accoglienza, creando persone usa e getta. In
parlamento faremo le barricate". Duro anche Fausto Bertinotti:
"in questo momento c'è bisogno di dialogo e tolleranza. Una
parte degl immigrati proviene dai paesi arabi, una misura di
legge contro di loro è del tutto sbagliata e inopportuna".
Stessa determinazione si raccoglie tra i Verdi, come dichiara
Paolo Cento: "è un pericoloso passo indietro. Sarà battaglia".
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