il manifesto - 15 Novembre 2002
Agrigento, rivolta nel cpt. Sei arresti
Solo dopo trattative di molte ore, è tornata la calma nel centro di permanenza temporanea (cpt) di Agrigento. Tutti i 95 ospiti della struttura di contrada San Benedetto hanno dato vita, la notte scorsa, a un avera e propria rivolta dettata dalle condizioni di vita insostenibili e dalla totale incertezza nel futuro. Alla fine i 95 immigrati hanno anche tentato di fuggire, ma il tentativo è fallito. Gli stranieri hanno usato alcuni pezzi dei mobili che arredano le camere dei cpt per sfondare i vetri blindati, poi hanno cercato di guadagnare l'uscita, dove hanno trovato però uno schieramento di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Cinque immigrati, ritenuti gli organizzatori della rivolta, sono stati arrestati. Si tratta di due libici, un tunisino, un algerino e un marocchino. Un sesto immigrato è stato arrestato non per la rivolta, ma perché aveva approfittato della confusione per andare a rubare nella sezione femminile del centro di accoglienza. «Il fenomeno immigrazione non si può fermare con la forza o con leggi autoritarie, ma solo gestirlo con una politica di accoglienza - ha dichiarato Graziella Mascia del Prc ricordando che, tra l'altro, ieri a Lampedusa sono sbarcate 260 persone - Nella conferenza europea di legge il governo ha annunciato che la situazione dell'immigrazione è sotto controllo; mi pare che però la realtà dica il contrario. Nessuno può fermare persone che hanno paura e che fuggono dalla fame e dalle guerre». Mascia sarà tra i parlamentari che il 23 novembre entreranno in diversi cpt italiani per monitorare la condizione degli immigrati lì detenuti in attesa dell'espulsione. L'iniziativa prelude alla manifestazione nazionale che è stata indetta dal Tavolo migranti del Social forum il 30 novembre a Torino. La manifestazione è stata organizzata per riportare l'attenzione sui centri, le cui modalità di gestione sono sempre più oscure, e che con l'approvazione della legge Bossi-Fini divengono delle vere e proprie carceri, innalzando al detenzione a 60 giorni.