I nuovi veronesi
Mostra fotografica di Caroline Groszer


Bijun Zhao

Cina 1954
impiegato in un fast food

Bijun e la moglie lasciano la Cina nel ’91 per la restrizione della libertà personale sotto il regime comunista. Dopo un anno in Francia si trasferiscono a Milano, dove lavorano nel ristorante cinese di un loro cugino. Solo nel ’96, grazie a un condono, riescono a ottenere il permesso di soggiorno e trovano impiego in una fabbrica di Verona. Vivono presso amici fino a quando, nel ’99, trovano in ZAI due locali in affitto, non riscaldati, a un milione al mese, dove mettono a proprie spese luce e gas, e dove possono essere raggiunti dalla figlia adolescente e dalla suocera. 

È stato fotografato davanti alla rosticceria aperta dalla moglie

 

Dove vorrebbe vivere? Negli Stati Uniti, un paese da sempre aperto verso gli stranieri (che non occupano soltanto – come qui – i posti di lavoro più umili); laggiù ognuno ha una chance, non esiste il razzismo, anche gli immigrati possono richiedere un posto nell’amministrazione pubblica; qui è impossibile trovare un immigrato che lavora per il Comune come vigile urbano...
Chi o cosa avrebbe voluto essere? Mi sarebbe piaciuto fare il matematico, ma nell’era del comunismo non c’erano insegnanti e io comunque non potevo proseguire gli studi
Quali caratteristiche apprezza di più in un uomo? Che si dedichi al lavoro per la felicità della sua famiglia
Quali caratteristiche apprezza di più in una donna? Che dopo il matrimonio sia fedele e d’aiuto per la famiglia
Il suo colore preferito? Azzurro
Che cos’è, per lei, la più grande disgrazia? La divisione della famiglia, la morte di un familiare
Che cosa fa più volentieri? Aggiustare piccoli elettrodomestici
Chi o cosa odia di più? La presunzione e i pregiudizi
Per quale ideali vale la pena di impegnarsi? Per quello che uno vuole fare nella vita; a me piacerebbe fare il commerciante
Che cos’è, per lei, l’amore? Un senso di responsabilità e d’aiuto verso chi ha bisogno
Chi ammira di più per quello che è riuscito a fare nella vita? Mio padre, il mio grande insegnante, colto, severo e buono, che faceva il farmacista
Che cosa apprezza di più nei suoi amici? Sanno sempre darmi il consiglio giusto
Il suo più grande difetto? Il nervosismo, e fumo troppo
Il suo più grande pregio? Lo devono dire gli altri...
Il suo sogno di felicità? Non dovermi più preoccupare per la vita della mia famiglia
Qual è l’esperienza più importante che ha fatto in Italia? Tutte le difficoltà della vita da immigrante, come i problemi di comunicazione, la disoccupazione e il lavoro sottopagato, la continua ricerca della casa, insomma gli elementi basilari per una vita dignitosa; ora ho problemi con la contabilità della rosticceria di mia moglie e stiamo di nuovo pensando di cambiare casa; vorrei acquistarne una facendo un mutuo, ma non trovo una banca che mi conceda il credito
Il dono di natura che vorrebbe possedere? Vorrei essere un genio
Dove pensa di trovarsi fra dieci anni? Dove ci saranno le prospettive migliori per la mia famiglia; da una parte vorrei andare via, dall’altra dopo dieci anni duri mi sono sistemato un po’ e ho paura a ricominciare da zero in un altro posto
Come vorrebbe morire? Alla fine del mio ciclo, per vecchiaia
Il suo stato d’animo? Molto affaticato, sto lavorando in due posti, sento molta responsabilità per tutti
Il suo motto? Un uomo deve essere sempre pratico, nella sua vita


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