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10.11.2004
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B6‑0154/2004

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

presentata a seguito di una dichiarazione del Consiglio

a norma dell'articolo 103, paragrafo 2, del regolamento

da Martin Schulz e Hannes Swoboda

a nome del gruppo PSE

sui risultati della riunione del Consiglio europeo del 4 e 5 novembre 2004

PE 350.874


B6‑0154/2004

Risoluzione del Parlamento europeo sui risultati della riunione del Consiglio europeo del 4 e 5 novembre 2004

Il Parlamento europeo,

– visti i risultati della riunione del Consiglio europeo del 4 e 5 novembre 2004,

– vista la relazione della task force presieduta da Wim Kok sulla strategia di Lisbona,

– visto il programma dell'Aia relativo allo spazio di libertà, sicurezza e giustizia,

– visto l'articolo 103, paragrafo 2, del suo regolamento,

A. considerando che l'Unione europea, viste le sfide dinanzi a cui si trova, deve adottore iniziative urgenti e concrete in una determinata serie di settori affinché l'Europa diventi un protagonista sulla scena mondiale a sostegno della pace, della sicurezza e di uno sviluppo sano sul piano economico e sociale,

Relazione Kok e revisione a metà percorso della strategia di Lisbona

1. si compiace che il Consiglio europeo abbia confermato la validità e la pertinenza di una strategia di Lisbona equilibrata, dotata di una dimensione economica, sociale e ambientale, ed evidenzia che tale equilibrio è essenziale sia per una visione europea della società che per la competitività dell'Europa su scala mondiale; pone l'accento su una dimensione sociale e una dimensione ambientale ambiziose, che non dovrebbero essere subordinate alla competitività, bensì costituire elementi essenziali della strategia europea per la competitiva;

2. evidenzia che, stando alle conclusioni della relazione Kok, il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona è innanzitutto ostacolato da un'insufficiente applicazione della strategia da parte degli Stati membri e chiede che la revisione a metà percorso si concentri su tale punto e formuli raccomandazioni adeguate; è preoccupato a seguito del fatto che le conclusioni della Presidenza si concentrano eccessivamente sul miglioramento della regolamentazione, piuttosto che sulla necessità di migliorare l'applicazione della strategia in tutte le sue dimensioni;

3. ritiene tuttavia che l'Europa non raggiungerà il livello di crescita di cui necessita concentrandosi esclusivamente sull'offerta; condivide pertanto il sostegno che il gruppo di alto livello Kok ha manifestato nei confronti delle riforme proposte dal Commissario Almunia relativamente al patto di stabilità e di crescita, riforme che dovrebbero essere strettamente legate alla revisione a metà percorso della strategia di Lisbona; invita i governi dei 25 Stati membri dell'Unione europea ad attuare un'azione macroeconomica simultanea che comprenda investimenti in risorse umane, nella ricerca e nell'innovazione, per stimolare la crescita e l'occupazione;

Spazio di libertà, sicurezza e giustizia

4. prende nota dell'adozione del nuovo programma pluriennale per il prossimo quinquennio e sottolinea la necessità di compiere progressi maggiori nell'applicazione di una politica europea globale di asilo e immigrazione;

5. si compiace della decisione del Consiglio europeo di tener conto della raccomandazione sul ricorso alla votazione a maggioranza qualificata e alla procedura di codecisione, adottata dal Parlamento europeo il 14 ottobre 2004; ricorda che la risoluzione del Parlamento europeo invitava il Consiglio a stabilire, nel caso delle questioni concernenti lo spazio di libertà, sicurezza e giustizia, "l'uso della procedura di codecisione, il ricorso alla votazione a maggioranza qualificata in seno al Consiglio" e ad estendere la giurisdizione della Corte a tali questioni, conformemente allo spirito della Costituzione e del trattato di Nizza;

6. si compiace che il primo obiettivo del programma dell'Aia sia quello di "migliorare le capacità comuni dell'Unione e dei suoi Stati membri di assicurare il rispetto dei diritti fondamentali, garanzie giuridiche minime e l'accesso alla giustizia"; deplora la mancanza di coerenza e di risorse nel caso degli strumenti necessari per tutelare i diritti fondamentali;

7. manifesta la propria preoccupazione quanto al legame, stabilito dal Consiglio europeo, fra il controllo dell'immigrazione e la minaccia del terrorismo; ritiene che non sussista motivo per operare una distinzione fra cittadini dell'Unione europea e i cittadini dei paesi terzi nel contesto della lotta contro il terrorismo;

8. pone l'accento sulla necessità di effettuare progressi maggiori e sostanziali nell'applicazione di una politica europea globale di immigrazione e insiste sull'importanza essenziale di un approccio globale ed equilibrato delle questioni relative all'immigrazione, comprese le politiche di accoglienza e di integrazione degli immigranti;

Affari esteri

Iraq

9. esprime la propria profonda preoccupazione dinanzi alla mancanza di progressi per quanto riguarda il ristabilimento della sicurezza e di condizioni che consentano di organizzare elezioni libere ed eque, previste per gennaio 2005, nonché per ricostruire il paese e ripristinarne la piena sovranità;

10. reputa che la conferenza che avrà luogo il 23 novembre a Sharm el Sheikh non rappresenti che un primo passo verso il pieno ripristino di un quadro che rispetti il diritto internazionale e verso la piena applicazione della risoluzione 1546 del Consiglio di sicurezza dell'ONU;

11. prende in tale contesto atto della dichiarazione del Consiglio europeo sulle relazioni UE-Iraq e dell'eventualità di misure e di iniziative per la ricostruzione e la ripresa del paese, nonché per il ripristino della stabilità e della pace in tutta la regione del Medio Oriente; esprime tuttavia la propria profonda preoccupazione dinanzi alle attuali politiche delle forze multinazionali e, in particolare, alle operazioni militari in corso, causa di rovina e di molte vittime fra la popolazione civile;

12. condanna fermamente qualsiasi violenza e attacco terroristico, nonché il sequestro di ostaggi, e ribadisce l'impegno assunto da tutte le parti, nel quadro della risoluzione 1546 del Consiglio di sicurezza dell'ONU, ad agire nel rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani;

13. ribadisce il suo pieno appoggio alle iniziative adottate dal Consiglio e dalla Commissione e volte a sostenere finanziariamente gli aiuti umanitari e i preparativi delle elezioni, formulando al contempo delle riserve per quanto riguarda il raggiungimento dell'obiettivo di garantire all'ONU un ruolo attivo e centrale;

Medio Oriente

14. condivide la solidarietà espressa dal Consigio europeo nei confronti del popolo palestinese e ribadisce il suo pieno sostegno ai legittimi rappresentanti dell'Autorità palestinese;

15. ribadisce fermamente la necessità di rilanciare i negoziati fra israeliani e palestinesi nel quadro del tracciato di pace, applicando misure concrete sul terreno; ritiene che il voto della Knesset sul ritiro dalla Striscia di Gaza costituisca un primo passo nel processo che richiede misure volte a ripristinare la fiducia dell'Autorità palestinese e il sostegno della comunità internazionale;

16. sostiene l'organizzazione di elezioni presidenziali, legislative e locali libere ed eque e invita Israele a rispettare tale processo, consentendo che esse si svolgano nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, compresa Gerusalemme-est; invita il Consiglio, la Commissione e la comunità internazionale a prestare assistenza all'Autorità palestinese per organizzare le elezioni;

Iran

17. sostiene le iniziative dell'Unione europea e dei suoi Stati membri al fine di negoziare un accordo con il governo iraniano sul suo programma nucleare, all'insegna della trasparenza e in conformità dei i requisiti dell'AIEA;

18. esprime al contempo la propria profonda preoccupazione dinanzi al deteriorarsi della situazione dei diritti umani nel paese e ribadisce che una relazione durevole con l'Iran, fondata sulla cooperazione a lungo termine e comprendente una dimensione politica, potrà essere stabilita solo sulla base di progressi reali e di miglioramenti della situazione attuale;

Costa d'Avorio

19. condanna vivamente l'ondata di violenza scatenatasi giovedì 4 novembre a seguito della violazione deliberata degli accordi stipulati dalle autorità della Costa d'Avorio e delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU, da parte delle forze armate governative;

20. condanna l'attacco delle forze governative della Costa d'Avorio contro le forze di pace dell'ONU; condanna l'incitamento alla xenofobia, ad opera di taluni media, causa dell'aggressione di civili (500 feriti) e della distruzione di numerosi edifici, compresi edifici scolastici;

21. ritiene che tali atti rimettano in questione le relazioni fra le autorità della Costa d'Avorio e l'Unione europea;

22. ricorda che il disarmo delle forze ribelli è previsto dagli Accordi di Accra e costituisce, ora più che mai, un prerequisito indispensabile per ripristinare l'unità territoriale della Costa d'Avorio, nonché una condizione essenziale per un corretto svolgimento delle elezioni previste per la fine del 2005;

23. chiede all'Unione europea di appoggiare gli sforzi dell'Unione africana, compresi quelli effettuati nello spiegamento di forze per il mantenimento della pace, affinché esse non siano accusate di neocolonialismo, e nella prospettiva della riunificazione del paese; chiede che in seno all'ONU siano effettuati tutti gli sforzi possibili affinché tutte le parti, autorità governative, forze di opposizione ed ex forze ribelli raggruppate nel G7, giungano a un accordo per continuare e accelerare il processo di riforme politiche, nel rispetto degli Accordi di Accra del luglio 2004;

Politica di sviluppo

24. prende atto dell'impegno del Consiglio ad assistere i paesi terzi, in particolare quelli di origine e di transito di immigranti e di richiedenti asilo, al fine di combattere l'immigrazione illegale, di rafforzare la gestione dei flussi migratori e di fornire protezione ai profughi; sottolinea tuttavia che queste misure non devono ripercuotersi sulla distribuzione degli aiuti allo sviluppo comunitari, né sulla priorità dell'assistenza comunitaria ai paesi in via di sviluppo, il cui obiettivo è quello di combattere la povertà, come sancisce la Costituzione dell'Unione europea; esorta la Commissione e l'Alto rappresentante a garantire che la strategia concernente gli aspetti esterni della politica comunitaria in materia di libertà, sicurezza e giustizia, che deve essere presentata entro la fine del 2005, impedisca che gli aiuti allo sviluppo siano utilizzati per fini politici;

25. si compiace del fatto che il Consiglio europeo abbia ribadito il proprio sostegno alla missione dell'Unione africana nel Darfur, in Sudan, e invita gli Stati membri a concretizzare senza indugio la promessa di fornire la necessaria assistenza per estendere tale missione; sottolinea che l'Unione europea e gli Stati membri devono fare di più per garantire la protezione dei civili nel Darfur, dal momento che le uccisioni e le violenze sistematiche proseguono e la situazione evolve verso l'anarchia; esorta a porre un embargo totale sulle vendite di armi a tutte le fazioni armate nel Sudan, compreso il governo sudanese, e ad applicare altre sanzioni mirate, purché non si ripercuotano negativamente sulla popolazione del Sudan;

Elezioni negli Stati Uniti

26. alla luce delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, invita l'Amministrazione statunitense, l'Unione europea e gli Stati membri a dar prova concreta dell'impegno a rinnovare il partenariato transatlantico e a favore di un approccio multilaterale di problemi urgenti quali la crisi dell'AIDS, il riscaldamento del clima, il raggiungimento degli obiettivi del Millennio dell'ONU, la ripresa del processo di pace in Medio Oriente, il ripristino della sicurezza e della democrazia in Iraq, il controllo del commercio di armi, la lotta al terrorismo e la proliferazione di armi di distruzione di massa.

"Communicating Europe"

27. si compiace delle dichiarazioni del Consiglio europeo stando alle quali i politici hanno la responsabilità di far conoscere l'importanza del progetto europeo e il processo di ratifica del trattato costituzionale costituisce un'importante opportunità per informare i cittadini sulle questioni europee;

28. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio e ai governi degli Stati membri.


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