il manifesto - 18 Gennaio 2003
Raid in tv, in manette 15 neofascisti
Per il pestaggio di Adel Smith in manette il leader veneto di Forza Nuova Paolo Caratossidis
Adel Smith Pretesto per lo show violento e razzista di Forza Nuova

PAOLA BONATELLI
VERONA
Si sgretola il muro d'impunità di Forza Nuova. Ieri mattina alle sette, in un blitz condotto dalla Digos di Verona con la collaborazione delle questure di Padova e Treviso, sono stati arrestati (ma lasciati a casa ai domiciliari) altri quindici autori dell'azione squadristica compiuta la sera di venerdì 10 gennaio durante una trasmissione in diretta negli studi veronesi di Telenuovo. Paolo Caratossidis, 26 anni, segretario regionale di Forza Nuova, che dopo i primi sei arresti aveva dichiarato di volersi costituire, è stato accontentato. Il suo nome figura insieme a quello degli altri sei padovani: Alessandro Baldan, 26; Marco Bettini, 22 anni; Michele Facco, 23; Andrea Minchio, 25 anni; Lorenzo Rambaldi, 22; Giovanni Vettorello, appena diciannovenne. Quattro i veronesi, alcuni dei quali nomi noti: Stefano Armigliato, 25 anni; Luca Castellini, 27; Yari Chiavenato, 26 anni, oltre al diciottenne Massimiliano Fiorini. Due i trevigiani, Denis Garbin, 21 anni, e Marco Trincia, anche lui ventunenne; due anche i veneziani, Fabio Angelini, 22 anni, e il ventenne Luca Fortin.

La maggior parte ha precedenti di polizia per episodi di violenza, qualcuno ha già avuto una condanna. Le forze dell'ordine hanno perquisito le loro abitazioni ed anche quelle degli altri sei, arrestati in flagranza la sera dell'irruzione, poi scarcerati e inviati agli arresti domiciliari.

I ventuno arrestati sono accusati di lesioni personali, ingiurie, violenza privata e concorso nel reato, con due aggravanti, una specifica per il numero rilevante dei partecipanti all'aggressione, l'altra riguarda l'istigazione all'odio per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi. «C'è una diversificazione di alcune posizioni - ha spiegato Alessandro Meneghini, dirigente della Digos di Verona nella conferenza stampa di ieri in questura - che saranno esaminate alla fine della fase istruttoria. L'autorità giudiziaria poi deciderà eventuali altre misure».

I difensori della "civiltà cristiana", che hanno "punito" a suon di sberloni Adel Smith, leader dell'Unione musulmani d'Italia, e il suo segretario Massimo Zucchi per le loro dichiarazioni contrarie alla religione cattolica, rischiano da sei mesi a quattro anni di galera. Durante le perquisizioni domiciliari, gli agenti hanno rinvenuto e sequestrato materiale di vario genere: manganelli retrattili, armi da taglio, una carabina ad aria compressa, alcuni proiettili, magliette con la svastica, manette e diversi appunti sulle attività del gruppo, che dovrebbero servire per chiarire - ha detto il dirigente della Digos - «le fasi organizzative dell'irruzione a Telenuovo».

Il procuratore Guido Papalia, titolare di alcune delle inchieste più scottanti del Nordest e specialista nelle indagini sui reati associativi a sfondo razzista, spesso vittima di minacce e perennemente scortato, non ritiene di aver terminato il suo lavoro: «Gli arresti - dice - riguardano le persone identificate in maniera certa; c'è ancora qualcuno che non è stato completamente identificato. Inoltre bisogna procedere all'esame del materiale sequestrato durante le perquisizioni sia delle sedi che delle abitazioni».

L'inchiesta dunque non è conclusa e, se tutti gli episodi di violenza di cui si sono resi protagonisti i militanti di Fn (solitamente indagati come singoli) nelle diverse città italiane venissero ricondotti a Forza Nuova stessa e ad una sua violenza connaturata, potrebbero esserci novità pesanti per Fiore e camerati.