Un confronto con la situazione del fenomeno immigratorio in Veneto e in Italia ci consente di mettere in evidenza alcune differenze e peculiarità della realtà veronese.

• Se consideriamo la classifica delle prime nazionalità, a parte il Marocco che è primo sia a Verona che in Veneto e in Italia, notiamo come la componente della ex Jugoslavia incida soprattutto nel Veneto e quindi anche a Verona a causa della vicinanza geografica con le regioni balcaniche.

• Il Ghana è una tipica comunità presente in Veneto, (al quinto posto) e in particolare a Verona (al terzo posto), mentre a livello nazionale non compare neppure nei primi venti posti.

• Un’altra comunità caratteristica del veronese è lo Sri Lanka (7° a livello veronese), mentre sia a livello veneto che nazionale è al di sotto del decimo posto.

• Il processo d’inserimento è più accentuato nelle regioni del Nord, mentre il Centro e il Meridione svolgono, in parte la funzione di prima accoglienza e di smistamento. In questo quadro si inseriscono le realtà del Veneto e di Verona, che rientrano nella media dell’incidenza degli stranieri sulla popolazione, che ormai tende a superare il 2%.

• La componente extracomunitaria a livello regionale è nettamente prevalente, mentre in campo nazionale la presenza di stranieri comunitari ridimensiona maggiormente il dato complessivo sulla presenza di immigrati.

• A livello regionale Verona con i suoi 23.560 è superata dalla sola Vicenza (34.426), seguono Padova (15.175), Treviso (13.088), Venezia (10.086), Belluno (2.730), Rovigo (1.839).

• Le rimesse, cioè i soldi inviati dagli immigrati nel proprio paese di origine, ammontano a Verona a 5 miliardi e 628 milioni nel 1997 pari a circa 242 mila lire pro-capite. In Veneto la cifra è di 29 miliardi e 465 milioni, mentre a livello nazionale si attesta intorno ai 566 miliardi. L’arrivo di valuta pregiata nei paesi di provenienza degli immigrati rappresenta una forma di cooperazione allo sviluppo.

All’inizio del 1998, nella fase in cui è stata approvata la nuova legge sull’immigrazione 40/98, gli stranieri soggiornanti in Italia sono diventati 1.240.721 (il quarto paese per numero di stranieri nell’Unione Europea dopo Germania, Francia e Regno Unito) con un’incidenza del 2,2% (1,9% nel 1996) sulla popolazione residente. Dal 1986 ad oggi la popolazione straniera si è quasi triplicata, mentre l’aumento annuale è stato mediamente di 72.000 unità (83.000 l’anno nella seconda metà degli anni ’80 e 68.000 negli anni ’90).

Gli incrementi sono coincisi con le regolarizzazioni. Non si deve quindi parlare di invasione, considerato anche l’andamento demografico negativo del nostro paese, ma di mancanza di procedure che consentano un flusso regolare in base alle esigenze di mercato.

Le donne rappresentano il 45,5% della popolazione straniera. La provenienza degli immigrati per aree di benessere vede prevalere i paesi in via di sviluppo (54,8%) e quelli dell’Europa dell’Est (23,6%), mentre l’Unione Europea e i paesi a sviluppo avanzato raggiungono complessivamente il 21,6%.

PRESENZA

La situazione in Italia e nel Veneto al 31/12/1997