giovedì 03 settembre 2009
ARCHIVIO NOTIZIE
12 CULTURA & VISIONI
30.08.2009
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TAGLIO MEDIO
| di Enrico Pugliese
SAGGI - Il «caso italiano» nell'analisi di Annamaria Rivera
Quotidiane pratiche di razzismo diffuso
LIBRI: ANNAMARIA RIVERA, REGOLE E ROGHI. LE METAMORFOSI DEL RAZZISMO, DEDALO, PP. 255, EURO 16
L'ultimo libro di Annamaria Rivera offre importanti spunti di riflessione sia sul piano teorico che su quello generale. Regole e roghi, questo il titolo del libro, è una puntuale analisi della situazione della immigrazione in Italia, delle politiche migratorie praticate nel nostro paese e degli atteggiamenti e comportament che tali politiche suscitano nella popolazione.
Il sottotitolo del libro, Metamorfosi del razzismo, chiarisce e individua la questione senza lasciare adito a dubbi. Livello e modalità di espressione del razzismo sono cambiati - e sono cambiati in peggio - negli ultimi anni, in concomitanza con il consolidarsi della seconda stagione del potere berlusconiano. A questo punto, è utile una precisazione relativa ai diversi livelli sui quali si esprime il razzismo: un livello istituzionale, un livello politico e, non da ultimo, un livello popolare. Tali livelli sono però strettamente intrecciati tra di loro, con una forte capacità e tendenza del livello politico di influenzare quello popolare.
Il razzismo istituzionale consiste essenzialmente nella vocazione a praticare discriminazioni nei confronti di coloro che non presentano le caratteristiche «ascrittive» - fisiche o di altro genere - del gruppo dominante. Non basta, però, un diverso colore della pelle: il razzismo, nel caso specifico dell'Italia, si esprime infatti nella forma della xenofobia e riguarda gli immigrati tout court, anche se alti e biondi. Il razzismo istituzionale, del quale dà ampiamente conto Rivera, non ha bisogno però di una esplicitazione, non è necessario che le istituzioni dichiarino la loro volontà oppressiva e discriminatoria. Al contrario, esso opera direttamente nei provvedimenti di legge e soprattutto nella pratica quotidiana delle istituzioni, con leggi discriminatorie ma anche con la mancata applicazione di norme che dovrebbero avere la funzione opposta.
Legato a quello istituzionale è il razzismo politico, espresso dai rappresentanti istituzionali, che può mostrarsi anche in forme più blande o equivoche. Annamaria Rivera affronta la questione specifica in un passaggio particolarmente denso del libro dedicato al «razzismo democratico»: quello di coloro che, lungi dal considerarsi xenofobi o razzisti, propagandano idee e pratiche discriminatorie o che - «da sinistra» - propongono politiche sicuritarie. Questo razzismo, può mostrarsi anche in maniera più plateale, come nelle dichiarazioni sempre più aggressive e violente della Lega Nord. Predicato e gestito dall'alto, presenta elementi simbolici (sui quali insiste molto l'autrice) molteplici anche se spesso di scarsa efficacia rispetto allo scopo. Si pensi, tanto per fare un esempio, alla questione delle impronte digitali per i rom, che è servita solo a mortificarli attribuendo loro la qualifica di potenziali delinquenti. A volte, le misure aggressive vengono giustificate come protettive per gli immigrati e instaurate nel loro interesse, proprio come facevano - nota bene Rivera - i nazisti nei confronti delle loro vittime.
In questo e in altri campi, l'attuale maggioranza - a partire dalla Lega, con l'onorevoleFini nel ruolo del «carabiniere buono» che fa da contrappeso - non ha più remore. Non ne ha a livello di contenuti, e non ne ha a livello di linguaggio . Questo è il dato più preoccupante. Rivera dedica molto spazio, con analisi precise e pertinenti, alla situazione politica attuale. Da questo punto di vista, il libro è utilissimo, soprattutto nella constatazione dell'esistenza di un processo di imbarbarimento, di uno sviluppo di atteggiamenti, orientamenti e verbalizzazioni razziste a livello popolare stimolate e rafforzate dall'alto con prese di posizioni da parte di autorità politiche e istituzionali di analogo contenuto
Il volume consta inoltre di una lunga e raffinata introduzione che affronta la questione nei suoi aspetti generali con attenzione a questo processo di imbarbarimento «guidato dall'alto» e di una serie di brevi brani tratti da articoli originariamente comparsi su vari giornali e riviste, Il manifesto compreso. Gli articoli, scritti nel corso di una decina di anni, conservano pienamente la loro attualità. Non solo documentano la condizione degli immigrati in Italia, le politiche nei loro confronti - si potrebbe tranquillamente affermare: le politiche contro di loro - e l'atteggiamento della popolazione italiana, ma la loro successione mostra il complessivo peggioramento registrabile della situazione italiana a tutti e tre i livelli -istituzionale, politico, popolare -con il recente vero e proprio salto di qualità espresso dal «Decreto sicurezza». La definitiva approvazione di questa legge giustifica tutte le preoccupazione e le denunce fatte da Annamaria Rivera negli articoli scritti proprio alla vigilia della sua emanazione.
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