SPAGNA CAMPAGNA ELETTORALE IN ANDALUSIA
Stop agli scontri razzisti Ma resta la tensione per le condizioni di vita degli immigrati
da "Il Manifesto" del 09 Febbraio 2000

L' impressione è che la campagna elettorale per il voto del 12 marzo in Spagna si giocherà senza risparmiare colpi. L'alleanza elettorale social-comunista ha messo in difficoltà la destra del Partito popolare di Aznar al potere che non si lascerà facilmente sostituire. Anche se il punto più caldo resta il Paese basco altri fuochi latenti si stanno incendiando. E' il caso dell'immigrazione. Ieri è tornata la calma a El Ejido, il villaggio agricolo della provincia di Almeria, dove sabato scorso, in seguito all'uccisione di una ragazza, erano scoppiati violenti attacchi razzisti contro gli immigrati maghrebini. Ma ancora ieri una nube nera dall'odore acre, provocata dall'incendio di una fabbrica per il riciclaggio della plastica, stava a indicare cattivi presagi. Hanno riaperto i battenti le scuole ma molti genitori sono stati consigliati dalle autorità di tenere i figli a casa. La calma è per ora tornata ma non si sono placate le polemiche, soprattutto da parte di sindacati, organizzazioni sociali e antirazziste sull'atteggiamento della polizia intervenuta tardivamente per fermare l'assalto alle case degli immigrati. In Andalusia come nel sud dell'Italia, gli immigrati servono per la raccolta dei prodotti agricoli ma sono tenuti ai margini della società: oltre l'80 per cento, secondo diversi studi, degli immigrati che lavorano a El Ejido vivono in baracche, senza servizi igienici (il 57 per cento), senza acqua corrente (il 55 per cento), senza energia elettrica (il 31 per cento). In Andalucia, inoltre, si concentra il maggior numero dei figli di immigrati in età scolare e El Ejido è al secondo posto per numero di bambini in età scolare che hanno problemi di inserimento. E a risolverli non si impegnerà certamente il sindaco, Juan Enciso, del Partito popolare, giunto al suo terzo mandato grazie a una campagna elettorale basata essenzialmente su una campagna anti-immigrazione. Anche se Juan Enciso è proprietario di imprese ortofrutticole e di trasporti che ha sfruttato ampiamente la manodopera a basso costo degli immigrati, gli stessi che hanno permesso di trasformare il deserto di El Ejido in orto coltivato. Il sindaco Enciso peraltro non ha esitato a far abbattere per motivi "sanitari" le case dove si erano ammassati gli immigrati senza domicilio. In questa situazione è difficile pensare che gli scontri dei giorni scorsi provocati da elementi razzisti che hanno avuto l'appoggio anche da un sito Web neofascista che sotto il titolo "Almeria arde" aveva lanciato un appello a tutti i "camerati" della Spagna perché partecipassero all'assalto contro i marocchini di El Ejido. La partita è appena aperta, tanto più che in Andalusia il 12 marzo si voterà anche per la regione autonoma. Il presidente andaluso, Manuel Chaves, ha chiesto una riunione immediata con il governo centrale per "incrementare e attuare con urgenza" misure specifiche in materia di contratti di lavoro e dell'alloggio che favoriscano l'integrazione degli immigrati di El Ejido.La campagna elettorale entra nel vivo.