In cerca della "banda delle ville"
Vertice a porte chiuse, a Padova. E trecento poliziotti
e carabinieri impegnati in un blitz poco efficace
Un magro bottino Arrestati dall'anticrimine tre commercianti italiani e
cinque nomadi, recuperato qualche quadro e un po' di refurtiva LUCA FAZIO - MILANO
Polizia e carabinieri, sulla cui efficienza
ultimamente non in pochi hanno avuto da ridire, ieri ce l'hanno messa
tutta per portare a termine una brillante operazione anticrimine. Nel
mirino delle "forze dell'ordine" riunite in gran spolvero - con un vertice
"a porte chiuse" di trenta investigatori a Padova e con 300 uomini impegnati
in un blitz mattutino in Piemonte - c'erano (e continuano ad esserci)
i ladri che in queste settimane si sono resi protagonisti delle rapine
in alcune ville del nord Italia, lungo quella fascia che va dal Piemonte
al Veneto passando per la Lombardia.
Oltre al magro bottino dell'operazione - cinque nomadi e tre commercianti
arrestati - sono le parole di Franco Gratteri, direttore del Servizio
centrale operativo (Sco), ad esplicitare la pochezza dei primi risultati.
"Siamo in una fase di indagine significativa che potrebbe portare a risultati
concreti - ha spiegato Gratteri - sempre in regime di stretta collaborazione
tra le forze dell'ordine".
Quanto al "vertice" padovano di ieri, stretto riserbo a parte, è stato
"un confronto diretto in relazione allo stato delle indagini sul fenomeno
delle rapine in villa e si è anche valutata la necessità di proseguire
l'attività investigativa in prospettiva di un intervento futuro". Il primo
intervento, condotto all'alba di ieri da 300 agenti impegnati in 29 perquisizioni,
ha portato all'arresto di cinque nomadi che abitavano in un campo di Asti.
Insieme a loro, sono finiti in carcere per ricettazione anche tre commercianti
piemontesi specializzati nella vendita di oggetti d'antiquariato.
Poliziotti e carabinieri hanno anche visitato alcuni campi nelle province
di Alessandria, Pavia e Piacenza, nonché abitazioni e magazzini dove veniva
nascosta la refurtiva. Secondo gli investigatori, la banda avrebbe assaltato
una trentina di abitazioni in un anno. Nelle maglie delle "forze dell'ordine"
di tutto il nord Italia, ma per imputazioni difficilmente collegabili
con i furti nelle villette, ieri sono finiti anche personaggi che certo
non giustificano un tale spiegamento di mezzi.
Due albanesi sono stati "fermati e denunciati" a Brescia su segnalazione
di un cittadino che li aveva intravisti con una pistola: non avevano armi,
ma uno dei due, tanto per dare la stura alle sciocchezze più prevedibili,
non aveva il permesso di soggiorno. L'altro "frutto dei controlli" ha
il volto di due giostrai di Bussolengo (Verona): il primo era già stato
colpito da un ordine di esecuzione di pena di 4 anni e 6 mesi, il secondo
è stato rilasciato, anche se nell'auto sono state trovate "anche un paio
di forbici da elettricista".
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