19 Gennaio 2002
 
 
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Via Corelli, chi l'ha visto?
Lo strano caso di due ragazze "scomparse" nel Centro milanese
LUCA FAZIO - MILANO


N.M. (la ragazza è minorenne) ha inviato un sms alla madre all'una di notte del 29 dicembre per dire che invece di tornare a casa sarebbe andata a Padova insieme alla sua amica V. - anche lei minorenne. N.M. è di Ljubljana (Slovenia), è appassionata di musica e durante la feste ha conosciuto dei ragazzi africani che abitano a Padova. A questo punto milioni di telespettatori scrutano una ragazza bionda con un ciuffo arancione e un piercing sul sopracciglio. La storia è pronta per essere divorata dagli appassionati di Chi l'ha visto?, la trasmissione cult di Rai3 giunta alla 14esima edizione con 1270 casi risolti di persone scomparse. Squilla il telefono: "Telefono da Milano, sono una dipendente del centro della Croce Rossa di via Corelli. N. e la sua amica sono state trattenute in questo centro, non so se ci siano ancora. Ho parlato con loro, sono simpaticissime...". Fine della trasmissione.
Possibile? Due minorenni nel centro di detenzione di via Corelli per stranieri senza permesso di soggiorno? Il capitano Cappelletti, che è custode di quel carcere dal giorno dell'inaugurazione, assicura di non averle viste. "Quelle ragazze non sono mai state qui - dice - abbiamo controllato e sicuramente la nostra addetta si è confusa, passano tante ragazze e molte si somigliano".
Serve a poco anche consultare il registro dei trattenimenti di Corelli che si trova in Tribunale: nelle ultime settimane sono state fermate "solo" due ragazze slave, di 20 e 25 anni. Resta il fatto che l'eventuale errore dell'addetta della Croce Rossa, teletrasmesso in prima serata, solo per caso ha rivelato a milioni di persone che si può "scomparire" anche in quel buco nero del diritto che si chiama "centro di permanenza temporanea". Perché la storia di una minorenne che "scompare" per un mese in un centro di detenzione è del tutto verosimile, e non sarebbe certo la prima volta. "E' capitato spesso che in caso di trattenimento indebito le persone spariscano improvvisamente: nel senso che le rilasciano da un momento all'altro e quindi diventa molto complicato far emergere queste infrazioni così comuni", spiega Pietro Massarotto, avvocato del Milano Social Forum che più volte ha impugnato provvedimenti di espulsione.
Capita anche che una persona venga trattenuta più volte in seguito ad uno stesso provvedimento di espulsione, è come se per gli stranieri esistesse una doppia pena (a volte anche tripla) per la medesima mancanza (nessuno è dentro perché ha commesso reati). Lo scorso aprile è capitato ad Angel George, un rumeno che conviveva con una donna italiana e aveva un bambino appena nato; trattenuto la prima volta nel centro romano di Ponte Galeria e poi anche in via Corelli. Il ricorso contro quel trattenimento (non tradotto in rumeno e perciò non regolare in base alla legge 98/40) si è risolto in un nulla di fatto. Nel centro di detenzione vengono anche trattenute persone che hanno ricevuto un vecchio provvedimento di espulsione, cioè precedente alla Turco-Napolitano. Spiega l'avvocato: "Allora non c'erano i centri e non era previsto il trattenimento: nel diritto penale non passerebbe mai, invece lì dentro succede di tutto".
Il ddl Bossi-Fini prevede la costruzione di almeno altri dieci centri di detenzione. Serviranno molti soldi, e il governo ha pensato di "trattenere" i contributi già versati degli immigrati che decideranno di lasciare l'Italia.

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