E’ difficile poter avere un dato globale della situazione dei residenti stranieri nei 98 comuni della provincia di Verona. Questo è dovuto alla mancanza di un osservatorio permanente stabile su tutta la provincia che rilevi in maniera omogenea i dati delle singole anagrafi comunali.

Gli unici dati a livello provinciale raccolti in maniera organica, di cui disponiamo, sono quelli forniti dal Servizio di Coordinamento Socio-Sanitario per Stranieri che l’Ulss n. 22 ha attivato già da alcuni anni con funzioni di osservatorio, ma anche di consulenza agli amministratori e agli operatori sociali del territorio e di intervento e progettazione sui temi dell’integrazione degli immigrati nelle comunità locali.

L’Ulss n. 22 comprende 37 Comuni che vanno dalla zona del lago di Garda alla Valpolicella e Valdadige fino alla zona delle basse veronesi di Villafranca e Isola della Scala.

Si tratta di un territorio molto vasto che ha visto l’insediamento di un numero crescente di immigrati a partire dalla fine degli anni Ottanta grazie alle notevoli possibilità di impiego offerte dalla ricca economia del territorio (industrie, in particolare la zona del marmo della Valpolicella-Valdadige, agricoltura soprattutto nella zona delle Basse veronesi e turismo nella zona del lago).

Questi i risultati più significativi emersi dall’analisi dei dati di giugno ’97 messi a confronto anche con quelli di una precedente rilevazione del ’94.

• Gli stranieri residenti nei 37 Comuni dell’Ulss sono aumentati del 36,6% rispetto al 1994 passando dalle 4.166 unità alle 5.689 registrate a giugno del ’97.
• L’incidenza degli stranieri sul totale dei residenti, che al 31/12/97 sono risultati 236.356, è del 2,4%, a Verona è del 2,7%. In alcuni comuni però si raggiungono punte del 3% o 4% e addirittura del 6% anche in comuni di circa 2.000 abitanti.
• Di questi 5.689 stranieri: 1207 pari al 21,2% provengono dall’Europa e dai paesi sviluppati, 4.482 (78,8%) provengono dall’Europa dell’Est e da paesi in via di sviluppo.
• I maschi sono 3.180 pari al 56%, le femmine 2.509 pari al 44%: fra gli europei prevalgono le donne, mentre in tutti gli altri gruppi c’è una prevalenza di maschi in particolare fra gli immigrati provenienti dai paesi in via di sviluppo sono il 61%, mentre fra quelli dell’Europa dell’Est sono il 57%.
• Le prime nazionalità rappresentate sono: il Marocco (952 unità), il Ghana (728), la Germania, (479), Yugoslavia (477), Romania (301), le altre 105 nazioni coprono il restante 48%
• Una maggiore incidenza di stranieri, in particolare di minori, si registra spesso in comuni relativamente piccoli come Dolcè, Rivoli Veronese, Pastrengo, Nogarole Rocca.
• Confrontando i dati delle iscrizioni anagrafiche e delle iscrizioni al SSN (Servizio Sanitario Nazionale) si è riscontrata una certa discrepanza, nel senso che non c’è corrispondenza nelle due fonti. Infatti chi ha la residenza avrebbe diritto ad ottenere la tessera sanitaria e quindi l’assistenza: ci sono invece immigrati che sono iscritti all’anagrafe, ma non all’Ulss. Si tratta di un problema riconducibile alla scarsa informazione e alla differente disciplina con cui, fino all’entrata in vigore della nuova legge sull’immigrazione (n.40/98), sono stati trattati gli stranieri con gravi discriminazioni in particolare per i disoccupati che perdevano l’assistenza sanitaria.
• Si assiste ad un evoluzione del fenomeno immigratorio a livello provinciale con un maggior livello di stabilizzazione per la presenza di nuclei familiari in seguito ai ricongiungimenti effettuati dopo una prima fase esplorativa. Questo fatto pone problemi d’integrazione e di rapporto con la comunità locale.

  PRESENZA

  Stranieri residenti nei 37 Comuni dell'Ulss n. 22 - Confronto 1994-1997