Chiudere la stagione del diritto speciale dei migranti E tempo che il nostro Paese cessi di guardare
alle questioni dell immigrazione evocando pericoli di invasione che servono solo ad attribuire ai migranti il
ruolo di nemici della società Le emergenze
sbarchi sono, in realtà, emergenze umanitarie e devono essere
affrontate nel rispetto dei princìpi cui una democrazia non può rinunciare
senza rinnegare sé stessa: primo dovere delle istituzioni pubbliche
è organizzare il soccorso e l assistenza dei migranti, cooperando
con le organizzazioni umanitarie e facendo sì La legislazione sull immigrazione e sul diritto
d asilo e le prassi amministrative devono essere coerenti con i princì Uno stato di perenne
emergenza Il frutto della logica emergenziale che ispira
da anni le politiche migratorie è rappresentato
da un diritto speciale dei migranti Per il migrante la limitazione
della libertà personale non è l eccezione e l extrema ratio, secondo il canone garantistico
del costituzionalismo contemporaneo, ma rappresenta la regola; essa
non è necessariamente legata a condotte soggettive meritevoli di sanzione,
ma, nel suo significato complessivo, ad una condizione individuale,
la condizione di migrante; viene disposta e direttamente eseguita -
in via ordinaria e non solo in casi eccezionali - dall autorità La detenzione
amministrativa è l aspetto della normativa sullo straniero
che meglio esprime la logica emergenziale che sta alla base di questo
diritto speciale: il trattenimento nei centri
di permanenza temporanea rappresenta una manifestazione di coercizione
della libertà personale largamente discrezionale nei suoi presupposti
applicativi, sottratta ad un effettivo controllo giurisdizionale (oggi
per di più affidato non al giudice togato, ma al giudice di pace) e
sproporzionata rispetto al provvedimento di espulsione
alla cui esecuzione è Le gravissime preoccupazioni collegate a prassi
e a vicende segnalate in varie sedi nascono, prima di tutto, da questa
logica emergenziale e dalle norme sulla detenzione
amministrativa che essa ha prodotto. E la stessa logica
che ha condotto ad introdurre forme di trattenimento per i
richiedenti asilo nei centri di permanenza e nei centri di identificazione.
L ampiezza dei casi in cui tale misura deve o può essere disposta ed
il concreto atteggiarsi del trattenimento nei centri di
identificazione (per il quale la legge non prevede alcun meccanismo
di convalida giurisdizionale) segnalano un duplice rischio: che quest
ultima forma di trattenimento si trasformi di fatto in un ulteriore
ipotesi di detenzione e che, di conseguenza, la complessiva
disciplina comporti di regola la limitazione della libertà Un grave vulnus
alle garanzie inviolabili dei migranti è rappresentato dal cd. respingimento
differito : attraverso questa misura, l autorità amministrativa ha
il potere di effettuare l allontanamento dello
straniero in assenza di qualsiasi controllo giurisdizionale, nonostante
l inevitabile limitazione della libertà personale del migrante determinata
da tale forma di respingimento, che, di fatto, non consente un adeguato
accertamento di situazioni soggettive preclusive dell allontanamento
(prima di tutto, lo status Con la legge Bossi-Fini erano stati introdotti
nuovi reati collegati all espulsione in relazione
ai quali era previsto l arresto in flagranza, il giudizio direttissimo
e la successiva espulsione dello straniero. La Corte costituzionale
ha dichiarato l illegittimità di una di queste norme, definendo significativamente
impropria la finalizzazione dell arresto dello
straniero alla sua espulsione. La successiva legge n. 271 del Sempre nel segno della logica dell emergenza,
la discussione pubblica è ormai tutta orientata verso il contrasto degli
ingressi e l incremento indiscriminato delle espulsioni, di modo che
le norme vengono valutate non per la loro attitudine
a governare con efficacia, nel rispetto dei diritti fondamentali, il
complesso fenomeno dell immigrazione, ma per il numero Il contrasto ad ogni costo dell immigrazione irregolare
è anche alla base della gravissima tendenza alla esternalizzazione
dei centri di detenzione espressa, ad esempio, nella norma introdotta
dalla legge n. 271 del Le notizie e le immagini sulla sorte toccata ai migranti allontanati coattivamente
verso la Libia nei mesi scorsi consegnano alle nostre coscienze una
nuova tragedia umanitaria e devono indurre ad un profondo cambiamento
delle politiche fin qui seguite. L immigrazione, infatti, è il vero
banco di prova delle democrazie contemporanee: della loro capacità di
continuare ad essere uno stato di diritto e di non rinunciare alla promessa
di garantire la sacralità delle persone, di tutte Il diritto speciale dello
straniero è stato anche il principale fattore della straordinaria instabilità
della normativa sull immigrazione, che si è coniugata con la sostanziale
ineffettività Le cause di questa ineffettività e le possibili
alternative sono state da tempo individuate: le norme sugli ingressi
non sono riuscite a governare i flussi, ma hanno subordinato l ingresso
regolare del migrante all incontro a livello planetario tra domanda
ed offerta di lavoro, realizzando meccanismi del tutto impraticabili
di cui oggi si chiede da più parti l abbandono; costruire una via legale all immigrazione è possibile,
favorendo il dispiegarsi della catena
migratoria e introducendo un titolo di ingresso incentrato
sulla ricerca di lavoro La disciplina restrittiva degli ingressi ha, in
realtà, prodotto irregolarità, così come la normativa sul soggiorno.
Le cifre di recente fornite dal Ministro dell Interno parlano chiaro:
i migranti entrati regolarmente in Italia e solo successivamente
divenuti irregolari sono il 67% del totale, il che conferma che la causa
principale dell irregolarità è rappresentata dall inadeguatezza delle
norme sull ingresso e il soggiorno a governare in termini di effettività In particolare, tali norme non hanno saputo prevedere
strumenti flessibili, quali la possibilità di riassorbire quote di irregolari attraverso meccanismi di regolarizzazione permanente Superare la visione del migrante come soggetto
in sé pericoloso per l ordine pubblico e come ospite in prova perpetua è Chiudere la lunga stagione del diritto
speciale dei migranti è Andrea Accardi (Medici Senza Frontiere), Paolo Beni (ARCI), Franco Ippolito
(Magistratura Democratica), Piero Soldini (CGIL), Lorenzo
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