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Referendum aperto ai migranti torinesi
Competizioni Ma il comune di Perugia contesta: «Siamo stati noi i primi ad estendere il voto ai cittadini stranieri»
CI. GU.
Potranno partecipare ai referendum comunali anche i migranti regolari che risiedono a Torino da sei mesi. La novità è stata approvata dal Consiglio comunale di Torino giovedì sera. Si rafforza così un percorso che accomuna le amministrazioni comunali di centrosinistra, mirato a riconoscere il diritto di voto ai cittadini immigrati, in attesa che venga loro concesso anche il diritto di voto alle politiche. La possibilità di istituire referendum nei comuni è un nuovo potere riconosciuto agli enti locali dal Testo unico sugli ordinamenti comunali del 2000, che peraltro invita gli enti a promuove forme di partecipazione alla vita pubblica locale dei cittadini dell'Unione europea e degli stranieri regolarmente soggiornanti. A Torino la delibera è stata proposta da Mauro Marino (Margherita) ed è stato approvato con 31 voti a favore e 12 contrari. Infuocate le polemiche di Alleanza nazionale e della Lega Per Forza Italia, addirittura, la facoltà degli enti locali di legiferare su questi argomenti dovrebbero essere «di competenza del Parlamento» (che ne penserà la Lega?). Ieri il capogruppo comunale dei Ds di Perugia, Antonello Chianella, ha voluto ricordare che il primato nella concessione ai cittadini stranieri del diritto di voto ai referendum locali spetta alla città umbra, dove il 26 maggio scorso è stato approvato un provvedimento analogo a quello di Torino. «Inoltre - spiega Chianella - a differenza di Torino, dove l'iniziativa è stata bocciata, a Perugia si prevede di istituire il consigliere comunale aggiunto ed il consigliere circoscrizionale aggiunto in rappresentanza dei cittadini immigrati dai paesi non Ue». La competizione su questo terreno, è ben accetta.
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