il manifesto - 20 Agosto 2002
Lo strano caso del centro di Lampedusa
Nel centro di Lampedusa è subentrata dal 6 agosto una nuova gestione, quella della cooperativa «La Misericordia». Fino al 15 giugno era stata la Croce rossa a gestire il centro. Nella fase di «interregno» sono stati i militari ad occuparsi della situazione. Claudio Scalia, presidente della cooperativa, dice: «Ora la situazione è cambiata, va quasi tutto bene, anche se non siamo ancora la top». Nel centro per ora lavorano 12 persone, quasi tutte di Lampedusa, i costi di "ristrutturazione" vengono coperti dalla prefettura, «basta fare le richieste», aggiunge Scalia. Circa i drammatici racconti di giornalisti, che nel centro hanno visto tende accampate intorno a baracchette di lamiere, Scalia risponde: «Quelle erano tende della protezione civile, montate soltanto per l'emergenza contingente». Dopo il trasferimento dei 350 immigrati, domenica scorsa «va un po' meglio - continua - ora ci sono 120 immigrati, ne potremmo ospitare un centinaio ma cerchiamo di arrangiarci». Il centro di Lampedusa è stato spesso al centro di polemiche - la deputata di Rifondazione Graziella Mascia ha anche presentato un'interrogazione parlamentare sul tema - soprattutto perché non è affatto chiaro quale sia la natura giuridica della struttura. Si tratta di un centro di prima accoglienza oppure di un centro si permanenza temporanea? Il sottosegretario Mantovano ha dichiarato a un'emittente radiofonica siciliana che si tratta di un cpt. Secondo Scalia invece «Questo è un centro di prima accoglienza».