il manifesto - 20 Giugno 2003
Per Tony Blair, «chi chiede asilo è bugiardo»
Il governo inglese presenta una lista dei «paesi sicuri»: chi viene da lì, ci deve tornare a forza
O. C.
LONDRA
Che cosa hanno in comune Sri Lanka, Bangladesh, Serbia, Albania, Romania, Cipro, Repubblica ceca? Sono paesi sicuri, dove i diritti umani sono rispettati e dai quali pertanto non c'è motivo di fuggire. Per questo i profughi provenienti da questi paesi (la lista ne comprende anche altri 17) e che chiederanno asilo in Gran Bretagna hanno possibilità pari a zero di vedere accolta la loro richiesta. Non solo: non avranno nemmeno l'opportunità di ricorrere in appello. Verranno infatti direttamente rimpatriati, senza ulteriori discussioni. Il ministero degli interni britannico ha aggiornato in questi giorni la lista dei paesi che considera «sicuri», ovvero la lista delle «etnie bugiarde» - i popoli che pretendono di vivere in luoghi insicuri mentre invece stanno benissimo. La lista è un'altra iniziativa per ridurre della metà entro settembre il numero di richiedenti asilo, come impone il target che il governo laburista si è dato. In realtà, dicono le associazioni che lavorano con e per i profughi, si tratta di una ulteriore discriminazione aoi danni di persone in fuga dalle persecuzioni.

«L'idea stessa - dicono alla sede della National League against deportation - che alcune etnie siano da considerare bugiarde a priori è una palese violazione dei diritti umani». In particolare negli ultimi mesi le associazioni hanno cercato di impedire il rimpatrio di centinaia di rom provenienti dalla Romania e dalla Repubblica ceca: il governo inglese considera i due paesi «sicuri» anche per i rom, con buona pace di questi ultimi che invece raccontano incredibili storie di violenza e persecuzione (anche in Italia, tra l'altro, è arrivato un buon numero di rom che in Romania hanno subìto gravi persecuzioni da parte di altri gruppi etnici, nell'indifferenza delle autorità).

Ieri, dopo le polemiche suscitate dalla notizia di un campo di detenzione in Croazia - destinato a rinchiudere i richiedenti asilo che arriveranno in Inghilterra e che verranno lì deportati in attesa di sapere se la loro richiesta di asilo è stata accolta - il governo ha dichiarato di aver in realtà «accantonato» per il momento il progetto di centri di custodia da costruire in paesi al di fuori dell'Unione europea (Croazia, ma anche Albania, Romania, Ucraina). A quanto pare sono stati diversi paesi europei, tra cui la Germania, a sollevare seri dubbi sulla praticabilità della proposta inglese. Che oltre ai centri di custodia prevede anche la creazione di cosiddette «zone sicure» in paesi come la Turchia, il Marocco, la Somalia, ma anche il Pakistan, dove detenere i profughi in fuga. Nelle intenzioni inglesi, queste zone sicure dovrebbero essere affidate all'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, che però ha già sollevato diverse riserve sul progetto.