16 Febbraio 2002
 
 
Bologna, rinviata l'apertura del Cpt
I No global manifestano a via Mattei, ma l'inaugurazione del centro non c'è
SARA MENAFRA - BOLOGNA

Nuovo rinvio. L'apertura del centro di detenzione di via Mattei, prevista per ieri, è stata nuovamente posticipata di un mese. A comunicarlo sono stati gli stessi funzionari della prefettura, quando ieri mattina, nonostante la pioggia battente, lungo via Mattei si è radunato un presidio indetto dal Bologna social forum per protestare contro l'annunciata apertura del centro di detenzione. La polizia, arrivata in forze a presidiare l'edificio, ha permesso solo a parlamentari (Mauro Bulgarelli dei Verdi e Titti de Simone di Rifondazione) e consiglieri regionali (Leonardo Masella di Rifondazione e Carlo Sabbi, indipendente) presenti, di visitare l'interno del Cpt. I danni dello smontaggio attuato dai Disobbedienti lo scorso 25 gennaio sono stati tutti riparati e ormai la struttura si avvia a prendere la sua forma definitiva. Ad ospitare gli immigrati bolognesi saranno due piani di stanze, ognuna con cinque letti inchiodati al pavimento e tutte prive di luce naturale, dato che le finestre preesistenti sono state interamente murate. Le suppellettili sono tutte di cemento armato e fissate al suolo: al posto degli armadi ci sono dei cubi di cemento e anche i bagni sono "infrangibili". Anche le gabbie all'esterno, abbattute a colpi di mazzetta durante lo smontaggio di 3 settimane fa, sono tornate in piedi, così come sulle pareti è risorto il rosa confetto allora annientato da una miriade di scritte rabbiose e colorate. Insomma mancano solo i classici ultimi ritocchi e l'assunzione del personale della Croce rossa, incaricata di gestire la struttura.@"Questo posto non ha niente di simile a un centro di accoglienza, è un carcere con tanto di sbarre e filo spinato" hanno esclamato insieme Titti de Simone e Mauro Bulgarelli all'uscita dall'edificio, annunciando che martedì prossimo il presidente della regione Emilia Romagna, Vasco Errani, incontrerà il ministro dell'interno Scajola per discutere del caso via Mattei. "Chiediamo al presidente della regione di non accettare mediazioni - dice Domenico Mucignat dei Disobbedienti - questo posto è un carcere. Se il governo vuole aprirlo lo stesso, che almeno li lascino da soli ad affrontare il conflitto che metteremo in atto contro questa struttura".