il manifesto - 07 Settembre 2002
RIVOLTA AL VULPITTA
Sono volate manganellate mercoledì sera nel centro di detenzione Serraino Vulpitta di Trapani, dove gli immigrati hanno tentato di ribellarsi perché un gruppo di loro - sbarcato il 21 agosto a Lampedusa - dovrà rimanere nel centro ancora 30 giorni, nonostante ne abbiano già passati 13 in quello di Lampedusa. La notizia è andata ad aggiungersi al tentativo di suicidio di un altro immigrato, che ha saputo della morte del fratello, e ha tentato di impiccarsi alle sbarre del centro. La situazione tesa ha fatto esplodere la rabbia degli immigrati, due persone hanno tentato di tagliarsi le vene e altre due sono rimaste ferite. Per tutta la risposta gli immigrati detenuti - denunciano le associazioni trapanesi - sono stati rinchiusi nelle loro celle, con il divieto di uscire persino nei corridoi, nonostante al momento il centro sia sovraffollato. Sono presenti, infatti, una sessantina di persone, mentre il Vulpitta potrebbe ospitarne 54. Gli immigrati detenuti denunciano, inoltre, che sarebbero in preparazione rimpatri di persone dentenute da oltre 30 gionri, come se la Bossi-Fini venisse applicata retroattivamente