da "Il Manifesto"

08 Febbraio 2001

"Il nazismo non era male"

GERMANIA

Un sondaggio tra i giovani dell'est e dell'ovest sulla presenza di stranieri E' il ministro degli interni tedesco Otto Schily a fornire i dati: "Il numero degli atti di violenza nei confronti degli stranieri è aumentato del 40% nell'anno appena trascorso: 13.753 azioni condotte da estremisti di destra, a carattere xenofobo e antisemita. Nel 1999 se ne erano contati 9.456". In un'intervista rilasciata al settimanale tedesco die Woche il ministro degli interni punta il dito, come aveva già fatto in precedenza, sui Länder dell'ex Germania dell'est. Oltre la metà di questi episodi di violenza avvengono in quelle regioni, dove vive il 21% della popolazione tedesca. Alla domanda se per l'est non si debba ormai parlare di una generazione perduta, Schily risponde che "quando cadde il Muro di Berlino, Willy Brandt rimase rattristato non tanto dal numero di case distrutte o malridotte all'est, quanto dalle coscienze devastate. Il sistema di dominazione della Ddr ha lasciato un'eredità di grandi proporzioni in fatto di distruzione morale e intellettuale delle coscienze". Non meno sconcertanti i dati ricavati da un sondaggio dell'Istituto Forsa e pubblicati sullo stesso settimanale sui sentimenti nutriti dai giovani tedeschi nei confronti degli stranieri (un campione di 1106 persone). Oltre all'affermarsi nei giovani di tendenze xenofobe, cresce in misura preoccupante anche la convinzione che il nazismo in fondo non era una cosa tanto negativa. Chiamati a esprimere un'opinione sugli stranieri che vivono in Germania, il 46% dei giovani tedeschi dell'est (compresi nella fascia di età tra i 14 e i 29 anni) ritengono che siano troppi; la percentuale scende, si fa per dire, al 40% nella parte occidentale del paese. Inoltre il 47% dei giovani tedeschi dell'est ritengono che il nazismo avesse dei lati positivi; ciò vale anche per il 35% dei loro coetanei dell'ovest. Dal 1990 sono più di cento le persone uccise dall'estremismo neonazista nella Germania riunificata, come ricordava lo stesso presidente federale Johannes Rau in occasione della grande manifestazione contro l'estrema destra del 9 novembre scorso a Berlino. E il governo tedesco sa che a modificare il preoccupante panorama non sarà sufficiente il divieto, ancora incerto, della Npd, il partito nazionaldemocratico tedesco (che negli ultimi anni, fedele specchio degli umori della gioventù tedesca, ha visto raddoppiare il numero degli iscritti, da 3 a 6.000). La corte di Karlsruhe dovrebbe pronunciarsi sulla incostituzionalità del partito sulla base della documentazione fornitagli dal governo di Berlino. Il procedimento sarà lungo e probabilmente la sentenza non sarà emessa prima della primavera 2002.