Tabacci ritira l’emendamento sui lavoratori in nero in cambio di un impegno nella maggioranza. Bossi: nessuna contestualità

Immigrazione, c’è l’intesa sulla sanatoria

Oggi la Camera approva la legge. Accordo sulle impronte digitali: in futuro estese a tutti

ROMA - Alla fine Bruno Tabacci ha dovuto ritirare l’emendamento della «discordia». Ma nella maggioranza il litigio sulla regolarizzazione degli immigrati è continuato fino a tarda sera. Tanto che ci sono voluti ben due vertici per giungere a un ordine del giorno che andasse bene a tutta la Casa delle Libertà. E così questa mattina la nuova legge sull’immigrazione, che contiene nuovamente la possibilità per gli extracomunitari di riscattare i contributi Inps, sarà votata dalla Camera prima di passare al Senato per l’approvazione definitiva.

REGOLARIZZAZIONE - Tabacci, centrista ed ex dc, ha deciso di fare marcia indietro dopo la promessa, fatta dal governo in aula, di un provvedimento parallelo che recepisca i contenuti della sua proposta. Vale a dire la regolarizzazione non solo di colf e «badanti» ma anche di tutti gli altri immigrati che lavorano in nero, per lo più nelle piccole imprese.
Ma la battaglia interna alla Casa delle Libertà si è giocata ancora una volta sulla «contestualizzazione» tra legge e sanatoria. Tabacci, e con lui tutto l’Udc, aveva ottenuto nell’ultimo Consiglio dei ministri che il provvedimento promesso (decreto o disegno di legge) fosse «simultaneo» all’approvazione della Bossi-Fini. Ma ieri pomeriggio, alla fine di un primo vertice della maggioranza, Umberto Bossi ha riaperto il discorso: «Ma quale contestualità d’Egitto: il Consiglio dei ministri non ha mai promesso un bel niente».
Sono seguiti nuovi febbrili colloqui tra ministri centristi ed esponenti della Lega, con Fini a fare da mediatore. Fino all’ultimo vertice con Buttiglione, Giovanardi e Bossi che ha portato gli ultimi ritocchi all’ordine del giorno. L’accordo è passato attraverso un compromesso: Bossi ha ottenuto che venisse tolta la parola «contestualizzazione», ma i centristi hanno incassato il fatto che il nuovo provvedimento sulla regolarizzazione, legato all’«emersione del sommerso», dovrà essere varato «all’entrata in vigore» della nuova legge. Che potrebbe anche non coincidere con l’approvazione della Bossi-Fini, ma come per la Turco-Napolitano slittare di alcuni mesi.


IMPRONTE PER TUTTI - Richiamandosi alla legge Bassanini, Francesco Rutelli ha presentato un ordine del giorno perché il rilievo delle impronte digitali, previsto dalla Bossi-Fini per gli immigrati, venga «immediatamente» esteso anche a tutti gli italiani. Il governo ha accolto l’iniziativa che è stata quindi votata sia dalla maggioranza che dall’opposizione.
Roberto Zuccolini


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