09 Gennaio 2002
 
 
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Tre sbarchi in 24 ore. Sono soprattutto kurdi e cingalesi

Ottantacinque in Sicilia, settantadue in Calabria, una quarantina in Puglia. I primi sbarchi del 2002 hanno interessato, nelle ultime 24 ore, tutte e tre le regioni di tradizionale approdo di immigrati.
Il primo si è verificato la notte tra lunedì e martedì lungo la costa di Alfieri, una località vicina a Crotone, dove un nutrito gruppo di immigrati dello Sri Lanka ha raggiunto la riva a bordo di un'imbarcazione priva di bandiera e senza nome. Individuati, in settantadue (altri sarebbero riusciti a fuggire) sono stati presi in consegna dalle forze dell'ordine e accompagnati nel campo profughi sant'Anna a Isola Capo Rizzuto.
Sono cittadini cingalesi anche gli ottantacinque immigrati sbarcati da una bagnarola di legno all'alba di ieri a Santa Tecla, piccolo borgo di pescatori a pochi chilometri da Catania. Si tratta di giovani tra i 20 e i trent'anni, più o meno la stessa età dei componenti degli ultimi sbarchi avvenuti nei giorni scorsi nello stesso tratto di mare. Avrebbero navigato settanta giorni, pagando ai trafficanti tra i 4 e i 6 milioni di lire testa. Sono stati "ospitati" presso una struttura della polizia per essere interrogati. La loro sorte allo stato è incerta, ma dall'aria che tira non è escluso il loro rimpatrio una volta accertata identità a provenienza.
Il terzo sbarco di inizio anno è avvenuto a Porto Badisco, vicino a Otranto, dove due scafisti albanesi che avevano appena fatto sbarcare 29 profughi kurdi sono stati arrestati dalla guardia di finanza dopo un inseguimento in Adriatico. Sono accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. I profughi, bloccati mentre tentavano di sfuggire anche loro alle forze dell'ordine, sono stati portati in un centro di accoglienza di un comune del salentino. Anche il loro destino è incerto.
Sempre in Puglia la polizia ha fermato, sulla statale tra Lecce e Brindisi, cinque immigrati albanesi la cui sorte, con molte probabilità, sarà uguale a quella toccata ad altri 35 immigrati, anch'essi di origine albanese, rimpatriati ieri dal porto di Brindisi insieme a due cittadini slavi.

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