26 Luglio 2001
 
 
  HOME PRIMA PAGINA
I rom? Via dalla parrocchia
Foggia, il prete fa sgomberare 32 famiglie nomadi. Al loro posto, un discusso centro termale
GIANNI LANNES - FOGGIA

Puglia, terzo millennio dell'era cristiana: chiesa di San Nazario in terra di Capitanata. Spirali che non si arrestano, soprattutto contro i più indifesi. "Quei nuclei di nomadi accampati qui vicino vanno rimossi e spediti altrove per non scoraggiare i fedeli e per non deturpare il paesaggio intorno al santuario con tende e bivacchi". Detto e fatto: sgomberati in un amen a suon di bastonate 32 famiglie di rom (bambini compresi). Questa è la tesi sostenuta e praticata da un giovane sacerdote cattolico, don Francesco Lombardi, nativo della provincia di Foggia. I figli del vento - di origine macedone - ancora sanguinanti, sono letteralmente svaniti nel nulla. Il prete non scherza e forse in uno slancio di generosità tiene comunque a precisare che la sua "non è una presa di posizione razzista o persecutoria; al contrario, è un invito alla tolleranza. Ma ci vuole decoro. La zona è il biglietto da visita del territorio". La sua battaglia contro "extracomunitari" e "zingari", come ama definirli quando è in vena di complimenti, è decollata fuori dal cono d'ombra di televisioni e giornali addirittura nel 1998.
A dargli subito manforte, il sindaco del comune limitrofo di Poggio Imperiale, Onorato D'Amato (esponente di Forza Italia). Il primo cittadino, sulla falsariga del boss di Arcore vuole dare il buon esempio. Dice che dell'inconveniente "si è interessato già da diverso tempo: ho provveduto personalmente a segnalare questa situazione di illegalità alla prefettura e ai carabinieri. Purtroppo il problema è di carattere generale e nazionale. Come si fa a cacciare gli immigrati che abbiamo in Italia? Io una ricetta ce l'avrei, ma chissà se i miei superiori mi daranno retta". Sono rare le occasioni di ribalta per il minuscolo santuario di San Nazario martire, ma questa volta ha fatto centro, grazie a don Francesco Lombardi e ai fascisti benpensanti del circondario. Cosa ha scatenato l'ennesima crociata contro i pacifici nomadi? A dire di quest'altro unto del Signore "gli zingari bivaccano tutto il giorno nelle vicinanze della chiesa, dove i fedeli venerano il santo martire". Gli "intoccabili" sono per il parroco del santuario "fonte di turbamento nei cuori dei tantissimi fedeli che visitano questo luogo sacro". In realtà i timori del rettore di San Nazario e dei suoi soci, pardon amici, accarezzano gli affari. "Per questa piccola località, attrattiva di fedeli e anche di turisti di passaggio, il comune di Poggio Imperiale - spiega il sindaco D'Amato - si è mobilitato per promuovere un centro termale sfruttando le acque calde della fonte". Prontamente gli fa eco il sacerdote: "Si potrebbe pensare a una società mista, pubblico e privato per costruire una grande piscina". Le chiamano acque miracolose, ma in attesa di essere sfruttate in un impianto termale servono a moltiplicare i pesci. Sono gli zampilli a 25 gradi di temperatura che sgorgano a un soffio dal santuario di San Nazario, una fetta di suoli contesa a suon di carta bollata dai comuni di Apricena, Lesina, Poggio Imperiale e Sannicandro Garganico. O meglio, da noti speculatori che intendono renderli edificabili a più non posso, in vista della vicinanza del lago di Lesina e del mare Adriatico. Nel frattempo le acque vengono utilizzate per rigenerare i vicini impianti di acquacoltura dove si allevano, con mangimi di farine animali di dubbia provenienza, anguille, orate, spigole e cefali.
E' qui che il 28 luglio si celebra una festa in onore del santo perseguitato dall'imperatore Diocleziano. All'ombra del santuario, posizionato a poche centinaia di metri dallo svincolo della superstrada del Gargano, spuntano bancarelle, giostre, chioschi alimentari. Proprio in loco, sulle rive del torrente Calcolo, si danno appuntamento automobilistico migliaia di fedeli ansiosi di consumare l'happening gastronomico-religioso dell'anno. Poche centinaia di inermi figli del vento, gli ultimi nomadi dell'occidente, avrebbero potuto turbare il sacro evento. Meglio scacciarli nella clandestinità. Discriminati, scacciati, rifiutati. Sarà mica un segno dei tempi?

PRECEDENTE INIZIO SUCCESSIVO HOME INDICE