il manifesto - 05 Ottobre 2002
SOMMERSO
3,5 milioni i lavoratori in nero
Niente diritti, niente tutele, equiparati a merce di scambio in un mercato del lavoro senza regole. Sono circa 3,5 milioni i lavoratori in nero in Italia. A riverarlo è una ricerca dello Svimez, dichiarando che tra il 1996 e il 2000 la diffusione dell'impiego irregolare a livello nazionale è passata dal 14,5% al 15% dell'occupazione totale. La piaga del sommerso interessa soprattutto il Mezzogiorno dove sono 1,5 milioni i dipendenti non dichiarati, circa il 23% della forza lavoro. Se infatti nel Nord, in questi anni si è registrata una leggera flessione degli irregolari, al Sud c'è stato un deciso incremento (passando appunto dal 20,7% al 23%). In particolare la regione in vetta alla classifica dei «fuori legge» è la Calabria, dove addirittura tre su dieci sono lavoratori in nero. Male sono messe anche la Campania con il 25,3% e la Sicilia con il 24,2%. A livello nazionale, poi, i settori che hanno registrato gli incrementi più significativi sono l'agricoltura (dove il tasso vola dal 34,8% al 40%) e il terziario (dove si è passati dal 18,2% al 21,5%).