Caritas Diocesana di Roma

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Comunicato Stampa

LA MAPPA DELLE RELIGIONI DEGLI IMMIGRATI IN ITALIA NEL 2000

RICERCA DELLA FONDAZIONE MIGRANTES E DELLA CARITAS DI ROMA

All’inizio di ogni anno la Fondazione Migrantes e la Caritas Diocesana di Roma, con il supporto tecnico dell’équipe del "Dossier Statistico Immigrazione", è solita aggiornare la stima dell’appartenenza religiosa degli immigrati presenti in Italia, tirando un bilancio dell’anno trascorso. Tra l’altro il mese di gennaio è quanto mai ricco di feste religiose: la chiusura del digiuno del "ramadam" per i musulmani, la festa del "pangal" per gli indù caratterizzata da buone azioni e riti di purificazione, per gli ebrei il "tubeshvat" festa del risveglio della natura, per i cristiani di diverse confessioni l’Epifania e altre commemorazioni, in particolare la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (dal 18 al 25).

Mons. Luigi Petris, direttore generale della Migrantes, ha così commentato l’iniziativa:"Come cattolici, nella misura in cui ci sforziamo ad essere vicini agli altri cristiani di diverse confessioni, saremo anche pronti a dialogare con i seguaci di altre religioni. A questo dialogo concorre certamente la conoscenza reciproca cui mira anche questo periodico aggiornamento dell’appartenenza religiosa, ma è fondamentale anzitutto purificare quei profondi atteggiamenti interiori che portano alla cordiale accoglienza e al rispetto reciproco".

Gli stranieri provenienti da tutti i paesi del mondo (ivi inclusi quelli dell’Unione Europea), registrati dal Ministero dell’Interno come regolarmente soggiornanti all’inizio del 2000, sono risultati 1.252.000. Per arrivare ad una stima complessiva della presenza regolare bisogna però maggiorare questo numero almeno del 15%: anche lo scorso anno si seguì un criterio analogo con una maggiorazione del 21% attenuata quest’anno per un motivo di prudenza dettato dall’indisponibilità di alcuni dati di riferimento. Tale maggiorazione è necessaria per includere i minori, che non sono personalmente titolari di permesso di soggiorno, e gli adulti il cui permesso ancora non è stato registrato nell’archivio centralizzato del Ministero. Si perviene così ad una stima complessiva di 1.440.000 stranieri regolari. I dati così elaborati consentono di presentare la mappa delle diverse religioni e di individuare le tendenze in atto, come si può mettere in evidenza con il seguente prospetto:

 

Fine 1998

%

-------------------

Fine 1999

%

---------------

Soggiorni registrati

-------------------

maggiorazione

del 15%

-------------------------

29,0

27,4

342.000

393.000

21,9

22,1

276.000

317.000

34,9

36,5

457.000

525.000

0,3

0,3

4.000

6.000

 

6,6

6,5

81.000

93.000

 

1,4

1,4

18.000

21.000

Tutti i gruppi religiosi sono aumentati numericamente: sia i cristiani (cattolici, ortodossi e protestanti) che i musulmani di 70.000 unità; gli altri gruppi in misura ridotta. I musulmani sono gli unici ad essere aumentati anche percentualmente (quasi due punti) rispetto allo scorso anno. A questo aumento hanno certamente influito in modo determinante i risultati della regolarizzazione, introdotta a seguito della nuova legge sull’immigrazione e non ancora ultimata: infatti, per quanto riguarda le richieste di autorizzazione, per la presentazione delle quali il tempo utile è già scaduto il 15 dicembre 1998, per numero di richiedenti sono al primo posto 8 nuclei nazionali a prevalenza musulmana (Albania, Marocco, Senegal, Bangladesh, Pakistan, Tunisia, Egitto, Algeria).

I cristiani nel loro complesso sfiorano, comunque, la maggioranza assoluta (680.000 persone secondo la nostra stima) con questa ripartizione interna ogni 10 presenze: 6 cattolici, 2 protestanti e almeno 2 ortodossi. Se i protestanti di cittadinanza italiana sono, secondo la stima riportata dal SIR (14.01.2000), 350.000 – 430.000, aggiungendovi i 140.000 protestanti stranieri, anche questa confessione religiosa si attesta in Italia sul mezzo milione.

I musulmani, quanto ai paesi di provenienza, si concentrano per i due terzi nella fascia del Nord Africa e per le successive quote in alcuni paesi del Subcontinente Indiano e dell’Est europeo.

I cattolici rivelano una provenienza più diversificata, che spazia dall’Estremo Oriente (le Filippine sono, infatti, prima comunità cattolica con circa il 15% del totale), all’Europa dell’Est e dell’Ovest (circa la metà), all’America Latina (più di un quarto del totale).

I protestanti provengono per lo più dai paesi dell’Europa occidentale e dall’America del Nord (così anche gli ebrei), mentre gli ortodossi sono originari dei paesi balcanici e dell’Est europeo.


Le principali comunità nazionali sono le seguenti:

A differenza di quanto avviene in altri paesi europei, l’Italia si presenta non come una babele bensì come una realtà policentrica anche sotto questo aspetto e ciò costituisce un invito a incrementare il dialogo interreligioso, specialmente in quest’anno straordinario del Giubileo, facendone una leva per l’approfondimento religioso e per la promozione sociale.

"Con questo spirito – ha affermato mons. Guerino Di Tora, direttore della Caritas Diocesana di Roma - pubblicheremo all’inizio di febbraio, insieme alla Fondazione Migrantes, la guida "Immigrati a Roma. I luoghi di incontro e di preghiera". Il riferimento a Dio, seppure attuato in forme diverse, non può essere motivo di divisione o addirittura di scontro ma, nel rispetto vicendevole, motivo di incontro e di concordia. In tale occasione aggiorneremo anche la mappa delle diverse religioni presenti nella Capitale".



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