LA DISTORSIONE “VOLONTARIA” SUI PERSONAGGI “CATTIVI”

a cura di Maurizio Corte - Verona, 30 settembre 2007


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Il problema della “distorsione involontaria” nel trattamento e nella diffusione delle notizie giornalistiche è stato trattato in modo diffuso e approfondito dagli studiosi del mass media e del newsmaking (si veda Wolf, Teorie delle comunicazioni di massa). Qui vale la pena di riflettere su una notizia che non ha a che fare con il mondo dell’immigrazione o con la diversità culturale; ma che offre comunque uno sguardo interessante sui media.
La notizia – che apparve alla fine di agosto del 2007 – è stata diffusa da molti media italiani e riguarda l’eredità lasciata da una miliardaria americana al suo cagnolino Trouble: 12 milioni di dollari. Una cifra considerevole che dovrebbe far gridare allo scandalo: fra tante persone che sono indigenti e hanno problemi di sopravvivenza, la riccastra Leona Helmsley (ex proprietaria dell’Empire State Building, il noto grattacielo) dedica una parte della sua eredità… ad un cane. La Helmsley viene inoltre presentata come vendicativa e misantropa, tant’è che ha diseredato alcuni nipoti affermando che “loro sanno il perché” di tanta cattiveria post-mortem. Si ricorda di lei una celebre frase: “solo i poveracci pagano le tasse”. Insomma, vi sono tutti gli ingredienti per disegnare un personaggio caro ai media: il tipico miliardario strambo ed egoista americano che butta i soldi là dove non dovrebbero andare, infischiandosene di tutto e di tutti.
E’ quanto mai giusto – secondo la logica dei giornalisti – mettere in risalto i 12 milioni di dollari lasciati al cagnolino. Non è cosa di tutti i giorni e potrebbe far arrabbiare molti, da un lato, e fare contenti tanti animalisti, dall’altro: insomma, si tratta di una notizia ghiotta che certamente attirerà i lettori.
Quello che è invece sbagliato – e ingiusto verso la bizzarra signora Leona – è dimenticare che oltre alla “notizia” del cagnolino-milionario, la miliardaria potrebbe fare notizia anche per qualche cosa di più completo e interessante: i “quattro miliardi” di dollari (non i “milioni” di dollari) che la donna ha lasciato in un fondo incaricato di gestire le attività benefiche della miliardaria. Leona Helmsley, insomma, non è solo una bizzarra riccastra che lascia un po’ di milioni al cane; non è solo una zia cattiva e una misantropa che ignora parte del parentado e inneggia all’evasione fiscale; ma è anche una donna sensibile che fa gestire miliardi di dollari a vantaggio di chi non bisogno.
Di quest’ultimo aspetto della miliardaria, però, non v’è traccia nel Tg1 delle ore 20 del 29 agosto; mentre il servizio dell’agenzia Ansa, riportato qui sotto, vi dedica solo le ultime quattro righe. Quelle righe finali sono facilmente a rischio di essere “tagliate”, perché – come sanno tutti i giornalisti – le agenzie di stampa, e i buoni servizi giornalistici in generale, pongono le notizie importanti in testa al “pezzo” e inseriscono le informazioni meno importanti nella parte finale del testo. In un corretto articolo di agenzia, infatti, sono le ultime righe che debbono poter essere “tagliate”, in modo da consentire al giornalista che lo pubblica di adattare lo scritto alla misura prevista in pagina, senza perdere tempo nel tagliuzzare qui e là.
Il problema è che, nel nostro caso, sono proprio le ultime righe (l’ultimo capoverso) del servizio dell’Ansa a darci una visione inedita della miliardaria americana: quella della donna solidale e sensibile agli esseri umani, oltre che al suo cane. Se ci si pensa bene, 12 milioni di euro sono soltanto lo 0,3% dell’eredità destinata alla beneficenza da Leona Hemsley. E’ come se a fronte di un’eredità di 100.000 euro, noi lasciassimo 300 euro al nostro cane. E’ una scelta così scandalosa?
Certo, con 12 milioni di euro si potrebbero fare molte cose. Su questo non v’è dubbio. Quanto vogliamo far osservare, in questo caso, è come i media tentino di piegare – in nome di un’informazione-intrattenimento – una personalità complessa ad un ritratto “ad una sola dimensione”.
Se questo accade per una bizzarra miliardaria che appartiene al versante “forte” delle classi sociali, possiamo stupirci che tanta “distorsione volontaria” non si applichi a chi è diverso culturalmente da noi? a chi ha meno potere contrattuale? a chi è povero e senza voce?

USA: MILIARDARIA LASCIA UNA FORTUNA AL CAGNOLINO / ANSA
PASTI DA GOURMET PER LA VIZIATA ’TROUBLE’, DISEREDATI I NIPOTI
(ANSA) - WASHINGTON, 29 AGO - Erediterà una fortuna, 12 milioni di dollari, il cagnolino della miliardaria Leona
Helmsley, la ex-proprietaria dell’Empire State Building morta pochi giorni fa lasciando un bizzarro testamento.
La donna, diventata famosa per la frase «solo i poveracci pagano le tasse», ha lasciato 10 milioni di dollari a due
nipoti e 300 mila dollari al fedele autista. Ma la più fortunata è stata ’Troublè, la bianca cagnolina
maltese della miliardaria, che grazie ai 12 milioni di dollari ricevuti in eredità potrà continuare a gustare il cibo gourmet
alla quale era abituata. La Helmsley, proprietaria di una fortuna di oltre quattro
miliardi di dollari, era leggendaria per la durezza del trattamento inflitto ai suoi dipendenti, riducendo alle lacrime
alcune delle sue impiegate con le richieste più stravaganti. La donna sosteneva che l’adorata Trouble non poteva mangiare
il cibo normale per i cani e pretendeva che ogni giorno alcuni chefs dei numerosi alberghi che possedeva preparassero pasti
super raffinati per l’amica a quattro zampe. Inoltre la Helmsley sosteneva che Trouble non dovesse mai
mangiare da una ciotola o da un piatto ma direttamente dalle mani dei dipendenti della miliardaria. Alcune segretarie sono
state morse dall’ingrato animale nel corso di questa poco gradita operazione quotidiana ed almeno aveva fatto causa.
Nel testamento la Helmsley ha ordinato che la cagnolina, dopo la morte, sia sepolta nel mausoleo di famiglia, accanto ai suoi
resti, a quelli del marito Harry e del figlio Jay Panzirer, morto nel 1982.
La miliardaria ha stanziato tre milioni di dollari per la manutenzione del mausoleo, pieno di colonne di marmo bianco,
ordinando che la tomba sia ripulita «con trattamento al vapore o con acidi sbiancanti» almeno una volta l’anno e che vi siano
ispezioni ogni tre mesi per verificarne il candore. La donna, finita anche in prigione per evasione fiscale - tra
la felicità dei tabloid di New York che l’avevano ribattezzata ’The Queen of Mean’ (La Regina Malvagia) - ha lasciato 10
milioni di dollari a testa a due dei quattro nipoti, ma ad una condizione: che visitino almeno una volta l’anno la tomba del
padre Jay, altrimenti perderanno tutto. Per verificare la visita dovrà essere posto un ’libro degli ospitì al mausoleo dove i
due nipoti dovranno firmare ogni volta che si recheranno al cimitero.
Gli altri due nipoti della miliardaria non riceveranno invece un dollaro. «Loro sanno benissimo perchè», afferma il
testamento che è pervaso, a tratti, dalla cattiveria per cui la donna era famosa a New York.
Gran parte della sua fortuna, oltre quattro miliardi di dollari, è finita ad un Trust che dovrà gestire le attività
benefiche della miliardaria. (Verona, 15 settembre 2007)

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