LA CALDA ESTATE DELLE VIOLENZE STRANIERE

a cura di Maurizio Corte - Verona, 30 settembre 2006
(torna alla scheda "Appunti di giornalismo interculturale")


Quella appena trascorsa potremmo definirla un’estate all’insegna del crimine di marca “straniera”.
Quel crimine “extracomunitario” (fuori della comunità) che non ci appartiene e che aumenta, agli occhi dei giornalisti, il “valore notizia” di un certo fatto: se ad uccidere, violentare, picchiare sono cittadini stranieri, allora quel fatto, quella situazione, quell’evento acquistano più interesse e quindi più spazio sui media.
I giornalisti, come abbiamo avuto già modo di affermare, da “storici di tutti i giorni” (come venivano definiti un tempo) si sono fatti i “sociologi di tutti i giorni”, pur non avendone la preparazione: sulla base del loro “osservatorio sociologico” interpretano la società e la presentano ai lettori, che spesso in modo inconsapevole di quella lettura della società italiana fanno la propria lettura.
Basterebbe chiedere a qualunque lettore o telespettatore dove sono i violentatori di donne e chi sono soprattutto. Ebbene, nonostante le cronache estive ci abbiano proposto – avendo come fonti ufficiali le forze dell’ordine e la magistratura – una violenza sessuale sulle donne di tipo “straniero” (fuori della comunità) e “pubblico” (fuori delle mura domestiche), il 26 settembre, sui computer dei giornalisti l’Ansa invia informazioni scientifiche e attendibili di segno opposto. Ebbene, quanto spazio hanno dato i giornali e i media in genere a questa “notizia” che sconvolge la visione degli “stupri etnici” attribuiti alle persone straniere, sovente presentate come orchi dalla cultura e dal linguaggio foresto pronti ad aggredire e a far del male (molto male) alle “nostre donne”? Molto, molto poco.
Lo stesso dispaccio dell’Ansa, che riportiamo qui sotto, del resto nel titolo non dà la notizia
vera, la vera “novità” (accanto al triplicare delle denunce): che il crimine sessuale non parla – purtroppo per i giornali italiani – una lingua straniera, ma è dentro le nostre case, nelle nostre famiglie. E’ nelle mura domestiche che le donne italiane subiscono le maggiori violenze. Purtroppo, le mura domestiche non fanno notizia, non sono “extracomunitarie”, se non in rari casi. E quando
fanno notizia se ne cerca una giustificazione, ci si interroga: non si mette sotto accusa la famiglia, ma si tende a capire o, quando va male, a chiudere attorno al colpevole – che è tale non su base etnica ma su base personale – le responsabilità

VIOLENZA SESSUALE: DENUNCE TRIPLICATE IN UN ANNO /ANSA
OGNI GIORNO 7 CASI, DATI RESI NOTI DA GRUPPO INTERPARLAMENTARE
ANSA) - ROMA, 26 set - Ogni giorno 7 donne in Italia sono
vittima di violenza sessuale. E anche se le denunce sono
triplicate in un anno, solo l’8% dei casi di stupro viene
portato a conoscenza dell’autorità. Vergogna o «copertura»del
molestatore spingono il 92% delle vittime a non segnalare
l’accaduto. Sono questi i dati sulla violenza sessuale ai danni
delle donne rilanciati oggi in occasione della nascita del
gruppo interparlamentare «Fuori dalla violenza» che unisce
deputati e senatori, uomini e donne, di tutti gli schieramenti
politici.
Dati che fotografano una situazione preoccupante. Solo il
3,5% delle violenze avviene fuori casa: troppo spesso, infatti,
la violenza sessuale è «domestica». Soltanto nel 18% dei casi
il violentatore è uno sconosciuto, mentre in 3 casi su 4,
l’abuso sessuale è tentato o realizzato da un familiare, da un
amico o da un parente.
Inoltre, in 7 anni, dal 1999 al 2003, è aumentato il numero
dei minori coinvolti. E non solo come vittime, spesso sono loro
gli autori delle violenze. Nel 2003, secondo una rielaborazione
dei dati Istat a cura di Telefono Rosa, il 28,93% delle violenze
sessuali denunciate è stato commesso da ragazzi con meno di 14
anni e perciò non punibili.
In aumento anche le denunce che, a partire dal 2005 e
seguendo la tendenza dei primi mesi del 2006, sono triplicate.
Ma sono aumentati anche i casi di recidività: dal 1996 al 2003
è stato, infatti, registrato un +36%.
Le donne sono vittime anche di omicidio: 1 su 4, secondo il
rapporto Eures 2005 curato insieme all’Ansa, avviene in casa e
in 7 casi su 10 la vittima è donna (70%).In 8 casi su 10,
l’autore è un uomo.
Sempre più spesso anche bambini e adolescenti sono vittime
di abusi sessuali. Secondo l’elaborazione di telefono Azzurro
sui dati della Direzione centrale anticrimine della Polizia di
Stato, nel 2002 i minori vittime di abusi sessuali sono stati
598 (170 maschi e 428 femmine). Nel 2005, la situazione appare
diversa: 455 casi di stupro denunciati di cui 101 maschi e 354
femmine. E nell’88% dei casi, le vittime sono italiane.
Differenze si riscontrano in relazione alla classe d’età: nel
primo semestre del 2005, stando sempre alle elaborazioni di
Telefono Azzurro, sono stati 161 i bambini fino ai dieci anni
che hanno subito molestie, 157 i ragazzi d’età compresa tra gli
11 e i 14 anni, 137 quelli tra i 15 e i 17 anni.
Nell’83,7% dei casi, secondo i dati del primo semestre del
2005, esiste una relazione «intraspecifica» tra vittima e
autore: 101 i casi di stupro da parte di un genitore (55,8%), 22
da parte di uno zio (12,2%), 19 da parte di un convivente o di
un nonno (10,5%).

Verona, 30 settembre 2006

 

CESTIM Centro Studi Immigrazione onlus
C.F. 93039900233 - P.IVA 02251650236
via Cavallotti, 10 - 37124 Verona
Tel. 0039-045-8011032 - Fax 0039-045-8035075

Contatti

"La prima schiavitù è la frontiera. Chi dice frontiera, dice fasciatura.
Cancellate la frontiera, levate il doganiere, togliete il soldato, in altre parole siate liberi.
La pace seguirà." (Victor Hugo)
"Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora io reclamo il diritto di dividere il
mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro.
Gli uni sono la mia patria, gli altri i miei stranieri" (don Lorenzo Milani)