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02 novembre 2005
All'origine degli scontri la morte di due giovani inseguiti dalla polizia
Si allarga la rivolta degli immigrati a Parigi
Scontri con la polizia in quasi tutti i quartieri della periferia settentrionale: in fiamme auto e una caserma dei pompieri
(Ansa)
PARIGI
- La rivolta degli immigrati a Parigi, scoppiata dopo la morte di due minorenni inseguiti dalla polizia, ha prodotto nella notte nuove violenze che si sono allargate a quasi tutte le periferie settentrionali della capitale francese. Duecentocinquanta autovetture sono state date alle fiamme e ci sono stati molti scontri tra bande di giovani e poliziotti. Gli agenti hanno risposto al lancio di pietre e vari oggetti con gas lacrimogeni e bombe accecanti. La calma è tornata verso l'1:30 a Seine-Saint-Denis - che nelle scorse notti era stato l'unico dipartimento teatro di disordini - dopo una decina di fermi. Un camion è stato dato alle fiamme a Sevran, un altro a Tremblay-en-France, assieme a quattro veicoli della posta. Nel dipartimento Val d'Oise (periferia nordovest di Parigi), «leggeri scontri» tra giovani e polizia, con incendio di diversi cassonetti per l'immondizia, sono avvenuti a Goussainville, Argenteuil e Villiers-le-Bel. Nel dipartimento Seine-et-Marne (est), due camion per l' immondizia sono stati dati alle fiamme, al pari di un centro sociale abbandonato. Sono state fermate sei persone, tra cui due giovani che avevano dato fuoco ad alcuni veicoli e tre che trasportavano prodotti incendiari.
ALLA FIAMME ANCHE UNA CASERMA DEI POMPIERI - I giovani, in buona parte clandestini, hanno anche dato alle fiamme una caserma dei pompieri ad Aulnay-sous-Bois. Responsabili delle violenze urbane sono «piccoli gruppi di teppisti molto mobili», secondo la polizia.
SI TRATTA, VILLEPIN ANNULLA VIAGGIO - Il ministro dell'Interno, Nicolas Sarkozy, ha aperto martedì sera al ministero «un tavolo negoziale», cui partecipano una trentina di funzionari locali e rappresentanti dei giovani manifestanti, per favorire il ritorno della calma nelle periferie. Nella giornata di mercoledì il primo ministro francese Dominique de Villepin ha annunciato il rinvio di una visita in Canada, prevista a partire dalla serata, vista la "mobilitazione" del governo per gli episodi di violenza nelle periferie di Parigi.
CHIRAC: «LA BUFERA SI DEVE PLACARE» - Dopo la sesta notte di scontri il presidente francese Jacques Chirac ha rivolto un appello alla calma: «La bufera deve placarsi. La legge deve essere rispettata in uno spirito di dialogo».
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