da Il Manifesto

25 Marzo 2001

Lo Stato della sicurezza

L'Italia vista dai prefetti: nessun allarme microcriminalità

M.D.C.

Non una ma tante Italie, anche sul fronte della sicurezza e della percezione che i cittadini hanno dell'allarme criminalità. Ma in generale un paese che non è poi messo così male da far gridare all'allarme, come spesso usano fare alcuni politici o organi di stampa. E' questo il quadro che viene fuori dai 103 rapporti presentati ieri in altrettante prefetture d'Italia. Complessivamente, il quadro relativo alla sicurezza nel Paese migliora, ma con qualche ombra. Aumentano infatti le grandi rapine (a banche o portavalori, ad esempio), ma diminuiscono gli omicidi e tutti quei reati che provocano allarme sociale, come gli scippi e i furti. Dunque non c'è nessuna emergenza microcriminalità da affrontare. Il ministro degli Interni Enzo Bianco ha commentato così i risultati presentati ieri: "Nell'insieme i dati dimostrano chiaramente che, per la prima volta negli anni '90, nel 1999 e nel 2000 c'è stato un forte decremento della delittuosità e del numero dei reati più gravi in tutt'Italia". Ma vediamo qual è la situazione nelle maggiori città, così come è stata presentata ieri dai prefetti.

ROMA. I reati denunciati rispetto al '99 diminuiscono del sei per cento, anche se cresce la paura dei cittadini. Per questo il prefetto Giuseppe Romano ha rilanciato l'idea della polizia di prossimità o del vigile di quartiere.

MILANO. I reati denunciati sono diminuiti del 29 per cento. Ma il sindaco Albertini ha rilanciato l'allarme sicurezza, legato alla riduzione degli organici delle forze dell'ordine.

PALERMO. Cosa Nostra cambia volto, si riorganizza e alla strategia stragista preferisce la mimetizzazione. Per questo sarebbe in netto calo la microcriminalità.

NAPOLI. La camorra avrebbe puntato la sua attenzione sul business degli ipermercati, pronta a "carpirne possibilità di investimento e riciclaggio di proventi illeciti".

REGGIO CALABRIA. I prefetti lanciano un allarme: la 'ndrangheta potrebbe fiondarsi sui soldi in arrivo per lo sviluppo economico della regione.

TRIESTE. E' una delle città con il più alto numero di separazioni e divorzi e "in numerosi casi" i servizi sociali hanno potuto accertare che le crisi familiari si accompagnano all'uso di alcool o droghe, o all'emarginazione sociale ed economica. Molti i maltrattamenti e le violenze in famiglia.

FIRENZE. Reati in calo, anche se c'è un problema riguardante la prostituzione. E il prefetto Serra rilancia l'idea di una "rivisitazione della legge Merlin", per togliere dalle strade le prostitute e organizzarle in cooperative private.

PERUGIA. C'è il rischio che la criminalità metta le mani sui soldi della ricostruzione post terremoto. Dunque, attenzione agli appalti.

VENEZIA. Le principali minacce, secondo il prefetto, sono legate a gruppi eversivi e a mafie albanesi, nigeriane e cinesi.

GENOVA. Il prefetto ha chiesto maggiore informazione ai cittadini da parte di enti locali e forze dell'ordine, soprattutto in vista del G8.

NUORO. Negli ultimi tre anni in Sardegna non c'è stato nessun sequestro di persona.