da "Il Manifesto"

 

17 Aprile 2001

POSTA ZINGARA

Il vero problema

Cara Maria Teresa Cenni, vorrei invitarti ad accettare uno sguardo critico della tua lettera. La cultura che te l'ha dettata, quella che ritrovo in me stesso, segnata dal senso di superiorità proprio del colonialismo nel cui orizzonte siamo nati e cresciuti. I nostri valori sono l'assoluto su cui misurare e in cui integrare il resto del mondo. Non voglio dire che la cultura colonialista non abbia valori e che le culture "altre" siano tutte rose e fiori. Abbiamo però poca propensione e pochi strumenti per compiere una seria autocritica e un confronto corretto. Facciamo assistenza o tutoraggio ma per aiutare gli arretrati, i privi di una corretta cultura, gli svantaggiati a diventare come noi. La cultura in cui ha le radici la tua lettera segnata inoltre dall'etnicismo. "I rom" rubano, "i rom" fanno ricettazione, "i rom" sfruttano i bambini, "i rom" non lavorano, "i rom" non si adattano a vivere nei condomini secondo le giuste regole della convivenza, ecc. Questa generalizzazione senza discrezione, è un sintomo esplicito di chiusura etnica. Anche tu, se frequenti i rom, conoscerai certamente rom che non rubano, non ricettano, non sfruttano i bambini, mandano i figli a scuola puliti e ordinati, vivono serenamente nei condomini. Mi dirai che questi sono eccezioni e confermano la norma. La mia esperienza è molto diversa. Ma soprattutto mi sono reso conto di quanto sia distruttivo il mio approccio etnicista alla diversità. Crocifigge loro sulla croce di una identità etnica rigidamente classificata, e al tempo stesso imprigionava anche me in una definizione di cultura dominante senza scampo. Con altre e altri ho scoperto insieme ad alcune e ad alcuni rom una strada diversa di intreccio culturale capace di portarci forse oltre i confini delle nostre rispettive culture. Se devo dirti fino in fondo il mio pensiero, ritengo che tu sia ben più di una donna frustrata dall'incontro con una realtà non dominabile. Il tuo e il mio problema non sono i rom delle etnia senza regole e senza morale. Il nostro problema è il rom che è in noi. E' la parte inespressa del nostro essere che non riesce a manifestarsi ed esprimersi dentro le categorie della razionalità codificata e irrigidita dal dominio. Enzo Mazzi della comunità Isolotto di Firenze, emazzi@videosoft.it