martedì 19 marzo 2002.

IMPOSSIBILE
FERMARLI
di MINO FUCCILLO


Ecco le sequenze, vere, di un film dal titolo immaginario “L’illusione del muro”. Sessanta chilometri dalla costa italiana, notte tra domenica e lunedì: la nave con mille clandestini a bordo («l’orda» come più tardi la chiamerà un Bossi oltre l’orlo della crisi di nervi) è nel mirino dei radar, tallonata da un’unità militare francese, sta per essere raggiunta da una piccola squadra navale militare italiana. Lo sanno tutti che sta lì, ministero degli esteri e della difesa italiani, aerei e pattugliatori. Attorno alla nave dei clandestini c’è un muro militare e diplomatico ma la nave non inverte la rotta. Quaranta chilometri dalla costa italiana, è mezzanotte, adesso tre motovedette e un pattugliatore vedono la nave dei clandestini, l’ordine è fermarla, secondo le nuove disposizioni del governo italiano. Già, ma come si fa a fermarla? Prenderla a cannonate non si può, si può provare a salirci sopra, “abbordarla”.
Ad abbordaggio riuscito, comunque, bisognerebbe pilotarla altrove che in Italia. Già, ma dove e quale nazione si prenderebbe questo “regalo” sotto l’intimazione dei nostri cannoni? Prima che arrivi la risposta, impossibile, a questa domanda, la nave dei clandestini risolve il problema: non si ferma, da bordo minacciano di gettare in mare i bambini se viene tentato l’abbordaggio, entrano in acque territoriali italiane, spaccano i motori e a quel punto sono un relitto.
Si può decidere di silurarlo, oppure di lasciarlo andare alla deriva? Non si può: il muro militare, il blocco navale si rivela per quello che è: un’illusione travestita da legge.
Nel frattempo ne sono sbarcati altri 170 in Calabria, dieci sbarchi in neanche tre mesi mentre i mille della nave che non si può fermare vanno verso Catania. È durissima la lezione della realtà, dice che non c’è Esercito o Marina che tenga, non li fermi i clandestini se non gli spari.
Bossi e la sua Lega impazziscono di rabbia: non possono chiedere il bombardamento, ma non possono sopportare che la realtà smonti il loro teorema che i clandestini non entrano più. Gridano al complotto internazionale, all’inefficienza del governo, esigono che i mille vengano espulsi entro 24 ore. Già, ma dove? Dove si espelle uno senza documenti, a quale paese si riconsegna uno che non dichiara la sua nazionalità? E, per saperla, che si fa, lo si tortura?
Ci si accorge che l’invalicabile muro anti-clandestini è solo nella testa di chi lo vende come realtà. Ai venditori di questa merce irreale non resta che dare la testa nel muro. Perfino il ministro degli interni di Berlusconi risponde con fastidio a Bossi che strepita: queste non sono cose da comizio.
Ma Bossi, e non solo lui, ha promesso che con questo governo clandestini non ne arriveranno più. Non resterà che inasprire la legge, così entreranno in Italia meno immigrati di quelli che servono alle industrie e ai servizi e più clandestini che nessun muro di parole rabbiose e impotenti può fermare, neanche se questo muro lo chiami legge.
Mino Fuccillo