23 Settembre 2001
Immigrati, ma in cartolina
La Lega raccoglie firme per sollecitare l'approvazione della "sua" legge anti-stranieri
M.CA.


Per coltivare il suo sempre più piccolo orticello la Lega ritira fuori i gazebo e cavalca il tema sempiterno, la lotta ai "clandestini" che nel lessico del Carroccio sta per "immigrati". Stando alle cifre fornite dal lombardo Roberto Calderoli, sono 630 i gazebo innalzati ieri dalla Lega in città e paesi del Nord per l'immigration day (sic) che si ripeterà per quattro fine settimana. Obiettivo: far firmare mezzo milione di cartoline (ma sarebbe meglio un milione) da inviare al Quirinale perché sia approvata "rapidamente" la legge Bossi-Fini, appena varata dal consiglio dei ministri. Una pressione da parte dell'opinione pubblica, spiega Calderoli, che - stando a un sondaggio citato dal leghista vicepresidente del Senato - sono favorevoli al 72% alla riscrittura peggiorativa della Turco-Napolitano. "La gente vuole una nuova legge sull'immigrazione che ci liberi dai clandestini".
Scopo vero di cartoline e gazebo, ribadire che l'argomento immigrazione è cosa della Lega. Come si era ben capito domenica scorsa a Venezia nella giornata dell'orgoglio padano dove il solito Borghezio aveva vomitato le sue finezze sull'Islam e i "Volontari verdi" avevano distribuito un volantino con foto di Osama bin Laden e la didascalia "Clandestini=Terroristi islamici".
Dopo l'exploit veneziano e l'attentato alle Torri gemelle, Matteo Brigandì - capogruppo della Lega alla Regione Piemonte - ha riciclato la proposta del cardinale Biffi di selezionare gli immigrati in base al credo religioso (ultimi i musulmani, ovviamente). Proposta bocciata dall'ecumenico Calderoli (quello che a Lodi aveva portato i maiali a fare pipì sul campo dove si doveva fare una moschea): "Far ricorso alla religione sarebbe contro la Costituzione".