Maria Adriana Bernardotti, Francesco Carchedi, Benedetta Ferone
SCHIAVITU' EMERGENTI
LA TRATTA E LO SFRUTTAMENTO DELLE DONNE NIGERIANE SUL LITORALE DOMITIO

Dalla schiavitù coloniale alle nuove forme di servitù. L'immigrazione nigeriana in Italia: ieri studentesse, oggi prostitute. Mafia nigeriana e camorra nell'area domitia. Le istituzioni, i progetti, i servizi e le organizzazioni impegnate contro la tratta.
Collana MATERIALI
Formato 14x21
Pagine 224
Prezzo
€ 11,00
ISBN 88-230-1035-7

MARZO 2005

Il traffico di donne - e di bambini - a scopo di sfruttamento sessuale rappresenta nel nostro paese una delle emergenze più significative dell’ultimo decennio. Il fenomeno si caratterizza per le forme di grave sfruttamento delle vittime e per l’assoggettamento para-schiavistico e servile delle stesse. Nel caso delle donne nigeriane le modalità dell’assoggettamento si basano prevalentemente sulla violenza psicologica suggellata da rituali religiosi a carattere superstizioso (non secondari quelli delle pratiche woodoo). La tratta e lo sfruttamento della prostituzione nell’area Domitia assumono altresì caratteristiche peculiari, dovute al fatto che le organizzazioni criminali nigeriane hanno col tempo allacciato legami con le organizzazioni criminali di stampo camorristico che storicamente controllano la zona. Questo connubio produce un mix di violenza e di sopraffazione particolarmente difficile da fronteggiare, che rende altresì arduo e oltremodo complesso il lavoro sociale delle organizzazioni non profit e delle istituzioni impegnate su queste problematiche. Il volume raccoglie i risultati della ricerca condotta sull'area di Castel Volturno; inoltre analizza la normativa italiana contro la tratta ai fini di sfruttamento sessuale e le caratteristiche dell'immigrazione nigeriana in Italia.
Maria Adriana Bernardotti ricercatrice Ires nazionale e presso l'Associazione Parsec - Ricerche e Interventi Sociali di Roma
Francesco Carchedi è responsabile del settore di ricerca del Consorzio Parsec e consulente per la ricerca sociale della Fondazione Internazionale Lelio Basso.
Benedetta Ferone ricercatrice presso Cidis Onlus di Napoli