Le imprese puntano sul nero
6 aziende su 10 impiegano lavoratori non dichiarati
FR.PIL.

Nel primo semestre del 2002, su oltre 10 mila aziende controllate dall'ispettorato al lavoro, il 54% impiegava lavoratori al nero. Una cifra che la dice lunga sulla dimensione del sommerso in Italia. Il dato è allarmante, anche se probabilmente nella fetta delle imprese «illegali» scovate, in alcuni casi si potrebbe trattare di un solo dipendente non dichiarato. Su 10.668 aziende, infatti, 5.760 non erano in regola, il 18% degli extracomunitari trovati al lavoro sono risultati «clandestini», mentre il 28,6% erano irregolari, 552 i minori occupati illecitamente. Di queste imprese, 2.268 erano aziende industriali e 3.492 artigiane. Gli stessi 007 del welfare si sono resi conto del pozzo senza fondo che si trovano ad affrontare. «Il lavoro irregolare in Italia - ha detto Giovanni Scialdone, comandante dei carabinieri dell'ispettorato del lavoro - è un fenomeno pervasivo, dilagante, radicato in tutto il paese, tanto da essere assimilato a un vero e proprio elemento strutturale della nostra economia». Ma anche in questo caso, gli usi e costumi passando dal Nord al Sud cambiano. Nel Settentrione è «buona abitudine» aggirare la legge con fittizi contratti di collaborazione o contrabbandando per autonomo il lavoro subordinato. Nel Mezzogiorno i padroni si fanno meno scrupoli: i lavoratori risultano non registrati, talvolta operanti in aziende completamente fantasma. L'indagine ha rilevato, poi, un nuovo fenomeno: le agenzie interinali al nero. Secondo i carabinieri si tratta di cooperative, diffuse soprattutto al Nord, gestite in gran parte da nordafricani che offrono manodopera, non dichiarata, a prezzi stracciati. Nel corso delle verifiche sono state trovate «schede di potenziali lavoratori non risultanti soci della cooperativa, ma costituenti una banca dati particolarmente conveniente per disinvolti imprenditori». Al Sud invece è ancora diffuso il caporalato, radicato prevalentemente nel settore dell'agricoltura. L'intermediazione abusiva di manodopera ha portato alla denuncia di 243 imprenditori (1.102 i lavoratori irregolari). Consistente la percentuale di illegalità anche tra le colf: su 407 ispezioni, il 69,7% non era dichiarata. Un capitolo a parte riguarda la sicurezza sui posti di lavoro. Le sanzioni amministrative sono state addirittura 535 su 675 ispezioni, mentre i sequestri hanno interessato 18 cantieri edili perché presentavano «situazioni ambientali di grave pericolo per l'incolumità delle maestranze addette».