Politiche Locali per l'Integrazione nei Paesi UE

Scheda a cura di Michela Semprebon (Dottoranda in Sociologia Urbana presso l'Università Bicocca di Milano)

Materiali teorici

Benchmarking in Immigrant Integration di Han Entzinger and Renske Biezeveld of ERCOMER - European Research Centre on Migration and Ethnic Relations -Aggiungi link al pfd. Dal sito dell’Unione Europea.
Questo report è stato voluto dalla Commissione Europea al fine di promuovere l’adozione di un sistema aperto di coordinamento che supporti lo sviluppo della policy comunitaria di immigrazione. A questo scopo sono stati sviluppati 4 principali indicatori relativi all’analisi dell’integrazione degli immigrati nei Paesi membri: indicatore socio-economici, culturali, legali e politici e l’attitudine della società ospitante verso gli immigrati.

Gli immigrati tra noi: le regole per una convivenza possibile di Marco Cammelli, Ruggero Campagnoli, Giuseppe de Vergottini, Pierpaolo Donati, Giorgio Guazzaloca, Paolo Mengozzi, Giovanni Salizzaoni, Samir Khalil Samir, Giovanni Sartori. Prodotto nell’ambito del programma Con-vivere del Comune di Bologna.
Questo volume presenta delle riflessioni che reppresentano l'inizio di un percorso che vorrebbe arrivare a una proposta di "regole" per la convivenza, sono fondate su valori e parametri comuni all'intero Occidente, olteché alla nostra stessa comunità nazionale.

The logic of integration policies: an exercise in policy thinking”, del Prof. Penninx Rinus. Paper presentato nell’ambito di un seminario organizzato presso l’università di Liège, nel mese di gennaio 2004. Scaricabile dal sito di CEDEM. C’è molta confusione sulle questioni relative ai processi di integrazione e alla coesione sociale. In questo paper, l’autore propone un framework per la discussione delle politiche di integrazione, soffermandosi sui seguenti aspetti: esplorazione della natura e della concettualizzazione dei processi di integrazione e di alcuni casi empirici; esplorazione della logica del policy making; riflession su quale attore, come e a quale livello dovrebbe implementare le policies di integrazione; riflessione sulle strategie che dovrebbero essere utilizzate per implementare le policies di integrazione con successo.

Casti studio nei Paesi dell'Unione Europea

"Successes and Challenges of Local Integration Policy di Floris Vermeulen, Rosanne Stotijn and Karl Lemberg, IMISCOE Working Paper-Conference Report Report No. 17, September 2007. Dal sito di IMISCOE

Progetto "The Intercultural City" dello studio di ricerca e consulenza Comedia.
Il progetto esplora le connessioni tra la diversità culturale, l'innovazione e le comunità urbane, nel contesto delle dinamiche economiche, sociali e culturali delle città inglesi e del resto del mondo. Nell'identificare tali connessioni varie strategie sono state sviluppate per valorizzare il potenziale delle diverse comunità e varie strategie messe a punto per fornire strumenti apolicymakers, cultural planners e professionisti. Come parte del progetto, inoltre, le città che hanno partecipato sono state assistite nello sviluppo delle loro policies economiche, sociali, culturali e territoriali ed in questo modo sono diventate dei modelli esemplari da cui altre città potranno prender spunto. Scopo del progetto - Temi del progetto - Vari documenti - Case studies - Pubblicazioni - Link interessanti

Database di Best Practice sulle policy locali di integrazione in vari Paesi, tra cui Albania, Repubblica Ceca, Lettonia, Slovacchia, Armenia, Georgia, Macedonia, Slovenia, Belarus, Ungheria, Moldavia, Tadijkistan, Bosnia, Kazakhistan, Polonia, Ucraina, Bulgaria, Kyrgyzstan, Romania, Yugoslavia, Croazia, Lituania, Federazione Russa. Il database è stato realizzato nell’ambito del Managing Multiethnic Communities Project (MMCP), in partnership con la Local Government and Public Service Reform Initiative (LGI) e il Center for European Migration and Ethnic Studies (CEMES).
I casi studio includono tematiche relative a: participazione politica degli immigrati, policy di inserimento lavorativo e training, educazione multiculturale, servizi per la casa e per il social welfare. Dal sito di Cemes, il Centre for European Migration and Ethnic Studies

The Handbook on Integration for policy-makers e practitioners”, scritto da Jan Niessen e Yongmi Schibel del Migration Policy Group e pubblicato dalla Commissione Europea - Directorate General for Justice, Freedom and Security, nel mese di Novembre 2004.
Questo handbook è stato redatto in cooperazione con il National Contact Points on Integration e riporta esempi di buone pratiche di integrazione nell’Unione Europea, commentando su progetti e programmi realizzati sia a livello locale, che regionale e nazionale. E’ basato sui risultati di una serie di seminari tecnici organizzati a Copenhagen nel mese di febbraio 2004, a Lisbona nel mese di aprile 2004) e a Londra nel mese di giugno 2004.Può essere scaricato dal sito della Commissione Europea

Immigrazione e convivenza nelle città europeedi Antonio Baldassarre, Edmondo Berselli, Peter Burke, Marco Cammelli, Pat Cox, Pierpaolo Donati, Franco Frattini, Giorgio La Malfa, Agostino Marchetto, Fabio Raffaelli, Giovanni Salizzoni, Giovanni Sartori. Prodotto nell’ambito del programma Con-vivere del Comune di Bologna e scaricabile in formato pdf (1.85 mb) dal sito del Comune di Bologna.
A corollario del programma Con-vivere del Comune di Bologna, durato oltre quattro anni, sono state interpellati rappresentanti autorevoli delle principali città europee, in modo da favorire un proficuo scambio di esperienze e un indispensabile momento di confronto sul tema dell’integrazione locale. Le città coinvolte sono: Berlino,Mosca,Parigi,Barcellona, Stoccolma, Atene, Glasgow, Lione, Stoccarda, Tolosa, Coventry, Manchester, Rotterdam,Willich. Questo volume raccoglie i materiali di studio e riflessione prodotti nel nostro ultimo incontro, l’ultima tappa di un percorso che da locale si è trasformato sempre più in nazionale.

Integration of migrants and refugees in local communities: problems and policies, di René Houle, Comunicació presentada al II Seminari Language Training and Socio-cultural Adaptation celebrat a Moscú, del 7 al 9 d’abril de 1999. Dal sito di Centres d'Estudis Demografics

L'accoglienza ai nuovi immigrati: esperienze europee a confronto. Scarica gli atti del convegno tenutoso a Bologna il 17 dicembre 2001. Prodotto nell’ambito del programma Con-vivere del Comune di Bologna.
Nell’ambito di un dibattito già aperto a Bologna sul tema della convivenza con gli immigrati, si inserisce questo momento di confronto nel contesto del progetto europeo EX-O, che ha avviato una ricerca finalizzata ad individuare le iniziative intraprese dai Paesi che hanno dovuto affrontare prima di noi tutte le problematiche inerenti al fenomeno dell’immigrazione. Per “accoglienza” non s’intende semplicemente la questione dell’alloggio o del reperimento di spazi dove singoli gruppi di immigrati possano riunirsi e neppure strutturarci per fornire ai nuovi venuti assistenza sanitaria, un’istruzione di base, un’attività lavorativa dignitosa. Accogliere gli immigrati significa anche preparare il terreno per una fruttuosa e pacifica convivenza; rispettare ed esigere rispetto; reperire i fondi necessari perché l’innesto degli immigrati sia armonico nelle città e perché possano di tutti i benefici dei cittadini italiani nel reciproco rispetto e nella vicendevole collaborazione.

Local integration policies for migrants in Europe, p ubblicato da European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions, nel 2007. Authors: Maren Borkert, Wolfgang Bosswick, Friedrich Heckmann and Doris Lüken-Klaßen; Research institute: European Forum for Migration Studies, Bamberg, Germany; Research manager: Hubert Krieger; Research project: Integration of migrants at the local level. Dal sito di European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions.

Casi studio in Spagna

“ L’esperienza del Comune di Barcellona sui temi dell’immigrazione e della diversità”, di Nuria Carrera i Comes, Presentato in occasione del seminario “Immigrazione e convivenza nelle città europee” organizzato dal Comune di Bologna e tenutosi a Bologna, il 4/ 5 Marzo 2004. Scaricabile dal sito del Comune di Bologna.
Le città europee stanno cercando di promuovere e tracciare un percorso in cui le azioni locali nel campo dell’immigrazione e dell’integrazione si costruiscano sulla base delle precedenti esperienze e, allo stesso tempo, siano aperte alle novità, come auspicato dalla situazione attuale. Nel dicembre del 2002, il Consiglio Comunale approvò all’unanimità il “Plan Municipal d’Immigració” (Piano Comunale per l’Immigrazione). Con l’approvazione di questo Piano, Barcellona ha fatto un passo avanti e si presenta oggi come una città pioniera nell’elaborazione e nella concretizzazione delle politiche consensuali per l’immigrazione, che convertono il fenomeno dell’immigrazione in una realtà sociale organizzata e controllata, e allo stesso tempo auspicabile e produttiva per tutti.

Casi studio in Italia

Progetto 30 Comuni. Indagine sugli interventi in tema di immigrazione nei comuni della Provincia di Torino con più di 10.000 abitanti”, con la supervisione scientifica di Giovanna Zincone, coordinamento ricerca e prima stesura rapporto: Tiziana Caponio, Angela Lostia, realizzazione interviste a cura di Giulia Henry e Amedeo Rossi. Dalla sezione “Rapporti di ricerca” del sito di Fieri

Politiche per gli immigrati nei Comuni dell’Emilia-Romagna: uno studio di casi”, dal V Rapporto sulle autonomie locali in Emilia Romagna (2006). Dal sito della Regione Emilia Romagna

Governo locale e gestione dei flussi migratori in Italia. Verso un modello di governance multilivello” di Tiziana Caponio, Università di Bologna, Policy paper prodotto nell'ambito del progetto di ricerca e riflessione su "Il ruolo dei Comuni italiani nella gestione dei processi migratori", coordinato da Ferruccio Pastore, in corso di realizzazione per conto della Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), maggio 2004.
L’obiettivo di questo paper è quello di indagare il ruolo del governo locale nella gestione dei flussi migratori contemporanei, in un contesto di “glocalizzazione”, dove, ai processi di globalizzazione dei mercati e delle società, si accompagna un parallelo processo di localizzazione dei fattori di crescita economica. Una regolazione della presenza immigrata incentrata esclusivamente sul livello di governo centrale non potrebbe che risultare inadeguata: si tratta, quindi, di individuare nuovi modelli di governance delle politiche migratorie che abbiano nel territorio e nel livello locale il loro punto di riferimento privilegiato. Nella prima parte vengono delineate le caratteristiche principali di quello che può essere denominato un modello di governance multilivello. Quindi, nella seconda parte, viene esaminato più nello specifico il modello italiano di governo dei questi flussi che si è andato delineando e consolidando nel tempo. Come vedremo, il governo locale ha sempre giocato un ruolo cruciale nella gestione del fenomeno, aprendosi talora anche a sperimentazioni innovative. Il caso dei flussi non programmati, analizzato nella terza parte, e del Programma Nazionale Asilo (PNA) in particolare, sembra prefigurare proprio l’emergere di un tale modello di governance. Dal sito di CESPI

Casti studio nel Regno Unito

Research Paper Managing Diversity: Rotterdam and Leicester Compared di Michela Semprebon. Pubblicato da RTN Network - Research and Training Network Urban Europe. Dal sito www.urban-europe.net.
Questo paper analizza le policy multiculturali e le pratiche degli enti locali, focalizzandosi sul caso specifico delle città di Leicester e Rotterdam. Prendendo spunto dalla letteratura elaborata da varie discipline accademiche, quali la sociologia, le scienze politiche, gli studi culturali e la pianificazione territoriale, l’autore tenta di rispondere alla seguente domanda: “Le città di Leicester e Rotterdam hanno avuto un approccio proattivo o reattivo nella gestione delle sfide poste dalla società multi-etnica?”

Equality and Diversity in Local Government in England”, redatto dall’ Office for Public Management, nel mese di luglio 2003 e scaricabile dal sito di OPDM, Office of the Deputy Prime Minister.
Il governo inglese considera le policy di uguaglianza e diversità come elementi essenziali del programma di modernizzazione del governo locale. Per supportarne l’importanza l’Office of the Deputy Prime Minister ha commissionatao all’Office of Public Management una ricerca su come le municipalità hanno trattato le questioni relative a queste due policy in tre ambiti del loro lavoro: Rappresentazione, partecipazione e leadership; Strutture, organizzazione e staff e Gestione dei servizi e relativi impatti. Il progetto ha lo scopo di rendere disponibili informazioni sulle pratiche relative alle policy di uguaglianza e diversità all’interno delle municipalità e di esplorare cosa le rende più o meno efficaci e perché. La metodologia di ricerca si base su una revisione della letteratura accademica in materia, una serie di interviste con stakeholders, un’indagine spedita a tutte le municipalità inglesi e 10 casi studio.

The multicultural living with ethnic diversitydi Ash Amin.Dal sito della rivista The Edge dell’Economic and Social Research Council, Issue 10, luglio 2002. L’Inghilterra è una società multi-etnica e multi-religiosa. E’ anche una società molto complessa. Ogni tentativo di elaborare una spiegazione completa delle tensioni raziali e della violenza è destinato a fallire. Invariabilmente, le questioni locali sono la fonte di tali problemi. Per questo motivo dovremmo sempre cercare delle soluzioni il relazione ai fattori locali.

Ethnicity and the multicultural city: living with diversity di Prof Ash Amin. Report scritto per il Department of Transport, Local Government and the Regions and the ESRC Cities Initiative. Dal sito di Aula Intercultural, portale spagnolo di educazione intercultural.
Il report parla del problema dell’intolleranza inter-ethnica e dei conflitti in contesto urbano. Questo studio si focalizza sul contesto urbano, dove i “mixed neighbourhoods” non hanno prodotto coesione sociale e interscambio culturale. La lorocaratteristica distintiva è che sono comunità senza comunità. Gli scontri nelle città del nord dell’Inghilterra, avvenuti nel 2001, servono come punto di riferimento iniziale per l’analisi. La prima parte dello studio tenta di rivelare le forze che stanno dietro agli atteggiamenti sospettosi nei confronti delle minoranze etniche. La seconda parte discute le opportunità per l’interculturalismo.

Casi studio in Olanda

Research Paper Managing Diversity: Rotterdam and Leicester Compared di Michela Semprebon. Pubblicato da RTN Network - Research and Training Network Urban Europe sul sito www.urban-europe.net
Questo paper analizza le policy multiculturali e le pratiche degli enti locali, focalizzandosi sul caso specifico delle città di Leicester e Rotterdam. Prendendo spunto dalla letteratura elaborata da varie discipline accademiche, quali la sociologia, le scienze politiche, gli studi culturali e la pianificazione territoriale, l’autore tenta di rispondere alla seguente domanda: “Le città di Leicester e Rotterdam hanno avuto un approccio proattivo o reattivo nella gestione delle sfide poste dalla società multi-etnica?”

Reinventing Multiculturalism: urban citizenship and the negotiation of ethnic diversity in Amsterdam di Ugo Rossi, Justus Uitemark & Henk van Houtum, pubblicato da RTN, Research and Training Network of Urban Europe, sul sito http://www.urban-europe.net/
Questo paper riporta i dati di una ricerca condotta ad Amsterdam. In questa città la politica di immigrazione locale, basata su un concetto di “minority policy” è stata rimpiazzata con una politica legata al concetto di “diversity policy”. Anche se questa nuova policy si scontra con le critiche avanzate sul concetto di “multiculturalismo” ha generato le sue proprie forme di esclusione. Il paper discute che una policy che si focalizza, in teoria, sull’interazione interculturale e che enfatizza il bisogno di una policy e di progetti di alta qualità, può generare dei risultati contrari agli obiettivi dei policy makers. Ironicamente, questi due aspetti tendono infatti a depoliticizzare i problemi sociali e a frustrare la mobilitazione politica dei gruppi marginalizzati.

Politique d'intégration et politique de la ville aux Pays-Bas. Immigration et intégration aux Pays-Bas
Lasintesi è stata realizzatadaBarou J. Del CNRS-CERAT di Grenoble (Francia) con la collaborazione di Baillergeau E. per la Direction de la Population et des Migrations. Pubblicata nel n. 73, giugno 1997 di Migrations Etudes. Dal sito del Ministero francese per il lavoro, le relazioni sociali e la solidarietà
La sintesi riporta i risultati di uno studio realizzato nel 1996 e rappresenta il primo traguardo di un lavoro relativo all’analisi degli aspetti specifici delle politiche di integrazione della popolazione immigrata in certi Paesi europei: Olanda, Germania e Svezia. Lo studio sull’Olanda, nel suo approccio metodologico, mette l’accento su due assi principali: la ricerca sul campo condotta in tre quartieri di tre diverse città olandesi: Schilderwijk, Aia; De Pijp, Amsterdam; Charloi, Rotterdam; la ricerca qualitativa condotta con gli attori implicati nelle esperienze di quartiere riportate. Dopo una descrizione delle linee d’azione della politica di integrazione e della sua evoluzione recente, lo studio focalizza su due aspetti principali: la dinamica di ricerca dell’interesse comune attraverso l’interazione/ innovazione sociale e la partecipazione individuale e l’arte di imparare a “vivere insieme” nello spazio multiculturale.

CESTIM Centro Studi Immigrazione onlus
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"La prima schiavitù è la frontiera. Chi dice frontiera, dice fasciatura.
Cancellate la frontiera, levate il doganiere, togliete il soldato, in altre parole siate liberi.
La pace seguirà." (Victor Hugo)
"Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora io reclamo il diritto di dividere il
mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro.
Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri" (don Lorenzo Milani)