AZIONE
COMUNE 2000
Rapporto
finale
Progetto
finanziato da:
Unione
Europea e Ministero dell’Interno.
Le
attività del progetto sono realizzate dal Consiglio Italiano per i Rifugiati in
qualità di ente capofila in coordinamento con altri nove enti:
Associazioni
Cristiane Lavoratori Italiani (Acli), Caritas, Casa dei Diritti Sociali (CDS),
Centro Informazione ed Educazione allo Sviluppo (Cies), CISL, CTM-Movimondo,
Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (Fcei), Consorzio Italiano di
Solidarietà (ICS), Unione Italiana del Lavoro (UIL).
L’Acnur
svolge una funzione di valutazione e monitoraggio del progetto.
Obiettivi
del progetto
Coordinare
gli sforzi di vari enti (organizzazioni non governative, sindacati,
associazioni religiose e laiche) per promuovere un nuovo modello di accoglienza
alloggiativa di qualità
attraverso centri di piccole e medie dimensioni distribuiti su tutto il
territorio nazionale;
estendere
e migliorare le attività dei servizi
del progetto (Banca Dati Posti, Banca Dati Servizi, mediazione
interculturale);
garantire
ad ogni richiedente asilo, rifugiato o profugo le c.d. “attività
trasversali” offerte sia all'interno dei singoli centri di accoglienza
che al di fuori. Tali «attività trasversali» comprendono: assistenza
medica e psicologica, orientamento sociale, ricongiungimento familiare,
consulenza legale, mediazione culturale e servizio di interpretariato;
assistenza
materiale, medica e psicologica alle
c.d. «categorie vulnerabili»:
donne sole con bambini, minori non accompagnati, vittime di tortura, malati.
realizzare
un nuovo modello di accoglienza qualificata, da proseguire, completare e
divulgare in futuro, in Italia come in altri Paesi dell'Unione Europea, ad
opera non solo delle organizzazioni non governative ma anche delle
istituzioni pubbliche;
garantire
a 500 richiedenti asilo, profughi e rifugiati una adeguata accoglienza
alloggiativa in centri di medio-piccole dimensioni e l’assistenza
socio-legale necessaria;
fornire ad un
numero approssimativo di 7.000 rifugiati (oltre a coloro che usufruiscono
dell’assistenza alloggiativa fornita dal progetto) le c.d. «attività
trasversali» quali: mediazione culturale e interpretariato, orientamento
per il ricongiungimento familiare, assistenza al rimpatrio volontario.
Descrizione
del progetto
"Azione
Comune 2000" è stato il primo tentativo strutturato e coordinato di porre
in essere in Italia un modello di accoglienza altamente qualificata per
profughi, richiedenti asilo e rifugiati di qualsiasi provenienza. Tale
accoglienza, oltre a garantire sicurezza e dignità ai beneficiari, ha cercato
di favorire la realizzazione concreta di ogni singolo progetto di vita, sia esso
di rimpatrio o di inserimento in Italia.
Coordinamento
Il
potere decisionale nell’ambito del progetto è stato gestito da un organo
collegiale, il Coordinamento, costituito da almeno un rappresentante di
tutti i partner. Tale organo ha mantenuto un costante controllo su tutte le
attività poste in essere dal progetto attraverso riunioni mensili. Il
coordinamento ha potuto contare sulla partecipazione dell’Alto Commissariato
delle Nazioni Unite per i Rifugiati e della Divisione Generale Servizi Civili
del Ministero dell’Interno. A partire dall’inizio del progetto 2000, per
evitare possibili problemi nel coordinamento di tante e tali realtà, è stato
creato anche un Coordinamento ristretto, formato da Cir, Ics e Cds, con la
partecipazione dell’Acnur, con funzione propulsiva e di indirizzo di fronte al
Coordinamento. Quest’organo grazie proprio alle sue dimensioni ristrette ha
potuto presentare proposte sull’attuazione del progetto decise poi
all’interno dell’organo collegiale.
Il
Cir fin dal progetto del 1999 ha istituito una Segreteria del coordinamento
al fine di armonizzare e rafforzare la dimensione di rete tra i partner del
progetto. La Segreteria ha mantenuto i contatti con i finanziatori del progetto;
ha redatto relazioni quindicinali sullo svolgimento delle attività da far
circolare tra i partner e rapporti bimestrali da inviare alla Commissione
Europea è stata la principale
referente per le questioni amministrative; ha verificato gli standard di
accoglienza attraverso visite ai centri di accoglienza.
Servizi
centrali
La
Banca Dati Posti,
curata dall'ICS di Trieste, ha gestito un servizio volto a far incontrare la
domanda e l’offerta delle disponibilità alloggiative. Le caratteristiche
oggettive di ogni centro di
accoglienza e delle persone bisognose di assistenza sono state prese in
considerazione al fine di trovare la soluzione migliore per ogni profugo,
rifugiato o richiedente asilo. A questo scopo è stato assolutamente necessario
predisporre servizi specifici in centri appositi, per minori non accompagnati e
malati post-ospedalizzati.
La
Banca Dati Servizi,
curata dalla CDS, ha offerto, inoltre, un'attività di monitoraggio, verifica e
supporto all'assistenza fornita ai beneficiari del progetto all'interno dei
centri, oltre che un servizio di scambio e aggiornamento di informazioni a
livello nazionale ed internazionale nel settore.
Ha
stabilito contatti con un gran numero di istituzioni, organizzazioni ed ong
impegnate nell’ambito della protezione dei rifugiati, al fine di mantenere
rapporti regolari con tali realtà, aggiornarle e coinvolgerle nello svolgimento
del progetto.
Il
Cies
ha offerto servizi di mediazione culturale ed interpretariato. L’intervento di
mediatori ed interpreti nei centri di accoglienza si è rivelato fondamentale al
fine di coinvolgere i rifugiati nell’assistenza fornita, evitare
incomprensioni con gli operatori dei centri e facilitare la comunicazione.
I
mediatori culturali sono di lingua e cultura madre ed appositamente formati.
Azione
Comune ha attivato 31 differenti strutture di accoglienza in dieci regioni
italiane. La maggior parte dei centri era costituita da piccole realtà (spesso
appartamenti). In questo modo si è resa possibile una prima integrazione con
l'ambiente sociale circostante, evitando quelle tensioni che accompagnano la
creazione di grandi agglomerati che si trasformano in quartieri ghetto per
stranieri in Italia.
Tabella
I
Estensione territoriale di "Azione Comune 2000"
|
Alcuni
partner (CIR, FCEI, CARITAS,CISL) hanno operato all’interno del progetto
attraverso la formula, decisamente innovativa, dei contributi alloggio, la quale prevedeva che fossero gli
stessi beneficiari ad attivarsi per trovare una soluzione alloggiativa
(appartamento o stanza in affitto) e a proporla all'ente erogatore.
Quest'ultimo, previa analisi del progetto individuale, aveva il compito di
coprire le spese di vitto e alloggio per un periodo limitato e in modo
decrescente, al termine del quale l'interessato doveva essere in grado di
provvedere autonomamente alle proprie necessità. In marzo il Coordinamento ha
approvato un documento sui criteri per l’erogazione dei contributi alloggio al
fine di stabilire procedure univoche per l'utilizzo di tale strumento innovativo
nell'ambito del progetto, così come sono stati stabiliti limiti temporali per
l’assistenza nei centri, sempre contemperati dall’analisi del caso
individuale.
Tabella II Numero delle persone assistite nei centri di accoglienza e con i contributi alloggio dal 1 gennaio al 31 dicembre 2000. |
Partner |
numero
di persone assistite |
centri di accoglienza |
|
ACLI |
33 |
CDS |
100 |
Fcei |
62 |
ICS |
488 |
CTM |
191 |
UIL |
104 |
totale |
978 |
contributi alloggio |
|
Cir |
308 |
Caritas |
163 |
Fcei |
63 |
Cisl |
108 |
totale |
642 |
TOTALE
|
1620 |
Allo
scopo di fornire un'accoglienza di alta qualità in grado di determinare e
potenziare le capacità dei singoli beneficiari sono state offerte loro delle
attività trasversali, svolte sia all'interno che fuori dai centri di Azione
Comune, a beneficio anche di coloro che non potevano o non volevano esservi
accolti.
All’interno
dei Centri
è stata offerta ai rifugiati un’intensa attività di sostegno sociale,
legale, medico e psicologico.
La
tipologia delle attività espletate è dipesa anche dalle caratteristiche dei
centri. In generale, però, le attività svolte sono state: realizzazione di
corsi di lingua italiana; inserimento scolastico dei minori in età di obbligo
scolastico; sostegno alla scolarizzazione, orientamento sociale; avvio al
lavoro; assistenza sanitaria, erogata attraverso l’iscrizione al Servizio
Sanitario Nazionale.
Tabella III
Attività trasversali realizzate nei centri di accoglienza |
Partner |
Beneficiari |
ACLI |
33 |
CDS |
100 |
Fcei |
62 |
ICS |
488 |
CTM |
191 |
UIL |
104 |
totale |
978 |
Nell’ambito
del progetto «Azione Comune» sono state realizzate attività trasversali anche
al di fuori dei centri di accoglienza. Infatti alcuni partner hanno
offerto servizi di consulenza ed orientamento a rifugiati non ospitati nei
centri di «Azione Comune 2000». In particolare, ai beneficiari sono stati
offerti servizi di orientamento sociale e legale o mediazione culturale
attraverso gli “sportelli” gestiti dai diversi partner presso le rispettive
sedi centrali o attraverso altri uffici sul territorio italiano. E’ tuttavia
impossibile quantificare con esattezza il numero preciso dei beneficiari. Dai
rapporti delle organizzazioni partner del progetto è emerso che il numero
complessivo di quanti hanno usufruito delle attività trasversali è di oltre quindicimila
unità, per quanto non è da escludere che le persone che hanno beneficiato
di diversi servizi siano state conteggiate più volte. Ad ogni modo il numero
effettivo dei beneficiari è sicuramente superiore all’obiettivo previsto
all’inizio del progetto (v. sopra).
In alcuni casi le attività trasversali hanno assunto caratteristiche
peculiari, dovute alla particolarità dei beneficiari della medesima (v. tabella
IV).
Minori
non accompagnati sono stati ospitati in uno dei centri di Azione Comune, nel
quale tra le varie attività vi sono quelle necessarie per il
ricongiungimento familiare, attività di sostegno scolastico e/o formazione
tecnica, animazione culturale e sportiva, inserimento lavorativo una volta
raggiunta la maggiore età, rimpatrio assistito;
vittime
di tortura e di tratta sono state assistite in modo specialistico in
collaborazione con "Medici contro la tortura";
i
bambini sono ospitati in gran numero nei centri di Azione Comune 2000, in
alcuni costituiscono oltre la metà ella popolazione degli ospiti.
Particolare attenzione viene posta nel progetto all'assistenza e al processo
integrativo dei bambini attraverso l'inserimento scolastico, e specifiche
attività trasversali.
Tabella
IV
Stato
legale dei beneficiari del progetto.
stato
legale |
numero
di persone |
Sfollati |
514 |
Richiedenti
asilo |
327 |
Rifugiati |
224 |
Minori
rifugiati non accompagnati |
191 |
Altro
(ricongiungimenti familiari, cure mediche…) |
85 |
totale |
1341 |
Il tentativo effettuato di creazione di un modello di “sistema dell’accoglienza in Italia” è stato di per sé altamente innovativo dato che nessun modello di questo tipo era mai stato sperimentato. Di fronte a situazioni di emergenza create da massicci esodi di rifugiati, sono state adottate soluzioni di emergenza che spesso rispondevano solo in parte ai complessi bisogni che si andavano presentando. Le attività sopra descritte mettono in luce un aspetto fondamentale del progetto: un continuum tra la necessità di un'accoglienza d'emergenza e la realizzazione di un progetto di vita per ogni rifugiato. Questo progetto può essere percepito come un modello per la creazione di un sistema italiano di accoglienza qualificata articolato in quattro fasi:
1) iniziale accoglienza in centri collettivi di dimensioni medio-piccole,
2) successiva sistemazione in unità parzialmente indipendenti,
3) sostegno verso un percorso di integrazione abitativa attraverso l’erogazione dei contributi alloggio,
4) autonomia completa: l'individuo, con uno status legale definitivamente accertato e un lavoro regolare, raggiunge la sua indipendenza dall’assistenza (v. tabella V).
Coinvolgimento
di un’ampia gamma di attori sociali.
Il target di assistenza previsto era estremamente importante. Alcuni partner
hanno coinvolto altre organizzazioni o associazioni al fine di individuare e
dirigere l’accoglienza nei piccoli centri, creando un sistema di rete.
Stretta
cooperazione tra 10 differenti partner operanti nello stesso settore.
I partecipanti ad Azione Comune 2000 sono molto diversi, trattandosi di enti
ad ispirazione religiosa, associazioni di volontariato laico, sindacati,
organizzazioni non governative. Non è stato facile coordinarne i metodi di
lavoro ed i sistemi di intervento in una realtà in continuo mutamento. Tale
cooperazione è stata comunque realizzata, e tale esperienza mira al rafforzamento
di una piattaforma di organizzazioni non governative italiane nel campo
dell'asilo.
Una
importante conseguenza è stato l’intervento del progetto su gravi
situazioni sociali che hanno coinvolto rifugiati e profughi provenienti
dall’area balcanica (v. tabella VI). In particolare, Azione Comune ha
rappresentato un’importante opportunità per i profughi appartenenti al
gruppo etnico rom, ai quali è stata offerta un’alternativa rispetto
ai campi nomadi, dove le condizioni di vita sono a dir poco estremamente
difficoltose.
Tabella
V
Uscite
dai centri del progetto.
motivi |
numero
di persone |
inserimento
alloggiativo |
91 |
inserimento
lavorativo |
161 |
ricongiungimento
familiare |
89 |
trasferimento
ad altro progetto |
62 |
rimpatrio |
31 |
allontanamento
spontaneo |
49 |
altro
(soluzione autonoma) |
204 |
totale |
687 |
Tabella VI
Principali paesi di provenienza dei beneficiari del progetto. |
Paesi
di provenienza |
Numero
di persone |
Kosovo |
719 |
Iran |
216 |
RDC |
153 |
Iraq |
153 |
Regione
balcanica |
136 |
5.
Descrizione delle modalità con cui è stata garantita la visibilità del
progetto
Brevi
descrizioni del progetto sono state distribuite ai mezzi di comunicazione
locali e nazionali ed alle organizzazioni non governative. Dal momento che i
centri di «Azione Comune» erano di piccole dimensioni e situati in piccoli
paesi e città, si è pensato che i media locali sarebbero stati interessati
al progetto, avendo quest’ultimo effetti diretti sul loro territorio. Una
lista di articoli pubblicati su «Azione Comune 2000» è allegata.
La segreteria del coordinamento ha organizzato due convegni nazionali: il workshop “Per un’Azione Comune” del 16 giugno e la Conferenza Nazionale “Azione Comune 2000: un modello per il futuro” del 20 novembre; questi due incontri hanno rappresentato l’occasione per una riflessione concreta sulla realtà attuale e sulle prospettive future di un sistema nazionale di accoglienza e assistenza qualificata per rifugiati, profughi e richiedenti asilo di qualsiasi provenienza.
E’
attivo un sito web per promuovere il progetto (http://web.tiscalinet.it/azione.comune
). Il sito è stato segnalato ai seguenti motori di ricerca: Altavista,
Virgilio, Excite, Yahoo, Go Network, HotBot, Lycos, MSN Search, Northern
Light, Web Crawler.
Una
descrizione del progetto è stata inserita nel sito del Cir (http://www.cir-onlus.org)
e nel bollettino elettronico di Ecotec, l’agenzia di supporto tecnico
della Commissione Europea.
Una
descrizione del progetto è stata inserita nei siti delle organizzazioni
partner di Azione Comune 2000.
Dalla
fine di agosto il Cir è il partner di Unimondo/Oneworld, uno dei più
avanzati portali no-profit di internet nel settore dello sviluppo
sostenibile e dei diritti umani.
6.
Valutazione interna e controllo di qualità del progetto.
Uno dei compiti della Segreteria costituita dal Cir è stato quello di
effettuare visite ai centri di accoglienza per controllare e testimoniare lo
svolgimento delle attività del progetto. Tale esperienza ha reso possibile
comparare risultati ottenuti, metodi di lavoro e valutare l’efficacia globale
del progetto. Si è ritenuto necessario verificare il tipo di accoglienza
offerto dai vari centri predisposti nell’ambito del progetto. Sono stati
visitati praticamente tutti i centri di accoglienza del progetto. Per tale
controllo sono stati predisposti degli indicatori il più possibile oggettivi:
igiene e pulizia, sicurezza, predisposizione dell’assistenza legale e sociale
di base, organizzazione delle attività trasversali.