il manifesto - 13 Luglio 2002
COMMENTO
Minori, una merce multiuso
RAFFAELE K. SALINARI *
In un mondo nel quale si compra e si vende di tutto gli esseri umani non fanno certo eccezione. La tratta di persone, in maggioranza bambini, è infatti uno dei fenomeni emergenti di un'epoca sempre più simile a tempi che sembravano passati per sempre: quelli della schiavitù. L'apertura dei paesi dell'est alla cosiddetta economia di mercato ha dato a queste pratiche una spinta esponenziale, creando una zona grigia all'interno della quale economia legale ed illegale convivono in modo complementare, rendendo di fatto le possibilità di prevenire e di contrastare il fenomeno nulla più che variabili subalterne ai giochi della economia globale. La tratta di esseri umani è infatti , sempre di più, un fenomeno su scala planetaria che si eradica attraverso la pratiche dei Diritti Universali per ogni essere umano, una evenienza che oggi viene fermamente negata dalla realtà dai rapporti di forza che esistono tra le nazioni dominanti e quelle subalterne. In particolare i bambini rappresentano, per questa particolare forma di criminalità che si è organizzata attorno al traffico di esseri umani, un investimento prezioso. Acquistare un bambino infatti costa poco o nulla, spesso viene sottratto alla famiglia con l'inganno di una vita migliore o semplicemente rapito. Il suo destino è multiuso, prima impiegato nella prostituzione o nella pornografia oppure spinto all'accattonaggio o verso la piccola criminalità , alla fine del suo «valore di uso» può essere semplicemente ucciso per prelevarne gli organi. Questa terribile realtà si è sostanziata attraverso una serie di ricerche sul campo che sono state presentate ieri ed oggi in occasione di un convegno internazionale intitolato appunto «Il traffico di minori: piccolo schiavi senza frontiere» organizzato da Terre Des Hommes in collaborazione con la Fondazione Lelio basso, Parsec e Save the Children. I dati che emergono sono tanto più impressionanti quanto più li sappiamo parziali. Otre 6.000 minori tra i 12 e i 16 anni sono vittime della tratta dai Paesi dell'Est verso l'Europa. Nel mondo l'aberrante commercio de bambini è stimato intorno ai due milioni ogni anno. `Italia è il porto di approdo, e di smistamento verso l'Europa, di migliaia di bambine albanesi, moldave , rumene, bulgare, ucraine, africane e cinesi vendute dai genitori, rapite o adescate dalle bande criminali.

Di fronte a questa situazione l'Italia ha un vuoto legislativo che deve essere assolutamente colmato: dalla scorsa legislatura è infatti giacente in Parlamento un Disegno di Legge che istituisce il reato di traffico di esseri umani, prevedendo pene severe per i mandanti e gli organizzatori e forme di sostegno per le vittime. Un paese come il nostro che si vanta di firmare e sostenere tutte le convenzioni internazionali a favore dell'infanzia e dei diritti dovrebbe quindi porsi seriamente il problema della coerenza tra politica internazionale e politica interna. Facendo altrimenti si finirebbe solamente per rendere il Diritto internazionale ancora più debole, una politica tanto cara a quanti oggi governano le sorti del mondo.

Presidente Terre des Hommes Italia