Cittadini insicuri nell'Italia multietnica


La criminalità cambia obiettivi e si concentra territorialmente.

Nonostante diminuisca del 2,4% fra il ’90 (2 milioni 502 mila reati) e il ’97 (2 milioni 441 mila reati), nell’ultimo anno cresce dello 0,7% ed anche i dati del ’98 confermano la lieve tendenza all’aumento. In particolare (‘96-’97): aumentano le rapine (5,3%), i furti in appartamento (3,1%) e i furti in genere (0,5%) ma diminuiscono gli omicidi (-8,5%) e i furti di autoveicoli (-5,2%). In 12 provincie italiane si concentrano le situazioni più gravi, con oltre 500 illeciti denunciati ogni 10 mila residenti (Milano, Torino, Genova, Roma, Napoli, Bologna, Firenze, Imperia, Trieste, Rimini, Prato e Siracusa), mentre in 28 provincie sono inferiori a 250 reati per 10.000 abitanti.

Aumenta la paura di esser vittima di reati.

Il 34,7% degli italiani è convinto che la propria zona di residenza negli ultimi anni sia diventata più pericolosa e ben il 66,4% pensa che in Italia i reati siamo aumentati. Una grande sensazione di insicurezza, solo in minima parte correlata alle statistiche, che purtroppo non spiegano tutto. E molti italiani scelgono la via della difesa personale, adottando comportamenti spontanei di prevenzione: il 72% di norma è guardingo con gli sconosciuti; il 68,4% evita di uscire da solo la notte; il 40,6% evita di attraversare a piedi determinate zone-quartieri; il 45,3% ha installato una porta blindata; il 38,3% un antifurto sull’automobile. Ma gli italiani si spingono anche verso forme esasperate di autotutela organizzata: ben il 31,7% si dice "favorevole alla costituzione di ronde da parte di privati cittadini, vista l’insufficiente presenza delle forze dell’ordine".

I primi segnali di una società multietnica.

All’aprile ’98 erano 1 milione e 42 mila gli immigrati presenti in Italia provenienti da paesi in via di sviluppo e dal centro-Europa, di questi il 22,6% è in condizioni di irregolarità. Quello dell’immigrazione nel nostro paese è un fenomeno ancora embrionale: più del 30% del totale riguarda le sole aree di Roma e Milano, e in 10 province si concentra più della metà (52,6%) dell’intero "fenomeno immigrazione" (oltre alle prime due: Torino, Napoli, Bologna, Firenze, Genova, Brescia, Vicenza e Verona). La graduatoria provinciale degli immigrati irregolari riguarda aree diverse, per cui non vi è una relazione significativa fra numerosità di immigrati in una certa zona e la percentuale di irregolari presenti nella stessa.

Criminalità/immigrazione: un binomio tanto facile quanto ingiusto.

Nella graduatoria provinciale sono 15 le province, tutte del centro-nord (tab. 9) in cui ad elevati livelli di benessere si associano migliori opportunità di lavoro, più alti tassi di criminalità e una grande concentrazione di extracomunitari (3,3% rispetto all’1,8% della media paese), regolari e non, quindi le condizioni ideali per delinquere: eppure la percentuale di immigrati denunciati, indagati o segnalati sul totale degli immigrati (4,5%) è sostanzialmente identica a quella rilevata nelle altre province con diverse caratteristiche (4,7%) e quella della media in Italia (4,3%). Ma resta troppo facile vedere nel "diverso" un "pericolo": nella percezione collettiva quello dell’immigrazione è il quarto problema nazionale (26,6%), dopo la disoccupazione (63,9%), la mafia (44,7%) e la droga (26,8%); e il 48,3% degli italiani ritiene che una futura convivenza multietnica nel nostro paese sarebbe una fonte di conflitto sociale.

Pochi indizi di integrazione.

Oltre il 70% degli immigrati in via di regolarizzazione è il Italia per lavoro (tab. 28) e nonostante il 71% giudichi complessivamente buoni i rapporti con gli Italiani, vi è una minoranza che segnala relazioni nel complesso cattive, e soprattutto una discreta percentuale, pari al 23,5%, che denuncia una sostanziale indifferenza; infatti, solo il 22,6% degli extracomunitari dice di frequentare spesso cittadini italiani, mentre per il 33,5% ciò non avviene mai (tab. 32).

Di questo discutono, partendo dai risultati della ricerca del Censis, presso la sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, Gaetano Arconti, Presidente Fondazione BNC, Enzo Bianco, Sindaco di Catania, Valentino Castellani, Sindaco di Torino, Giovanni Conso, Presidente Emerito Corte Costituzionale, Ottaviano del Turco, Presidente Commissione Antimafia, Giuseppe De Rita, Segretario Generale Censis, Riccardo Illy, Sindaco di Trieste, Giuseppe Roma, Direttore Censis, Yousef Salman, Presidente Federazione delle organizzazioni e delle comunità straniere in Italia, Antonella Spaggiari, Sindaco di Reggio Emilia, Piero Luigi Vigna, Procuratore Nazionale Antimafia.

Fonte: Elaborazione Censis su dati Istat

Tab. 5 - Le prime 10 province per presenza di immigrati (regolari + irregolari) provenienti da Paesi in via di sviluppo e Est Europeo, aprile 1998

       
  v.a. % su totale immigrati % su popolazione residente
       
       
Roma 193.115 18,5 5,1
Milano 138.362 13,3 3,7
Torino 48.891 4,7 2,2
Napoli 34.412 3,3 1,1
Bologna 25.297 2,4 2,8
Brescia 23.422 2,2 2,2
Verona 23.140 2,2 2,9
Firenze 23.051 2,2 2,4
Vicenza 22.168 2,1 2,9
Genova 16.545 1,6 1,8
       
Totale prime 10 province 548.403 52,6 -
       
Totale Italia 1.041.603 100,0 1,8
       

Fonte: elaborazione Censis su dati Ministero dell’Interno

Tab. 8 - Quota di irregolari nelle 20 province con la più alta presenza di immigrati sulla popolazione

       
Province con massima presenza di immigrati PVS e Est Europa (% su residenti)   Quota di irregolari provenienti PVS e Est Europa (% su totale immigrati - tra parentesi lo scostamento dalla media)
       
       
Trieste 5,2   24,6 (+)
Roma 5,1   22,8 (+)
Milano 3,1   23,3 (+)
Gorizia 3,0   23,1 (+)
Reggio Emilia 2,9   10,5 (-)
Vicenza 2,9   17,2 (-)
Verona 2,9   25,3 (+)
Bologna 2,8   21,7 (-)
Perugia 2,7   14,9 (-)
Modena 2,7   20,9 (-)
Firenze 2,4   12,9 (-)
Ragusa 2,4   14,9 (-)
Parma 2,3   13,0 (-)
Torino 2,2   31,4 (+)
Brescia 2,2   9,0 (-)
Pistoia 2,2   36,8 (+)
Siena 2,1   19,8 (-)
Ravenna 2,1   19,0 (-)
Macerata 2,1   10,9 (-)
L’Aquila 1,9   14,8 (-)
       
Media Italia 1,8   22,6
       

Fonte: elaborazione Censis su dati Ministero dell’Interno

Tab. 9 - Sviluppo, immigrazione e criminalità nelle province "di frontiera"

             
Variabili     Anni Province "di frontiera" del Centro Nord (1) Resto del Centro Nord Media Italia
             
             
Valore aggiunto pro capite   (migliaia di lire) 1995 35.764 30.702 27.247
             
Tasso di disoccupazione   (%) Media (1995-97) 8,7 6,9 11,7
             
Reddito disponibile delle famiglie   (migliaia di lire) 1997 27.534 24.877 22.806
             
Dotazione di servizi pro-capite   (media Italia=100) Stima 111 111 100
             
Delitti denunciati   (per 100 abitanti) 1997 6,6 3.1 4,2
             
Traffico stupefacenti (delitti denunciati)   (per 100.000 abitanti) 1997 96,1 72,4 72,0
             
Omicidi volontari (delitti denunciati)   (per 100.000 abitanti) Media (1996-97) 1,1 0,7 1,6
             
Estorsioni (delitti denunciati)   (per 100.000 abitanti) 1997 14,8 13,4 20,9
             
Permessi di soggiorno + stima irregolari (PVS ed est europeo)   (per 100 abitanti) 1998 3,3 1,7 1,8
             
Irregolari su permessi di soggiorno (Pvs ed est europeo)   (%) 1998 36,5 19,1 29,2
             
Rapporto tra denunciati, indagati e segnalati extracomunitari su totale denunciati   (%) 1997 12,3 9,1 7,2
             
Rapporto tra denunciati, indagati e segnalati extracomunitari su totale extracomunitari   (%) 1997 4,5 4,7 4,3
             
Quota di immigrati (PVS ed est europeo) sul totale nazionale   (%) 1998 49,9 32,9 100,0
             
Quota di popolazione residente sul totale nazionale   (%) 1997 27,7 35,9 100,0
             

(1) Frontiera Centro-Nord (Torino, Milano, Verona, Venezia, Gorizia, Trieste, Imperia, Savona, Genova, Bologna, Ravenna, Pistoia, Firenze, Roma, Rimini)

Fonte: elaborazione Censis su dati Istat, Ministero Interno, Istituto Tagliacarne e Seat-Nielsen

Tab. 28 - Attività prevalente in Italia degli immigrati in corso di regolarizzazione per area geografica di provenienza

Area geografica
Attività Est Europa Africa Asia Sud America Totale
Agricoltore 17,3 9,0 5,6 - 9,9
Operaio nell'industria 9,4 7,2 3,2 - 6,5
Addetto alla ristorazione 3,1 10,9 27,2 45,0 14,4
Operaio edile 19,0 17,2 4,8 10,0 14,2
Commerciante - 1,4 3,2 10,0 1,8
Artigiano 0,8 3,6 0,8 5,0 2,2
Imprenditore 0,8 - - - 0,2
Venditore ambulante 5,5 23,5 7,2 5,0 14,0
Addetto servizi alla persona/lavoro domestico 26,1 12,7 34,4 25,0 22,2
Impiegato 4,7 0,9 - - 1,6
Studente 6,3 2,7 4,8 - 4,1
Casalinga 3,9 3,2 1,6 - 2,8
Altro 3,1 7,7 7,2 - 6,1
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: indagine Censis, novembre 1998

Tab. 32 - Cittadini frequentati nel tempo libero per area geografica di provenienza (val. %)

Area geografica
Est Europa Africa Asia Sud America Totale
Cittadini italiani
Spesso 40,1 13,4 14,4 65,0 22,6
Qualche volta 32,3 48,2 50,4 30,0 43,9
Mai 27,6 38,4 35,2 5,0 33,5
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Cittadini del mio stesso paese
Spesso 68,6 65,6 68,8 90,0 68,1
Qualche volta 22,0 29,5 24,8 10,0 25,6
Mai 9,4 4,9 6,4 - 6,3
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Cittadini stranieri provenienti da altri paesi
Spesso 5,5 9,4 7,2 - 7,5
Qualche volta 26,0 34,4 36,0 55,0 33,5
Mai 68,5 56,2 56,8 45,0 59,0
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: indagine Censis, novembre 1998


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