Infermiere
cercasi In
Francia le 35 ore espandono il mercato del lavoro
ANNA
MARIA MERLO - PARIGI
La proposta della ministra del lavoro e degli
affari sociali, Elisabeth Guigou, sembrava aver portato un po'
di calma nel clima agitato degli ospedali francesi, che devono
entro l'anno impegnarsi nell'applicazione delle 35 ore:
"assumeremo circa 40mila persone, in gran parte infermieri",
ha promesso la ministra, per evitare che le 35 ore gettino gli
ospedali nel caos. I sindacati hanno protestato, chiedono
"almeno 60mila nuove assunzioni", e hanno mantenuto il giorno
di sciopero previsto per fine mese. Ma a pochi giorni dalla
promessa governativa, la polemica non è più tanto sulle cifre,
ma sul dove trovare gli infermieri da assumere: alla Francia
ne mancano 20mila (soprattutto donne) e non li trova. La
disoccupazione riprende vigore, ma in certi settori non c'è
offerta. Il settore infermieristico è tra i più colpiti da
penuria. Al punto che una grossa associazione di cliniche
private, Hexagone, è già in azione: è andata ad assumere
direttamente in Spagna, paese "grande produttore" di
infermiere (non c'è il numero chiuso per accedere alle scuole
professionali, come in Francia), ma dove la disoccupazione
professionale è molto alta. Un primo contingente di giovani
infermiere spagnole è già in Francia da qualche tempo,
impegnato in un corso accelerato di lingua e in aggiornamenti
sugli strumenti made in France. "E' una soluzione specifica
che non risolverà il problema in Francia", ha dichiarato a
Libération Bernard Sagez, della Cftc Salute. Anche il
Coordinamento delle infermiere, che negli ultimi anni è stato
in prima fila nelle rivendicazioni, è decisamente contrario.
Non hanno nulla contro le spagnole, ma alcune cliniche stanno
cercano di attirare infermiere professionali straniere
adottando un "doppio binario" sul piano salariale: le
infermiere francesi restano poco pagate, mentre alle spagnole
vengono promessi stipendi più alti (e molto al di sopra della
media del paese d'origine). In Europa, ci sono già stati
numerosi casi di abusi su questo fronte: di recente, per
esempio, il National Health Service britannico ha importato un
centinaio di infermiere filippine, che si sono spostate per
migliaia di chilometri con la promessa di ricevere uno
stipendio buono. Ma, una volta arrivate in Gran Bretagna,
hanno avuto la brutta sorpresa di veder scomparire le promesse
salariali, per essere pagate molto al sotto di quanto era
stato stabilito prima di emigrare. Il problema della
macanza di infermiere è comune a quasi tutta l'Europa. I
governi non sono stati previdenti (la formazione è di 3-5
anni), molte infermiere hanno scelto la libera professione,
più remunerativa, oggi molto richiesta a causa
dell'invecchiamento della popolazione. Inoltre, il mestiere di
infermiera è molto logorante: in Francia la media di anni di
anzianità in un ospedale non superano i 10-12. Si calcola che
in Francia ci siano 45-50mila diplomate che hanno smesso di
lavorare ben prima dell'età della pensione. Sono in fase di
studio diverse ipotesi di incentivi in grado di riportare
questa massa di lavoratori specializzati alla vita attiva.
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